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Back to the future: The Game. Episode 3 (PC) – Recensione – Recensione

Ed eccoci arrivati al terzo capitolo della serie Back to the future (BTTF ep. 3), intitolato Citizen Brown. Per questo nuovo episodio, la Telltale ha deciso di dare una scossa alla trama, puntando su una maggiore originalità nelle tematiche che, pur restando fedeli all’universo da cui traggono ispirazione. Citizen Brown, dunque, apre il gioco a nuove prospettive, promette una sana dose di risate e qualche ora di intrattenimento alle spalle del povero Biff.

1986 LA DISTOPIA DI “DOC” BROWN.

Per quanto divertente possa essere questa avventura grafica, il concetto narrativo da cui prende le mosse  BTTF ep. 3 ha qualcosa di serio e di seriamente affascinante. Se per i primi due capitoli della pentalogia, il profilo del gioco, restava più vicino al carattere meramente ironico, con Citizen Brown si passa ad un livello più alto che porta il piano della narrazione a toccare dei punti salienti sulle teorie dei viaggi nel tempo. Beh! A furia di tornare indietro nel tempo per cambiare la storia, qualcosa doveva pur succedere e, dopo le avventure dello scorso episodio (Get Tannen) la linea temporale in cui finirà il giovane Marty McFly sarà a dir poco agghiacciante. Ebbene, l’avvicinamento di Edna al Doc degli anni ’30, porterà a conseguenze inaspettate, che si concretizzeranno in una sorta di Hill Valley distopica dove l’apparente candore e l’ipocrita cortesia nascondono ombre ben più cupe di quanto non si pensi. Marty, infatti, si troverà a dover affrontare un Emmett Brown profondamente mutato che si è lasciato guidare verso un mondo dove non esistono scelte. La stessa Hill Valley sarà organizzata come un Panopticon dove il controllo e la categorizzazione generano il diverso e, come spesso accade, la differenza porta alla paura, così che all’ignoto che soggiace al cambiamento si finisce per preferire l’infelice tranquillità dovuta all’assenza di scelta. Saremo noi, nei panni di Marty, a dover invertire questa polarità riportando le coscienze alla disobbedienza.

GAMEPLAY

Nulla di nuovo sul fronte gameplay, anzi, come un incubo ricorrente i comandi tramite tastiera daranno filo da torcere anche a i videogiocatori più esperti. Fortunatamente, il gioco, sa come farsi perdonare questa svista mettendo in campo una trama ottima. Invariato anche il sistema di aiuti e la parte più simile al punta e clicca del gioco, dunque, in ultima analisi, BTTF ep. 3 rimane ancorato al gameplay del primo episodio, senza limare i difetti, ma almeno, senza aggiungerne di nuovi.

GRAFICA E SONORO

Le ambientazioni ed il sonoro di BTTF ep. 3 sono in linea col resto della serie di videogames targati Telltale. La cosa va letta in senso positivo, in quanto il comparto audiovisivo di Back to the future è una delle parti più apprezzabili dell’intero gioco. Citizen Brown conferma questa precisione e, soprattutto per questo capitolo, le ambientazioni ed i relativi temi sonori, giocano una parte fondamentale nel suscitare la dovuta atmosfera. Le tematiche e gli spunti che vengono restituiti al giocatore, sono sempre accompagnati da un grande sonoro, e, per quanto riguarda la grafica, non mancherete di notare come lo stacco tra la facciata pubblica di Hill Valley, di un bianco brillante, ed i lugubri interni della “stanza dei bottoni” di Doc, costituisca l’ennesima metafora che da cui ognuno potrà trarre le proprie conclusioni. Ottimo lavoro.