Ora sappiamo cosa succede se si mescolano Conan il Barbaro e droghe pesanti

Sembrerà banale, ma ieri ho scoperto per caso dell’esistenza di questo gioco, e mi è sembrato talmente strampalato e curioso che ho pensato di segnalarlo qui.

 

 

Nel 1987 è uscito un titolo intitolato Barbarian: The Ultimate Warrior, una sorta di Hack and Slash 2D che colpì molto per la complessità delle animazioni e il “realismo” del gameplay. Era un titolo discretamente sopra le righe, e pur ricevendo un plauso quasi unanime della critica venne criticato da qualcuno perché molto violento, e soprattutto per avere ingaggiato per la copertina e la pubblicizzazione una modella generalmente associata a foto per adulti. Barbarian ebbe un sequel l’anno seguente, altrettanto apprezzato dalla critica, poi la serie finì bruscamente, cancellata a seguito dell’acquisto dello studio di sviluppo da un nuovo publisher che operò una riorganizzazione interna.

Questo è un video di gameplay di Barbarian: The Ultimate Warrior, giusto per darvi un’idea:

 

Barbarian, ovviamente, si inseriva in tutta quella sorta di moda, nata e morta negli anni ’80, incentrata sulla figura del barbaro body-builder (o top model) mezzo nudo/a che uccide con spade giganti egizi-unni-cultisti e creature pupazzose altamente improbabili. Non so esattamente quanto Conan il Barbaro sia stato causa e quanto conseguenza, ma guardarlo vi farà capire molte cose.

 

Ok, ora immaginate di recuperare tutti questi elementi, moltiplicarli per 10 e costruirci sopra un nuovo videogioco a scorrimento laterale – con uno stile grafico a metà tra la spam di un improbabile clone osé di Second Life e una stop motion curata da Ray Harryhausen.

Signore e signori, ecco a voi “Age of Barbarian”:

 

 

 

Non so bene neanche io cosa dire, ma non la interpreto necessariamente come una cosa negativa.

Più che altro, sono sorpreso che un gioco che bisogna essere veramente dei matti (anche questo senza necessarie accezioni negative) per creare e poi pubblicare su internet sia apparentemente stato costruito con discrete competenze tecniche e cura per i dettagli. Facendo finalmente un po’ il mio lavoro per davvero, posso dire che non mi sembra proprio di stare guardando un titolo scadente sotto il punto di vista tecnico, per quanto abbastanza assurdo.

 

Da quello che ho capito, Age of Barbarian è un titolo addirittura di alcuni anni fa, pubblicato originariamente nel 2011 (o forse nel 2012, mistero). Solo adesso lo sviluppatore, tale Crian Soft (di cui non ho ben capito la nazionalità, e viste le lingue del sito non escludo l’Italia), ha deciso di provare a farlo arrivare su Steam attraverso Greenlight.

Notizia delle ultime ore, è stano anche precisato che se il gioco uscirà davvero su Steam lo farà con una Extended Cut, che includerà aggiunte e miglioramenti praticamente sotto tutti gli aspetti (grafica, animazioni, nemici, livelli, percorsi…). Questo spronerebbe anche lo sviluppo di un Age of Barbarian 2, attualmente in lavorazione.

 

 

Qui trovate la pagina di Greenlight da cui seguire il progetto ed eventualmente votarlo. Se anche voi pensate che ci sia bisogno di più follia sana nel mondo, fateci un salto.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

Lascia un commento