GameBack

Nuove informazioni di fatto ufficiali su “PlayStation 4K”

Avevamo iniziato a sentire parlare circa un mese fa di un nuovo modello di PlayStation 4 in uscita prossimamente. Le informazioni erano poche, vaghe e non confermate, ma che qualcosa sarebbe arrivato sembrava abbastanza chiaro.

Oggi, stando a Giant Bomb e a Digital Foundry (la porzione di Eurogamer.net specializzata in argomenti di natura tecnica), Sony avrebbe iniziato a mandare chiaro e tondo le specifiche della macchina a diversi studi di sviluppo, rendendo chiaro cosa sia, quali politiche si vogliano seguire e come dovrebbe coesistere con l’attuale modello.

 

 

Per cominciare, il nuovo modello di PlayStation 4 ha il nome in codice “Neo” (capita? Project “Morpheus”, “Neo”, Matrix… eh.). Data d’uscita e prezzo non sono citati in nessun documento ufficiale, ma da fonti ed elementi sparsi si intuisce che dovrebbe arrivare intorno ad ottobre 2016 e costare sui 400€ (come PS4 quando uscì).

La nuova macchina utilizzerà la stessa architettura software dell’attuale console – quindi sarà, in senso lato, “una PlayStation 4” – ma monterà pezzi con specifiche migliori. Quanto migliori, varia da pezzo a pezzo. La CPU dovrebbe ricevere solo un lieve boost in termini di GHz, il pool principale di RAM resterà da 8 GB e la velocità di trasferimento dei dati crescerà circa del 25%, ma sarà la GPU a vedere il salto maggiore: a fronte di una scheda video attuale con 18 unità computazionali a 800 MHz, “PlayStation Neo” ne monterebbe una con ben 36 unità da 911 MHz.

 

Cosa significhi tutto questo in termini di resa dei giochi, non è difficile da immaginare. Con una GPU con più del doppio della potenza nominale, tutti i calcoli non dipendenti da altre componenti della macchina (o meglio, che non rischiano di soffrire di colli di bottiglia in altre componenti della macchina) dovrebbero risultare migliorati sensibilmente. La traduzione nella pratica, come volevano già i primi rumor, sarebbe effettivamente la possibilità di riprodurre gli stessi giochi sicuramente ad una risoluzione maggiore, forse ad un frame rate maggiore e possibilmente con qualche effetto visivo aggiuntivo.

I piani di Sony sull’uso che tutti gli sviluppatori dovrebbero fare di “PlayStation Neo” sembrano ben precisi: la casa nipponica avrebbe vietato tassativamente la produzione di titoli in grado di funzionare solo sulla nuova macchina, così come la creazione di qualsiasi contenuto (modalità, DLC, espansioni ecc.) esclusivo per una sola delle due console. L’idea, evidentemente, è di forzare la convivenza di PlayStation 4 e “PlayStation Neo” con un catalogo assolutamente identico nei contenuti, e diverso solo nella forma grazie ad una risoluzione maggiore ed un frame rate migliore sulla nuova console.

 

Naturalmente resta ancora da capire se e come tutto questo andrà ad intrecciarsi anche con PlayStation VR – benché nei documenti citati dai giornali non si faccia nessun riferimento ad esso, è impensabile che il visore funzioni semplicemente in modo identico sulle due piattaforme, dato che una ha il doppio della potenza di calcolo grafico dell’altra.

 

 

Nell’articolo che avevo scritto riguardo PlayStation 4K all’uscita dei primi rumor mi ero detto molto scettico sulle potenzialità commerciali di una nuova PlayStation 4 con differenze sensibili dalla precedente. Nonostante anche Sony sembri essersi posta le stesse domande e avere cercato qualche soluzione, per quello che ho letto fino ad ora non ho cambiato idea.

 

Il problema dell’esistenza di due console teoricamente intercambiabili ma di fatto diverse risiede, dal punto di vista degli sviluppatori, nell’aumento dei costi di produzione senza un parallelo aumento della possibilità di introito. Per quanto piccoli siano i sacrifici richiesti per realizzare titoli in grado di funzionare a dovere su due piattaforme simili come queste, saranno comunque sempre maggiori che per farli funzionare su una sola. Quindi, o si lavorerà solo per una delle due macchine, o si finirà per lavorare un po’ peggio su entrambe.

Se “PlayStation Neo”, come immagino, dovesse vendere poco in relazione al modello originale, la stragrande maggioranza degli studi non avrà nessun incentivo ad impegnarsi veramente nell’ottimizzare per la console, e gli acquirenti si troveranno con una scatola più potente ma in larga parte sottoutilizzata. Se, viceversa, per qualche ragione il nuovo modello dovesse prendere rapidamente piede, il mercato andrà ad orientarsi su di esso, e la qualità dei giochi eseguiti su PlayStation 4 andrà inevitabilmente a calare. Tutto questo può essere vero per i grandi studi, ma lo sarà ancora di più per quelli medio-piccoli, che si troveranno nel primo scenario nell’impossibilità materiale di giustificare particolari lavori di ottimizzazione aggiuntivi, e nel secondo con un’ottima scusa per abbandonare la “versione base” a se stessa.

 

In definitiva, a meno che Sony non abbia qualche altro miracoloso asso nella manica che ora non riesco neppure ad immaginare, sono abbastanza convinto che qualcuno si farà almeno un po’ male come conseguenza di questa mossa. Credo che quel qualcuno sarà proprio Sony, ma non è completamente impossibile che siano anche alcuni sviluppatori o videogiocatori.