Per ora EA non si è espressa in merito

Battlefield 2412

Nel 2014 un discreto numero di videogiochi online su varie piattaforme videro la fine prematura del proprio ciclo di vita a causa della chiusura di GameSpy, un servizio di rete molto utilizzato tra gli anni ’90 e 2000 per le modalità multigiocatore. Tra di essi figuravano diversi Battlefield, che dopo un mese in cui la situazione rimase in sospeso furono semplicemente abbandonati da Electronic Arts, perché mettere in piedi un nuovo protocollo funzionante si sarebbe rivelato troppo complesso e dispendioso.

Due dei suddetti titoli, Battlefield 2 (non mi è chiaro da quanto) e Battlefield 2142 (da pochi giorni), sono ora tuttavia di nuovo giocabili. Il merito è di un gruppo di fan, che hanno nel frattempo lavorato sul codice dei giochi e li hanno ripubblicati in forma completamente gratuita con il nome collettivo di Battlefield Revive Project.

 

La piattaforma Revive conta già alcune migliaia di utenti attivi ogni giorno, e fino ad ora Electronic Arts non sembra avere detto o fatto nulla per ostacolarla. La compagnia avrebbe diritto a chiedere la cessazione della distribuzione di codici ed asset comunque ancora di sua proprietà; d’altra parte non esiste semplicemente nessun altro modo al mondo per acquistare o giocare Battlefield 2 o 2142 “passando per EA”, quindi è possibile che la cosa venga semplicemente tollerata e ignorata. Non sono molte le occasioni recenti in cui EA si è trovata a dover decidere su questioni simili, ma il publisher non ha una fama particolarmente negativa in termini di protezione aggressiva delle proprie IP (si veda invece, ad esempio, Nintendo).

 

Battlefield 2 e Battlefield 2142 sono attualmente giocabili gratuitamente su PC grazie a Battlefield 2142 Revive Project. Se volete provarlo, fatelo (con gli scongiuri del caso) finché dura.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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