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Flyhunter: Origins (PS Vita) – Recensione

Flyhunter: Origins è un gioco indie per PC, PS Vita, Android e iOS, sviluppato da Steel Wool Games. In questo titolo vestiremo i panni di Zak, un alieno un po’ sbadato che aspira a diventare un cacciatore di insetti professionista. Tuttavia, vista la sua scarsa esperienza in questo ambito, egli si ritrova costretto a pulire la stiva di una nave cargo, finché un giorno decide di espellere l’intero carico e persino il capitano della nave. Il compito di Zak diventerà quindi quello di scendere sulla terra e recuperare il carico di insetti preziosi per fare finalmente una buona impressione sul capo. Gli insetti dovranno essere cacciati attraverso i 21 livelli che compongono il gioco.

Flyhunter: Origins si presenta come un classico platform composto da paesaggi naturali da esplorare. Passeremo quindi il tempo ad addentrarci tra foglie, rifiuti, nani da giardino, e water abbandonati, schiacciando nel mentre zanzare, ragni e api assassine. Le armi a disposizione di Zak sono una pistola stordente e un’acchiappa mosche, i quali potranno poi essere potenziati nel corso del gioco. Alla fine di ogni livello, fronteggeremo i boss finali, ovvero degli insetti giganti da inseguire in volo e colpire ripetutamente fino ad annientarli.

Tuttavia, gli scontri sono abbastanza banali e di un’estrema facilità, tanto che alla lunga risultano davvero noiosi in quanto privi di innovazioni. D’altra parte, pur avendo una trama abbastanza piacevole e divertente, il gioco presenta diversi difetti. Graficamente, infatti, possiamo riscontrare diversi bug, e le texture sono visibilmente scarne. Inoltre, non essendo molto longevo, il gioco non si presta alla rigiocabilità e dopo poco tempo diventa noioso e ripetitivo. Possiamo quindi affermare che pur avendo un’idea di fondo carina, ovvero la trama, questo titolo non sia perfettamente riuscito sotto il punto di vista tecnico. Anche il sonoro, inoltre, risulta ripetitivo, monotona, fino a diventare, talvolta addirittura fastidioso.