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Ikachan (PC) – Recensione

Una piccola gemma riluce in fondo al mare…

Anche i grandi game developers sono partiti da qualcosa di umile…

Per Daisuke Amaya, che nel 2004 ha pubblicato la sua opera più famosa, Cave Story, Ikachan fu il primo gioco da lui creato a possedere una trama vera e propria.

La schermata d’avvio

Un gioco sviluppato nel tempo libero, un po’ come il suo illustre successore, ma purtroppo estremamente corto. Tuttavia non per questo un gioco da non considerare: Ikachan nasconde, sotto la sua apparenza insignificante, una piccola perla.

Disponibile in Europa gratuitamente per PC (scaricabile ad esempio qui, in inglese o in giapponese), Ikachan è stato rilasciato anche su 3DS (e-Shop), ma solo in America.

Storia

Per chi abbia giocato a Cave Story, il primo approccio ad Ikachan farà subito sentire a casa: anche qui il protagonista si sveglia in una grotta sotterranea, circondato da strani esserini intrappolati all’interno della stessa e destinati ad una fine orrenda, se nessuno dovesse trovare una soluzione ai loro problemi.

Ma… ecco la prima differenza: qui il protagonista… è un piccolo calamaro! D’altronde Ikachan significa proprio questo in giapponese, “piccolo calamaro”.

A lui il compito di salvare i suoi amici: una serie di terremoti ha infatti bloccato vari abitanti del mare all’interno di una caverna, e le provviste iniziano a scarseggiare.

Il futuro non pare molto roseo quaggiù…

Come se non bastasse, un pesce prepotente dal nome Ironhead ha instaurato una sorta di regime, imponendosi come sovrano assoluto ed esigendo che i suoi sudditi portino sempre con sé una perla che li identifichi come tali, pena l’esser lasciati in balia delle creature ostili presenti nella grotta.

Ironhead e il suo smisurato ego (in tutti i sensi)

Gameplay

Il sistema di controllo è molto semplice: solo tre pulsanti sono dedicati ai movimenti. Con le frecce destra e sinistra si orienta Ikachan, mentre con il tasto Z (A nella versione 3DS, non rilasciata in Europa) si muovono i tentacoli, proiettandosi nella direzione prescelta.

Nuota, piccolo Ikachan!

Tuttavia, le direzioni disponibili sono sostanzialmente tre (almeno all’inizio…): in verticale e in diagonale (destra e sinistra). Inoltre non è possibile nuotare verso il basso, ma bisogna sfruttare la forza di gravità per raggiungere il fondo, dosando accuratamente i movimenti.

Ma quello che a parole sembra complicato non lo è in realtà: bastano infatti pochi minuti per adattarsi ai bizzarri movimenti del piccolo calamaro, e la soddisfazione dopo aver superato un corridoio pieno di stalattiti appuntite senza il minimo graffio è notevole.

Fidati, amico: ce ne vuole di coraggio (e di pazienza) per superare queste correnti!

Nel corso della vostra avventura vi troverete anche di fronte a due power-up, che vi permetteranno di sconfiggere più facilmente i nemici e distruggere dei blocchi di sabbia che ostruiscono il cammino… pardon, la nuotata.

Ikachan presenta anche degli elementi GDR: mangiando dei pesci o sconfiggendo alcune tipologie di nemici è infatti possibile salire di livello, aumentando così le capacità difensive e offensive del piccolo cefalopode. Per esempio, non potete sperare di infliggere danno ad alcuni nemici fino a che non sarete giunti al livello richiesto, e sarete così inizialmente obbligati a schivarli.

Ecco uno dei nemici che più maledirete: gli imprevedibili pesci palla!

A differenza di Cave Story, però, non esistono diverse tipologie di armi, ma dovrete sconfiggere le creature ostili… usando la testa! E non (solo) in senso figurato: il primo power-up permette infatti a Ikachan di ferire i nemici prendendoli a zuccate. Unendo questo sistema di attacco al tipo di controlli, la difficoltà aumenta leggermente, costringendovi ad attaccare i nemici avvicinandoli solo dal basso. Una trovata piuttosto innovativa, a dirla tutta.

La maggiorparte delle vostre peregrinazioni sarà motivata dall’esigenza di portare a termine alcune semplici fetch quests: il personaggio X vi chiederà di portagli l’oggetto Y, domandandovi poi magari di portare l’oggetto Z a K… e  così via.

Qui si rivela una delle (poche) debolezze di Ikachan: la ripetitività delle missioni richieste al giocatore. Più di una volta dovrete percorrere i labirinti (non troppo estesi) della caverna per trovare il dato oggetto o personaggio che vi farà avanzare. Fortunatamente, il level design è piuttosto ingegnoso e vi troverete a zigzagare tra spuntoni appuntiti, solcare correnti subacquee o muovervi con cautela tra gruppi di nemici per giungere alla meta.

Calamaro avvisato…

L’altra nota dolente è, purtroppo, la longevità di Ikachan. Il gioco può esser infatti portato a termine nel giro di un’oretta, volendo (a patto di procedere spediti senza guardarsi troppo in giro). Ma anche volendosi gustare ogni dettaglio, disgraziatamente Ikachan non riesce a tenere impegnato il giocatore per più di un’ora e mezza/due ore. Veramente un gran peccato, considerata l’atmosfera squisita che si respira.

Una volta terminata l’avventura principale, poi, non rimane molto da fare… anzi… non rimane proprio niente da fare: non sono presenti modalità aggiuntive o sbloccabili. E tutto ciò lascia davvero un po’ d’amaro in bocca.

Grafica & sonoro

L’aspetto grafico e sonoro di Ikachan rimanda prepotentemente a Cave Story: non è certo un caso se in giro si pensa che Ikachan utilizzi una versione precedente del motore grafico del capolavoro di Daisuke Amaya.

La grafica è adorabilmente 8-bit, un must-see per ogni nostalgico e/o retrogamer del pianeta, un tripudio di pixel dall’aspetto generale estremamente nitido.

I pesci, oltre a far salire il livello d’esperienza, permettono anche di recuperare energia vitale

A sorpresa, viene implementato anche un sistema di parallasse a due livelli, che dona una discreta profondità alla grotta.

Nonostante la semplicità della veste grafica, ogni cosa è curata nei minimi dettagli. Ad esempio, nuotando Ikachan lascia dietro di sé   una scia di bolle, che pian piano salgono in superficie modificando la loro forma.

Per quanto riguarda la musica, solo tre tracce vengono utilizzate nel gioco, ma non vi stancherete di riascoltarle, vista la loro orecchiabilità. Il tema principale in particolare, intitolato Swim Ikachan!, è veramente molto evocativo, un motivetto rilassato e allegro allo stesso tempo che non riuscirete a non canticchiare per strada (o allacciandovi le scarpe, o preparandovi un panino, …).

[youtube https://www.youtube.com/watch?v=j86VR_XlzXE]