Sì dà la caccia a Morak anche su console

L’anno scorso è uscito su PC Gauntlet, remake/reboot del primissimo capitolo della storica serie uscito originariamente in sala giochi nel 1985.

Oggi Arrowhead Game Studios ha annunciato che il gioco sbarcherà molto presto su console, e più precisamente su PlayStation 4, in una versione intitolata “Gauntlet: Slayer Edition”:

 

 

Sul blog ufficiale dello studio di sviluppo sono stati comunicati alcuni dettagli sulla versione PS4 di Gauntlet. Non si tratterà di un semplice port, ma (come vediamo sempre più spesso con piccoli giochi che arrivano prima su PC e poi su console) un titolo con migliorie sul versante grafico e nelle meccaniche di gioco.

Ovviamente è supportata la cooperativa fino a 4 giocatori, sia online che offline. Gli equipaggiamenti degli eroi sono stati ampliati, ed è stato introdotto un sistema per cui è possibile consultare e alterare l’inventario fino a 4 giocatori contemporaneamente e indipendentemente dalla modalità di gioco. Gli ambienti sono stati diversificati ulteriormente, sia per quanto riguarda l’aspetto che per i nemici incontrati. La speranza è, in questo modo, di accentuare di più l’effetto “discesa negli inferi” man mano che si procede. È anche stata aggiunta una nuova modalità di gioco, di cui però non viene detto nulla.

Tutti i dettagli della Slayer Edition saranno comunicati prossimamente, e (sempre in linea col trend di cui sopra) tutte le cope per PC del gioco riceveranno gratuitamente lo stesso trattamento, anche se non è stato specificato quando.

 

Non ho giocato né il Gauntlet del 1985 né il remake del 2014, quindi temo di non saper scendere oltre nei dettagli riguardo al gioco. Se vi può interessare, comunque, qualche tempo fa ho brevemente riassunto la storia e la logica della saga in un articolo dedicato a Gauntlet: Dark Legacy, uno degli ultimi capitoli usciti prima del remake.

Gauntlet: Slayer Edition uscirà su PS4 nel corso di questa estate, al prezzo di 19,99€.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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