La gravità dei fatti è ovvia, ma non può essere una scusa per dire di tutto e di più

Parto dal presupposto che tutti sappiate almeno vagamente cos’è NeoGAF e perché è così famoso nel mondo dei videogiochi. Se non è così, il massimo che posso fare è linkarvi a questa pagina inglese di Wikipedia molto esplicativa in merito.

Per tutti gli altri, preparatevi ad un viaggio un po’ complicato. Il caso è scoppiato appena qualche giorno fa e le acque sono ancora ben lontane dal calmarsi, il che lascia aperta la porta a rapidi e imprevedibili ribaltamenti. Quello che scrivo oggi, comunque, deriva da più fonti indipendenti e mette insieme una serie di considerazioni più razionali che altro, quindi confido che possa avere una sua validità.

 

 

Per prima cosa, preciso che non sono un iscritto a NeoGAF e che non lo sono mai stato. Questo significa che non ho avuto “contatti privati” con nessuno degli elementi di cui si andrà a parlare, e dovrebbe anche suggerire che il mio parere in merito a tutta la vicenda non è toccato da pregiudizi di sorta.

Ciononostante su NeoGAF sono finito spesso, in un modo o nell’altro, in parte per questo lavoro in parte per ricerche mie personali. E c’è una cosa che dobbiamo tenere a mente e non dimenticarci fino alla fine dell’analisi: più di una volta un rumor uscito per primo su NeoGAF, anche tramite CBOAT, si è poi rivelato vero. Questo non vuole essere un “fattore attenuante”, ma, come intendo spiegare chiaramente, è importante per non arrivare a conclusioni completamente sbilanciate dall’altra parte in preda all’entusiasmo.

 

Non sto parlando in linea di principio, perché questo, secondo me, è esattamente quanto è stato fatto sulla pagina che probabilmente ha fatto venire a galla il caso di cui parlerò oggi, o che come minimo ne ha fatto da cassa di risonanza: questa.

Il lavoro di ricostruzione raccolto su misterxmedia è encomiabile, e presenta un quadro decisamente confermabile e interessante: l’insider CBOAT, uno dei più celebri leaker di NeoGAF, è stato “pescato” ad usare lo stesso account di DropBox in passato già utilizzato un altro utente del sito, un certo “ekim”. Non entro nei dettagli di come la cosa è stata scoperta e di come si è inutilmente cercato di nasconderla, se vi interessa è tutto spiegato nel link.

Collegamenti secondari portano a scoprire che questo stesso “ekim” è anche attivo in altri portali con il nickname “ukuuku”, e che proprio col nome “ukuuku” aveva fornito la stessa indiscrezione ad un altro sito quello stesso giorno, lunedì 27 gennaio. È evidente che un insider di Valve ha potuto mettere le mani su questo materiale, che è poi finito diffuso contemporaneamente per bocca sia di ekim sia di CBOAT.

 

Questo porta a due possibili scenari: ekim è egli stesso CBOAT, cosa di cui dubito e il cui perché spiegherò tra poco, oppure CBOAT ha diffuso come proprio del materiale datogli da ekim, che a questo punto diventa molto probabilmente un dipendente o un qualche affiliato di Valve.

Il primo scenario, come ho già detto, è altamente improbabile. Se assumessimo che ekim è CBOAT diventerebbe molto strano che si sia fatto fregare così stupidamente usando un account in comune di DropBox. Di sicuro una persona che si prepara fino a questo punto a fingersi due utenti diversi, e che opera leak con entrambi, si creerebbe due serie di profili completamente disconnessi. Questa è stata una svista, che è però giustificabile solo supponendo che quando CBOAT ha diffuso quel link di DropBox non immaginava che lo si sarebbe potuto usare per risalire a qualsiasi altro utente, forse perché non sapeva che ekim aveva commesso l’errore di darlo per suo già in passato.

E questo ci porta alla seconda possibilità: CBOAT non è un semplice “insider”, è un canale in cui convergono informazioni di più fonti. E se così fosse potrebbe non esistere neppure un CBOAT, e potrebbe seriamente trattarsi di qualcosa messo in piedi dagli admin di NeoGAF, con cui molti insider si mettono in comunicazione prima in forma privata.

 

La teoria più comune e logica, a questo punto, è che i moderatori o i dirigenti del forum abbiano deciso di creare questa figura fittizia con lo scopo di poter dare un’unica voce dalla grande fama alle notizie che ricevevano e che ritenevano di pubblicare in questa forma. Non sono in effetti del tutto assenti segnalazioni su vari altri siti da parte di persone che affermano che in certi casi alcune previsioni di CBOAT che si sono rivelate false siano state successivamente cancellate dai moderatori per fare finta che non fossero mai esistite (e così cercare di rafforzare la credibilità dell’account). Un trattamento che un “semplice insider di passaggio” difficilmente riceverebbe.

Non è possibile all’oggi dire se dietro a CBOAT ci sia quindi effettivamente una persona fisica o se l’account sia condiviso dal “gruppo dirigente” di NeoGAF. Quello che sembra ormai molto probabile è che si tratta per almeno la maggior parte delle informazioni uscite per sua bocca di un “canale megafono” che convoglia notizie arrivate ai gestori del forum e poi le ri-trasmette spacciandole implicitamente per proprie.

 

 

E questa è una faccenda, con cui ora NeoGAF dovrà fare i conti. È grave, perché significa di fatto che i gestori del sito starebbero selezionando non alla luce del sole almeno parte delle notizie, e che quindi in teoria potrebbero decidere di non pubblicarne affatto alcune o di dare maggiore risalto ad altre. Ma c’è una cosa che tutto questo non può cancellare, come ho scritto all’inizio: il fatto che molti di questi rumor si sono dimostrati veri.

Su misterxmedia, da dove sono partito, tutta la vicenda viene rivoltata come dimostrazione definitiva che NeoGAF è a libro paga di Sony per screditare Microsoft. Si tratta di una teoria di sicuro non originale e non inventata per l’occasione, su cui sarebbe forse il caso di approfondire, ma che non posso fare a meno di vedere come completamente scollegata da tutto questo, e di sicuro da questo non dimostrata.

Il punto è che quando su NeoGAF addirittura mesi prima della presentazione di Xbox One si era già parlato del progetto del DRM obbligatorio, NeoGAF aveva ragione. Quando a giugno 2012 CBOAT aveva predetto l’esistenza di Dead Rising 3 per la nuova console Microsoft ci aveva decisamente preso. E quando sempre CBOAT è intervenuto a sentenziare definitivamente che CoD: Ghosts sarebbe girato a 720p su Xbox One e a 1080p su PS4 ha istantaneamente zittito Albert Penello e nel giro di qualche giorno la cosa è stata confermata da Activision (nell’occasione, tra l’altro, ha aggiunto “anche TitanFall”, cosa di cui potremo constatare l’eventuale veridicità fra non tanto).

Di sicuro ci sono diverse altre piccole cose che CBOAT aveva predetto e che si sono rivelate vere, anche se io personalmente non le conosco perché non mi sono mai interessato della cosa, altrimenti una simile fama non si spiegherebbe. E sì, ci saranno anche cose sbagliate nelle sue previsioni, ma la precisione e la frequenza di quelle giuste non possono che far immaginare che non si stia solo tirando a indovinare, e che delle fonti vere dietro all’account ci siano sul serio.

 

Se CBOAT non è un insider ma un punto di raccolta per notizie di più insider la cosa che logicamente bisognerebbe chiedersi è: “Questi insider hanno ragione?”. E se la risposta non è proprio “sì” ma comunque “spesso”, il nome sotto cui si presentano ha la stessa validità di prima. In altri termini, la fonte di una notizia è importante, ma qualsiasi cosa ci possa mai essere dietro può togliere che se la notizia è vera è vera.

Se davvero su NeoGAF l’intenzione, per qualsiasi motivazione, fosse stata quella di usare CBOAT per sputtanare Microsoft nel corso degli scorsi mesi bisognerebbe decisamente farsi delle domande su NeoGAF, ed è quello che spero molti ora si faranno, bisognerebbe ricordarsi che le notizie che escono tramite quell’account o persino il sito stesso potrebbero essere in qualche modo “filtrate”, ma… nulla toglie che le notizie riguardo a Microsoft fino ad ora sono state praticamente tutte giuste, e di sicuro lo sono state quelle più “infamanti”, e che questo non è colpa di NeoGAF, ma di Microsoft.

Se un criminale ti accusa di un crimine la difesa non può essere “ma è un criminale ad accusarmi”, di sicuro non se il tuo crimine viene comprovato (non che dia del criminale a Microsoft, è solo un esempio applicato alla vita reale). Bisognerebbe fare molta più attenzione a distinguere tra l’informazione e l’uso che se ne fa, perché il secondo non può annullare la prima, almeno finché si parla tra persone intelligenti e il cui scopo è arrivare ad una verità oggettiva, non dimostrare in ogni modo che si ha ragione. Analogamente, io mi sto dicendo completamente in disaccordo con la conclusione a cui si è arrivati su misterxmedia, ma non per questo rifiuto di accettare come vera la ricostruzione iniziale dei fatti, visto che oggettivamente lo è.

In altre parole, quindi, nessun finto account cambierà le carte in tavola su nessuna console o azienda, ovviamente non sulle informazioni passate, e molto probabilmente neanche su quelle future. E questo perché i fatti fino ad oggi parlano chiaro: NeoGAF ci prende troppo spesso per stare solo inventando. E da giornalista, nonché da appassionato, a me interessano i fatti. Anche il possibile parteggiamento di NeoGAF per alcuni rami dell’industria è un fatto, ed è sicuramente importante. Ma è un altro fatto, completamente separato dal primo.

 

 

Anche su quest’altra storia si potrebbe provare a ragionare. Non ho tutti gli elementi che servirebbero per arrivare a delle conclusioni inattaccabili, ma un paio di cose penso di poterle dire. Primo, non esiste nessuna vera prova a me nota che NeoGAF sia molto banalmente “venduto” a chiunque, a Sony o a qualcun altro, e senza quella se si vuole muovere un’accusa simile bisognerebbe mettere sul piatto motivazioni molto più convincenti di quanto abbia letto in giro fino ad ora. Secondo, il fatto che in un modo o in un altro il sito finisca per essere “pro-Sony” è praticamente oggettivo, ma questo non vuol dire in automatico che sia un’imposizione dall’alto o anche solo che valga da sempre e per sempre.

Mi sembra uno scenario molto più probabile e meno complottistico che i modder abbiano deciso di fare da “paladini della moda del momento”, forse per assicurarsi la parte più chiassosa della fanbase che su internet se si vuole far parlare di sé fa sempre comodo. In pratica, visto che per un certo periodo, acutizzatosi in seguito alla rivelazione di Xbox One, tutti si sono precipitati ad attaccare Microsoft, i modder del sito avrebbero deciso che quel treno di rabbia, la tipica rabbia spesso irrazionale di chi su internet si diverte a fare l'”hater”, andava cavalcato, e che quindi chi cercava di buttare acqua sul fuoco non era gradito. Ho letto più di una persona su altri siti affermare che all’epoca del lancio di PS3 si era quasi a parti invertite, il che confermerebbe questa mia idea.

E ricordiamoci che è stato soprattutto per via dello stesso NeoGAF che prima ancora dell’evento di presentazione di One già si “sapeva” della politica dei DRM. Il che renderebbe ancora più giustificata la volontà di non far dimenticare a nessuno che erano stati proprio loro ad avvisare tutti, facendo del sito uno dei terreni fertili per chi era in cerca di nuovo materiale “di parte” (che essendosi rivelato vero “di parte” non definirei, ma che per la logica del consolewarraro medio lo è), che bene o male nel tempo ha continuato ad arrivare. Servirebbero dei dati statistici che non ho per poterlo dire con certezza, ma se il grosso della base di NeoGAF è finita, col tempo, per essere esageratamente pro-Sony, i modder starebbero solo dando loro ciò che chiedono. Ricordate sempre che in un sistema che funziona se c’è un’offerta deve esserci una domanda, e su un sito enorme come NeoGAF la domanda deve in maggor parte venire comunque dall’utenza.

 

 

Per concludere, per come la vedo io: questo caso ha messo palesemente in luce quello che in molti dicevano già da mesi, se non da anni, e cioè che NeoGAF non è un sito completamente “libero” e che i suoi moderatori giocano a un gioco sporco, in vari modi e per le ragioni che avranno. Se serviva ancora una conferma di questo, eccovela.

Ma non vedo come tutto questo possa smentire a prescindere ogni informazione che esce dal sito; soprattutto perché quando qualcosa si rivela falso la credibilità la si perde molto in fretta, e se anche accettassimo che lo scopo dei modder fosse quello di far sfigurare Xbox One sarebbe nel loro primo interesse di diffondere materiale “compromettente” ma alla prova dei fatti vero, o nessuno darebbe loro ascolto alla lunga.

NeoGAF è quindi “corrotto”? Potremmo dirla così. È del tutto trasparente? Assolutamente no. È pur sempre una fonte di leak affidabile, almeno in relazione a qualsiasi altro sito esistente? Per me sì, e comunque da domani non lo sarà meno di quanto non lo sia stato fino a ieri.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

1 Responses to “Analisi sul “CBOAT-gate” e su quanto sta succedendo su NeoGAF”

  1. […] per inciso, conferma anche quella che mi piace chiamare “l’ultima profezia di CBOAT”, che aveva annunciato già a novembre che Titanfall sarebbe girato a 720p, come CoD, risoluzione […]

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