Per rispondere alle critiche secondo cui Electronic Arts si starebbe concentrando sempre e solo sugli stessi giochi senza provare niente di nuovo, Patrick Soderlund ha dichiarato a MCV che, oltre a Titanfall (unica nuova IP annunciata da EA), Battlefront e Mirror’s Edge 2, sono in sviluppo tra i 6 e gli 8 giochi completamente nuovi:

Stiamo lavorando al nuovo Mirror’s Edge, che pur non essendo una nuova IP è un ritorno realizzato in un modo nuovo. Stiamo sviluppando Star Wars Battlefront, che per noi è una nuova IP, anche se tecnicamente non lo è [nel senso che sui vecchi non ci avevano lavorato loro, NdT]. Abbiamo tra le 6 e le 8 IP completamente nuove su cui stiamo lavorando. Il giorno in cui smetteremo di realizzare nuove IP inizieremo a tenerci in vita artificialmente. Abbiamo bisogno di covare nuove idee e di allargare gli orizzonti creativi.

 

Ragionandoci un attimo, Soderlund ha pienamente ragione: EA non ha mai smesso di produrre nuove IP. Solo nell’ultimo anno e mezzo sono usciti su pc e/o sulle console maggiore Kingdoms of Amalur, Syndicate, The Secret World e Fuse, tutti titoli ad altissimo budget, per non contare qualche reboot (SSX, SimsCity) e tutto il parco titoli per Android e iOS, molti dei quali sono IP inedite. E andrebbe anche detto che i giochi su cui EA si starebbe stabilizzando non sono due o tre: in elenco abbiamo 7 titoli di sport (FIFA, NCAA, Madden NFL, NHL, NBA Live e UFC), Battlefield, Need for Speed, Dead Space, Army of Two, Crysis, Burnout e The Sims, più tutto il parco BioWare (Mass Effect, Dragon Age e i titoli su Star Wars) e probabilmente qualcos’altro che adesso mi sto dimenticando.

 

Credo che la domanda sia stata mal formulata. Il problema non è assolutamente che Electronic Arts non provi abbastanza spesso qualche serie nuova o che si focalizzi su troppe poche di quelle vecchie. I problemi, secondo me, sono altri due: il primo, forse in fin dei conti meno grave (si sente molto di più per altre aziende), è che praticamente ogni serie che EA segue esce con una cadenza troppo stretta per permettere vere migliorie, essendo tutte release annuali o alla peggio ogni due anni; il secondo, ben peggiore, è che su ogni gioco il publisher per così dire ci faccia la cresta, usandolo come base per un’infinità di DLC (se non di sistemi di micro-transazioni) che sfociano nel ridicolo, e il tutto a discapito, spesso, della qualità del gioco stesso.

La domanda da rivolgere ad EA sarebbe “Non credete che invece che un FIFA all’anno sarebbe meglio uno ogni due o tre, con magari una DLC da 5-10 euro ogni 12 mesi che aggiorni le rose e implementi qualche miglioria (esattamente come si farebbe in ogni caso col gioco nuovo)?”. Se solo qualcuno mi desse un microfono in mano…

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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