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injustice 2 (PS4) - Recensione

Ormai viviamo in un periodo (fumettisticamente parlando) in cui i supereroi passano più tempo a litigare fra di loro che a combattere le minacce che attanagliano la terra. Proprio da questo fenomeno nell’aprile del 2013 venne alla luce Injustice: Gods Among Us, un picchiaduro realizzato da NetherRealm in collaborazione con la DC Comics , che metteva a confronto tutti gli eroi e i villan più famosi della DC su un ring uno contro l’altro. A quasi 4 anni di distanza, eccoci con il secondo capitolo fra le mani. NetherRealm dopo l’ottimo Mortal Kombat X riuscirà a imporsi nuovamente nell’olimpo dei picchiaduro con questo titolo targato DC ?

Non c’è pace per gli eroi

Sono passati ormai più di cinque anni dalla caduta del regime guidato da Superman, in questo periodo di tempo Batman e gli ex membri della resistenza stanno cercando di ricostruire il mondo.

Però i membri del regime non si sono ancora arresi infatti Black Adam e Wonder Woman scampati alla cattura stanno cercando un modo per liberare Superman dalla prigione del sole rosso, ma l’arrivo di Brainiac sulla terra costringerà tutti a rivedere le proprie priorità e stringere di nuovo un’alleanza per impedire che il nostro pianeta diventi l’ennesimo ad entrare nella collezione dall’alieno.

La storia di Injustice 2 viene narrata attraverso 12 capitoli, e riesce ad mantenere una buona longevità per il genere, ovvero 4/5 ore. Durante i vari capitoli a volte ci troveremo a dover scegliere chi utilizzare fra una coppia di personaggi, questa scelta non avrà nessuna ripercussione sulla narrazione ma ci regalerà comunque una serie di sketch interessanti per i fan della DC comics.

La trama, per quanto interessante e narrata attraverso una serie di filmati degni dei migliori cinecomics, non riesce quasi mai ad essere coinvolgente per il giocatore, sia a causa della mancanza di colpi di scena veri e propri sia per la mancanza di motivazione di alcuni personaggi, che sono letteralmente buttati nella mischia solo per far numero.

Microequipaggiamenti

Uno dei marchi di fabbrica di NetherRealm è la quantità abnorme di contenuti presenti in ogni loro gioco, anche Injustice 2 non è da meno. Infatti al di là della storia di cui abbiamo parlato in precedenza e del versus, con l’IA e non, cosa che ormai non è più scontata nei picchiaduro di questa generazione, ci troviamo l’imponente modalità Multiverso, che consiste in una serie di sfide a tempo in diversi mondi con nemici sempre diversi e con bonus o malus attivi. Completando queste sfide verremo ricompensati con dei forzieri di rarità differente : bronzo, argento ecc ecc, nei quali troveremo diversi equipaggiamenti che fanno parte del nuovo Gear System.

Il Gear System è la parte più importante di Injustice 2, e consiste nel continuo upgrade dei nostri lottatori attraverso gli scontri. Infatti, completando le sfide che ci verranno proposte, otterremo punti esperienza per far salire di livello il nostro personaggio ed equipaggiamenti randomici. Gli equipaggiamenti non influiscono solo sull’estetica del nostro eroe, ma modificheranno anche alcune statistiche come la forza o i punti vita. Il sistema inizialmente risulta molto divertente e appagante, però dopo poche ore diventa un vero girone infernale, perché i forzieri essendo totalmente casuali difficilmente daranno gli equipaggiamenti necessari ai personaggi che utilizziamo, oppure saranno di livel

lo troppo alto quindi non inseribili nel loro slot , il che può rendere l’esperienza davvero frustrante, anche perché avere un personaggio “pompato” è a dir poco fondamentale per superare le sfide più difficili, o anche solo per competere in alcune modalità online.

L’online di questo secondo capitolo risulta molto curato e vario, peccato che come accennato in precedenza alcune modalità risentano fin troppo del Gear System e delle microtransazioni inserite nel gioco, che creano una disparità immensa che spesso non potrà essere colmata con l’abilità. Per fortuna gli incontri classificati sono stati risparmiati creando una piccola isola felice. Per quanto riguarda la stabilità dei server anche sotto stress non ci sono quasi mai stati gravi problemi di lag.

Il gameplay puro e duro Injustice 2 non si discosta molto dal suo predecessore e nemmeno dallo stile dei NetherRealm, ma riesce è stato comunque rifinito aggiungendo le “particolarità” dei personaggi che permetto all’eroe o al villan di potenziarsi temporaneamente o usare determinati oggetti/abilità nel corso dell’combattimento. Injustice 2 come già accennato punta molto sulla spettacolarità a volte fin troppo, infatti le mosse speciali e le arene interattive per quanto sia mozzafiato nelle prime ore di gioco, dopo un po’ tendono ad annoiare anche per la lunghezza abnorme dei filmati che le accompagnano, e che spezzano del tutto il ritmo dell’incontro.

Qui Batman, mi sentite ?

Tecnicamente Injustice 2 è quasi del tutto inattaccabile: i modelli dei personaggi risultano sempre dettagliatissimi nonostante il numero di personalizzazioni che hanno a disposizione, peccato che nonostante questa cura durante i combattimenti alcuni lottatori non risultino particolarmente fluidi. La colonna sonora invece è piacevole e riesce ad accompagnare egregiamente sia i combattimenti sia i filmati, anche se non si può dire lo stesso del doppiaggio nostrano, che è davvero troppo altalenante. Nonostante la presenza di alcuni doppiatori storici come Marco Balzarotti o Riccardo Peroni che riescono a rendere ad interpretare perfettamente i loro personaggi, gran parte del cast non riesce a fare lo stesso, il che porta fin troppo spesso alcuni eroi ad avere atteggiamenti buffi o impacciati nei più momenti importanti della trama, rovinando l’atmosfera creatasi.