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Faeria – Anteprima

(Non fate caso al titolo dell’articolo; questa è un’anteprima, anche se la titolazione automatica del sito la pensa diversamente. Ci scusiamo per il problema tecnico, che sarà risolto al più presto)

 

Faeria è un Card Game nato con una raccolta fondi su Kickstarter ad ottobre 2013 e disponibile in Early Access su PC dal 1 marzo 2016. Ma come funziona il gioco, e come sembra cavarsela in un panorama oramai inevitabilmente dominato da Hearthstone e da innumerevoli suoi cloni? Cerchiamo di capirlo.

 

Il gioco

Come la maggior parte dei giochi di carte collezionabili Faeria permette di giocare partite 1 contro 1, dove ciascuno dei due giocatori (che siano reali o virtuali) si presentano con un proprio mazzo. In questo caso i deck sono da 30 carte, e non ci sono particolari restrizioni alla loro composizione. Faeria è un titolo free-to-play, e come ogni altro Card Game odierno include un sistema di micro-transazioni per l’acquisto di bustine opzionali.

 

Le logiche basilari di Faeria si mantengono sulla scia di Magic: The Gathering: i due giocatori hanno dei punti vita, e perdono se vengono uccisi; ciascuno può giocare sotto forma di carte delle creature, degli incantesimi o delle strutture, con cui si combattono gli omologhi dell’avversario e si prova ad eliminare il suo l’avatar prima che lui elimini il vostro.

I requisiti per giocare ogni carta sono due: spendere un certo numero di punti Faeria (concettualmente simile al Mana di Hearthstone, ma che viene donato al giocatore in misura fissa ad ogni inizio turno e conseguentemente accumulato), più l’eventuale possesso di un certo numero di territori speciali – a memoria ancora una volta di Magic.

La differenza sostanziale rispetto ad ogni altro gioco di carte digitale a me noto, nonché il maggiore elemento distintivo di Faeria, è che i territori piazzati dai due giocatori fungono anche da campo di battaglia stesso, andando a riempire un tabellone a griglia esagonale altrimenti ricoperto d’acqua.

 

Faeria 1

Il tutorial del gioco è molto chiaro, e introduce le varie meccaniche un passo alla volta.

 

Posizionare territori non richiede carte o Faeria, ma è parte di una serie di azioni speciali mutualmente esclusive che il giocatore può compiere gratuitamente duante ogni proprio turno: o posizionare 2 territori generici, o posizionare 1 territorio speciale delle 4 varianti esistenti (quelli richiesti per giocare alcune carte), o pescare 1 carta extra, o ricevere 1 punto di Faeria extra.

Il controllo del campo di battaglia è una componente fondamentale, perché è possibile posizionare creature solo sulle caselle create da voi. Ogni nuovo territorio può essere posizionato o a contatto di un altro vostro territorio o in una casella confinante con una vostra creatura – non è possibile, normalmente, “sovrascrivere” i territori già piazzati dall’avversario, quindi c’è il serio rischio di venire tagliati entro una metà del campo.

La questione è anche più complessa del solo raggiungere l’altro giocatore. Ai lati della griglia, infatti, si trovano quattro Pozzi di Faeria, che donano Faeria aggiuntivo se una creatura del giocatore si trova o vi passa accanto durante il suo turno. Esiste quindi una reale alternativa tattica tra l’allargarsi per accumulare risorse o il correre in avanti per mettere pressione e cercare di chiudere l’avversario.

 

Come da tradizione, ogni creatura ha un valore di attacco e uno di vita, e quando combatte contro un’altra le due si sottraggono a vicenda vita pari ai rispettivi attacchi (non c’è un ordine di esecuzione, gli attacchi avvengono sempre in contemporanea); attaccare l’avatar avversario, al contrario, non causa danni alla creatura. Naturalmente molte creature sono dotate anche di abilità speciali, diverse generiche (che ricordano molto quelle viste in Hearthstone, con l’aggiunta di alcune legate al movimento sulla griglia) e alcune uniche della singola carta.

Accanto alle creature, come già detto, ci sono incantesimi e strutture. Le strutture funzionano come le creature, se non che non possono muoversi e non hanno un valore di attacco, donando invece supporto indiretto in una serie di possibili modi attraverso le loro regole speciali. Gli incantesimi, per finire, consistono in regole che si risolvono con effetto immediato, senza apparire materialmente sulla griglia sotto forma di carta.

 

Faeria 2

Le abilità sono spesso una componente fondamentale del gioco, così come combinare e utilizzare le carte giuste al momento giusto.

 

Attualmente in Faeria è possibile giocare sia da soli che contro altri giocatori umani. Il titolo prevede già una lunga serie di sfide pre-costruite contro mazzi controllati dall’IA, che servono anche a sbloccare i primi blocchi consistenti di carte; ad esse si mescolano svariati “puzzle”, che presentano una situazione molto specifica in termini di campo, carte in gioco e carte a disposizione, e chiedono al giocatore di vincere in un singolo turno.

Il gioco online si articola in normali sfide libere, dove ciascuno porta il proprio mazzo costruito con le carte che si possiedono, più la modalità Pandora, virtualmente identica all’Arena di Hearthstone ma con in più una meccanica che dona periodicamente ad entrambi i giocatori una di tre carte speciali extra scelte al momento della composizione del mazzo. Pandora è a sua volta divisa in due, una variante accessibile spendendo  un gettone “a pagamento” (proprio come l’Arena) oppure una con ricompense e durata ridotta ma accessibile con un gettone depotenziato, consegnato gratuitamente al giocatore una volta al giorno.

 

Le speranze

Faeria è tecnicamente ben composto, graficamente ottimo e nel complesso dà già l’impressine di essere un prodotto pressoché finito (escludendo un po’ di caoticità nel menu iniziale e qualche raro glitch). Benché non figuri dal prospetto di Steam, il titolo è anche interamente tradotto in italiano.

Anche il gioco in quanto tale sembra abbastanza vario e bilanciato: non si assiste allo spam sistematico di poche carte, e ho incontrato e utilizzato più build con un’ottima sinergia e resa sul campo. C’è anche un buon equilibrio in termini di difficoltà tra posizionamento di territori, numero di carte che si hanno in mano e Faeria raccolto, e spesso è quando si trascura troppo anche solo uno di questi aspetti che si finisce nei guai.

Le modalità single-player e Pandora al momento sembrano il vero fiore all’occhiello, dato che entrambe offrono ore su ore di gioco senza obbligare a mettere insieme un mazzo esageratamente forte attraverso l’acquisto di bustine. Questo permette di ignorare completamente l’aspetto accumulatorio del gioco e di affrontare comunque una sfida alla pari contro gli avversari.

 

Faeria 3

La costruzione progessiva del mazzo con carte casuali della modalità Pandora.

 

I dubbi

Il pool di carte esistenti non è piccolo, ma sicuramente neanche sconfinato, soprattutto se si escludono le carte più esotiche che è possibile recuperare solo attraverso le bustine – dopo appena 6 ore complessive in Faeria inizio già a riconoscere e ricordarmi la stragrande maggioranza delle carte che si vedono in partita. Anche la separazione delle carte per territori differenti (seppure esista un quinto seme “neutro”) non aiuta in questo senso, disincentivando molto la combianzione di più di 2 semi al massimo e rendendo ancora più previdibili i deck.

Sull’altro piatto della bilancia, naturalmente, ci sono le implicazioni pay-to-win della natura del titolo. Il gioco ogni tanto vi regala una bustina con l’aumento di livello o l’avanzamento nella modalità single player, ma è evidente che se si vuole giocare in modalità libera ad un livello veramente competitivo servono carte rare che troverete solo spendendo dei soldi. D’altra parte, come ho già detto, Faeria mette molto in risalto alcune modalità che esulano del tutto o quasi da questo processo, e questo gli dà un notevole vantaggio in termini di accessibilità rispetto ad esempio al celebre titolo di Blizzard.

 

In conclusione

Faeria è sicuramente un gioco promettente, ben pensato, ben costruito e ben reso. Solo il tempo può dire se la sua popolarità crescerà o diminuirà una volta lasciato l’Early Access, dettandone conseguentemente il successo o il fallimento nel lungo periodo, ma al momento sembra davvero uno dei concorrenti più credibili al monopolio di Hearthstone nel difficile ramo dei Card Game digitali.

Questo gioco promette bene? Per Lorenzo Forini sì

Faeria è un gioco originale e competente, che mescola con una formula intelligente un tradizionale Card Game alla Magic e alcune basilari meccaniche tattiche. Non sappiamo ancora esattamente che direzione prenderà in futuro, ma essendo completamente gratuito da giocare non c'è nessuna ragione per non provarlo, a meno che non odiate il genere in partenza.

  • Originale mix di Card Game e Tattica
  • Ben bilanciato e prestante a strategie complesse
  • Ci sono alcune modalità in cui si può tranquillamente giocare senza farmare o acquistare bustine
  • Tecnicamente e visivamente molto buono
  • Più carte potrebbero aiutare nel lungo periodo
  • Menu caotici e qualche raro bug
  • Numero di giocatori non altissimo, che può causare tempi medio-lunghi di matchmaking in alcune modalità

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