La fine di un'epoca, o piuttosto le conseguenze di una nuova?

Neanche una settimana fa SCE Santa Monica Studio era considerato una delle teste di ponte degli sviluppatori al lavoro per Sony. A fine gennaio era addirittura stato pubblicato un filmato promozionale del gruppo, oggi eliminato da Sony ma ancora visibile tramite IGN. Ed erano mesi, almeno dalla GamesCom dell’anno scorso, che sapevamo ufficialmente che era al lavoro su qualcosa di grosso in esclusiva per PlayStation 4.

Quindi, cosa ha portato così improvvisamente alla cancellazione di una nuova IP e al licenziamento di una cinquantina di persone (numero peraltro non ufficialmente confermato)? Cerchiamo in primo luogo di ripercorrere quanto successo.

 

Santa Monica Studio era – e con ogni probabilità è ancora – enorme.

Non sono riuscito a trovare una stima credibile del numero di dipendenti prima di questo avvenimento, ma il solo fatto che ci fossero almeno due team interni completamente autonomi e funzionali (dopo i lavori su God of War 3 si è cominciato in contemporanea a lavorare sia su Ascension sia su almeno una nuova IP per PS4, cioè quella cancellata) più diverse persone di supporto a Ready at Dawn per The Order:1886, a Honeyslug per Hohokum e a TheChineseRoom per Everybody’s Gone to the Rapture indica un totale di almeno 200-250 persone, probabilmente di più. Per dare un’idea, Naughty Dog conta all’oggi circa tra i 200 e i 250 dipendenti (fonte), e ufficialmente ha solo due studi interni, uno al lavoro sulla serie di Uncharted e l’altro che ha appena terminato The Last of Us.

Se i licenziati fossero dunque 50, come fonti ufficiali indicano, per quanto si tratti di un numero considerevole e non indifferente non segna certo la chiusura o un ridimensionamento tanto imponente di un’entità comunque enorme e a sua volta divisa internamente su più progetti ad alto budget.

In sostanza Sony non ha quindi messo alla porta Santa Monica, ma una parte di Santa Monica. Resta da capire il perché.

 

 

La soluzione dell’enigma, secondo me, è composta da due metà: la nuova IP, mai annunciata e ora cancellata, e la gestione globale da parte di Sony di tutti i propri studi interni.

 

Il mistero sulla prima prova a spiegarlo RocketChainsaw. Diverse fonti interne in contatto col sito avrebbero rivelato che la nuova IP, che stava occupando l’attenzione di una considerevole parte dello studio, era un gioco a tema fantascientifico (rumor già diffuso in precedenza, quindi credibile) che aveva subito recentemente pesanti modifiche in alcune componenti strutturali a “causa” di un altro gioco: Destiny.

Le cose sarebbero andate più o meno così. Il progetto entra in pre-produzione intorno a metà 2010, ed è da subito a tema fantascientifico e improntato su una struttura open-world. Solo che nel 2012 si scopre che esiste Destiny, e che è molto simile al gioco di Santa Monica; questo non vuol dire che qualcuno ha copiato da qualcun altro, solo che in due hanno avuto bene o male la stessa idea nello stesso momento. Il problema è che Sony non può “chiedere” a Bungie di cambiare il suo gioco, ovviamente, quindi le scelte sono due: o si accetta il rischio di far uscire, solo su PS4, un secondo titolo molto simile a Destiny, pestandosi i piedi a vicenda, o si prova a cambiare qualcosa.

Questa seconda strada è stata evidentemente preferita, ma sembra che il progetto si sia ingolfato in diverse difficoltà che ne hanno compromesso lo sviluppo, fino al punto in cui si è deciso di cancellarlo del tutto piuttosto che continuare a spendere tempo e soldi per provare a raddrizzare le cose senza particolari garanzie.

 

Per capire completamente il senso di quanto sta succedendo, però, bisogna guardare il quadro complessivo. Sony ha risalito una lunga e difficile china con PS3 e sta incontrando parecchie difficoltà con PS Vita; nonostante PS4 abbia iniziato molto bene è evidente che la parola d’ordine è evitare piani troppo rischiosi, e più in generale puntare a risultati concreti e ottenibili, senza voler strafare.

La gerarchia interna degli studi di Sony è molto cambiata negli ultimi anni. Santa Monica si era messa in evidenza sul finire della generazione PS2 e prometteva di essere uno degli, se non lo, sviluppatore di punta di Sony durante quella PS3. Solo che è rimasta molto più in ombra di quanto ci si immaginasse: God of War 3 ha venduto bene, ma Ascension non ha completamente convinto, pur non finendo in un fallimento totale; e questo è quanto, due giochi, uno finanziariamente ok e l’altro buono. Allo stesso tempo altri studi hanno accresciuto notevolmente la loro posizione, primo su tutti Naughty Dog, che è riuscito a pubblicare in 6 anni quattro esclusive PS3 tripla A, tutte successi di vendite e di critica, ma anche gruppi come Guerrilla Games e Sucker Punch, e per la next-gen si è finalmente deciso di affidare un progetto veramente grosso ed importante anche a Ready at Dawn.

Insomma, non è difficile immaginare che la logica dietro i licenziamenti sia stata in un’ottica di ribilanciamento interno in base al reale potenziale e all’appeal: all’oggi Santa Monica non offre più le garanzie per giustificare spese faraoniche, come invece fa Naughty Dog e in una certa misura Guerrilla, e il fatto che si sia finiti in una situazione in cui si è dovuto cancellare un gioco già in sviluppo da anni deve essere stata una sorta di ultimo indizio che questa era la direzione giusta da prendere per non trovarsi in problemi sempre maggiori andando avanti.

 

 

Santa Monica sarebbe quindi, secondo questa mia ricostruzione, stato ridimensionato da “studio di punta” (ruolo passato definitivamente al duo Naughty Dog-Guerrilla) a “studio grande”, probabilmente di dimensioni e con budget paragonabili a quelli di Sucker Punch, Ready at Dawn e gli altri gruppi intenti a sviluppare solo un tripla A per volta, con in più inglobato un secondo settore “di supporto”.

È brutto dirlo, ma guardando la situazione a mente fredda in un certo senso questa era l’inevitabile conseguenza degli ultimi anni. Se si continua a spendere, spendere e spendere e si guadagna poco e sporadicamente, prima o poi le spese vanno tagliate. Santa Monica si era guadagnato un budget molto alto, ma ormai ha perso questa prerogativa a favore di altri studi che hanno saputo mettersi molto più in luce, venendo quindi ridimensionato da “due studi e mezzo” a “uno e mezzo”.

In ogni caso Santa Monica è vivo e vegeto, si è solo ricompattato. Dispiace ovviamente per i licenziati, ma dubito che persone con un curriculum simile faticheranno a trovare qualche altro studio disposto a prenderli in tempi brevi.

 

Cosa succederà ora? Questo non so dirlo. Di sicuro lo studio non chiuderà. Sembra che il supporto agli altri sviluppatori non sia stato interrotto (anche perché non ce ne sarebbe motivo), quindi quello andrà avanti, ma mi sembra improbabile che impiegherà a tempo pieno i dipendenti rimasti.

L’attenzione del grosso del personale sarà invece re-indirizzata su un nuovo tripla A, e se esso fosse già in sviluppo prima di tutto questo o no non lo possiamo sapere, esattamente come non possiamo sapere con certezza di cosa si tratti. Qualcuno parla di un nuovo God of War; possibile, sarebbe la scelta più sicura in un momento complicato e confuso come questo, dando allo studio la possibilità di andare avanti con quello che in fondo hanno sempre saputo fare meglio.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

2 Responses to “Analisi: cos’è successo a Sony Santa Monica e alla nuova IP cancellata?”

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