RetroGaming, puntata 22: BloodRayne (2002; PC, PS2, Xbox, GameCube)

RetroGaming, puntata 22: BloodRayne (2002; PC, PS2, Xbox, GameCube)

RetroGaming è una rubrica che guarda al passato dei videogiochi per rapportarlo al presente – in altre parole, pesco un vecchio gioco che conosco da più o meno tempo e cerco di analizzarlo sia inquadrandolo nella sua epoca storica sia mettendomi nei panni di doverlo giocare oggi come videogiocatore moderno. Esce al sabato, con cadenza bisettimanale.

 

L’anno è il 2002, lo sviluppatore Terminal Reality, che ha chiuso nel dicembre scorso dopo quasi vent’anni di lavori. Terminal Reality oggi non c’è più, ma cosa ci è rimasto di oggettivamente importante di quel che ha fatto, a parte Nocturne e questa scena?

BloodRayne è una possibile risposta. È un gioco strano, per certi versi stupido, per altri avanzato. Qualcuno lo avrà odiato come qualcuno lo avrà amato, e immagino che anche rivisto oggi susciterebbe le stesse emozioni. Io comunque ci provo.

 

BloodRayne screenshot 2

Riaccendo i riflettori su un gioco dimenticato. Sorpresi? Non dovreste. Lo faccio due volte al mese, di sabato. Andate a leggervi le altre puntate della rubrica, bestie.
Immagine originale qui.

 

E sì, BloodRyane non è solo omonimo di BloodRayne: Betrayal, il brawler 2D uscito un paio di anni fa su PS3 e Xbox 360 e recentemente arrivato anche su PC. Se giocandolo avete pensato “wow, sarebbe bello se ci fosse una versione 3D completa di questo”, l’avete trovata.

Magari ora starete pensando “oh, ok, ma di sicuro non sarà neanche lontanamente violento quanto quello in 2D con arti che partono e tutto il resto, tantopiù se è così vecchio” (ma quanto pensate?). Beh…

 

 

Il gioco, in sostanza, è quello che avete visto: si uccidono persone e bestie mostruose/demoniache in ambienti relativamente grandi e liberamente esplorabili facendoli a pezzi in decine di modi diversi. È ripetitivo, se volete è stupido, ed è anche curiosamente scomodo da controllare, come vedete dai diversi lisci nel video (ma dopo un po’ ci si fa la mano, e i fucili hanno l’auto-mira).

Se vi sembra un gameplay stupido, ripetitivo e banale potete anche chiudere qui l’articolo.

Se invece siete persone cresciute in modo normale continuate a leggere, perché ho per voi una rivelazione ancora più sconvolgente: in questo gioco c’è un bullet time attivabile e disattivabile a piacimento e infinito, che per qualche motivo a me incomprensibile l’autore del primo video non sta utilizzando. Questo è un esempio migliore di come si dovrebbe giocare a BloodRayne:

 

https://www.youtube.com/watch?v=DmcIlIiDo_I?start=250&end=270&version=3

 

ORA AVETE CAPITO PERCHÉ BETRAYAL NON PUÒ ESSERE ALL’ALTEZZA DELLA SAGA?!?!

Ah-hem.

 

Tornando a noi, curiosamente BloodRayne non è stato un gioco fuori dal suo tempo, per quanto strambo appaia oggi: c’erano moltissimi titoli che non proponevano altro che corridoi di persone da uccidere.

Un momento… ci sono anche oggi! La differenza strutturale è che oggi non ci si concentra più quasi mai su “come si uccide”, non si “valorizzano” le uccisioni di tutti gli elementi della partita, sono la narrazione e altri elementi nuovi, come trofei/achievement e collezionabili ad aver preso buona parte della scena.

C’è decisamente stata un’epoca, che mettere circa a cavallo del 2’000 mi sembra corretto (anche se è iniziata molto prima, azzarderei con Doom), in cui i giochi erano ancora strutturalmente molto semplici e si lavorava per donare un maggiore realismo a quello che era rimasto del modello base “cammina, uccidi, cammina”, invece che espandere il modello stesso. Insomma, si è lentamente passati da “uccidi nemici con un sistema di controlli orribile perché la trama vuole che tu lo faccia” a “fanculo la trama, spacca tutto e divertiti!”.

 

Per farla breve, il fulcro di BloodRayne è quello che oggi verrebbe definito “gimmick“, cioè qualcosa di palesemente originale e di facile da vendere come tale ma che in sostanza non altera molto l’esperienza di gioco rispetto agli altri titoli simili.

Il punto è che questa “cosa”, qualsiasi cosa poi sia nel caso specifico, altera eccome l’esperienza di gioco, pur non alterando la macro-struttura del gameplay. Se volete un paragone può essere fatto con Sniper Elite, credo l’unica saga rimasta che si basa ancora su questo stesso esatto concetto: far fare a ripetizione una cosa semplice che si è vista in decine di altri giochi, ma aggiungendoci qualcosa di talmente unico e curato (rallentatore e telecamera che segue il proiettile) da darle un senso completamente nuovo.

 

BloodRayne screenshot 1

Per inciso, si può anche correre su fili della luce e simili. E non è neanche una licenza poetica: non si prende la scossa se non si sta scaricando a terra. Sconsiglio comunque di provarci.
Immagine originale qui.

 

Se volete è un divertimento stupido, e qualcuno si stancherà prima di qualcun altro. Ciò non toglie che, per un tempo variabile, diverte, e non capisco cosa ci sia di male in questo.

Purtroppo una sera ci siamo addormentati con dei giochi interessanti e a modo loro unici e il mattino dopo ci siamo risvegliati con internet e un fiume di bambini finti intellettuali ignoranti e saccenti, quindi ora non siamo più ufficialmente autorizzati a dire che una cosa è divertente se è divertente, va bene solo quello che è “veramente next-gen” o “non come i soliti giochi” (con “soliti giochi” definiti come “i giochi che io non gioco perché sono superiore”).

 

Ma io non sto facendo un bel lavoro, vero? Aprite un articolo su BloodRayne aspettandovi che elogi il concetto stesso di carneficina e vi ritrovate una lagna confusa su come erano belli i tempi andati e via dicendo.

Forse è perché in fondo BloodRayne per me rappresenta questo: un gioco assolutamente alieno se inserito nel panorama attuale, ma fondato su un concetto tanto elementare (tagliare le cose in modo che sia figo farlo) quanto facile da realizzare (uno studio semi-ignoto ci è riuscito al primo colpo) che non riesco a capacitarmi di come sia potuto sparire, quando andando avanti poteva solo migliorare.

Un tempo c’erano più Sniper Elite e BloodRayne nel mondo, ed era un mondo più felice. Sappiate che ve lo siete perso.

 

bloodrayne screenshot 3

Il livello di violenza usuale l’avrete capito ormai, e si affrontano i nazisti. Non oso immaginare cosa sia diventata l’edizione tedesca, se mai ce n’è stata una.
Immagine originale qui.

 

Forse finalmente posso iniziare a parlare sul serio del gioco.

Dunque, come funziona l’avete visto: movimento libero, mira da TPS (con una levetta ci si muove e con l’altra si mira, immagino si usino WASD e mouse su PC), un tasto per il corpo a corpo e uno per le armi da fuoco, che si scorrono con altri due tasti. Potete bere sangue e usare delle abilità speciali per eseguire colpi in corpo a corpo più potenti o attivare visioni diverse. L’arsenale che potete portarvi dietro è vasto, ma il grosso delle cose divertenti si fanno con le lame e con l’arma dell’ultimo slot (tra cui doppietta, cecchino, browning e lanciamissili), che di regola smembra.

Perché il sistema di smembramento di questo gioco, gimmick o no che lo si voglia chiamare, è da nobel. Non ho idea di quante linee di possibile separazione ci siano nei corpi, ma sono tante, tante, tante, e ancora di più per un gioco così vecchio. Gli arti non si staccano solo di netto, si pezzano con vari angoli, e questo vale anche per torso e testa. Sì, può partire via la metà superiore del cranio di qualcuno, esattamente come mostrato nel trailer del gioco, e può anche partirgli via la faccia, tagliata in verticale. Direi che è anche abbastanza impagabile tagliare la mano di qualcuno con una granata stappata stretta in pugno e vederlo conseguentemente esplodere.

 

Anche il movimento è molto libero, e le geometrie dell’ambiente sono pesantemente exploitabili, a volte per una buona ragione legata alla situazione e a volte a gratis. È un altro chiaro caso di “inerpico-mania”, come quello da me già individuato in Enclave, con la differenza che qui ha senso viste le premesse (siete un mezzo vampiro con agilità sovrannaturale) e che serve a rendere il gameplay più divertente, e non più frustrante.

Il sistema di movimento di BloodRayne non fa assolutamente niente per “non farlo sembrare un videogioco”, ma quando si prendono le misure permette anche di eseguire tutta una serie di cose interessanti. Pensate a un Max Payne in cui invece che avere il culo imbottito di ferro potete fare salti di tre o quattro metri.

 

bloodrayne screenshot 4

Molto spiritoso. Davvero molto spiritoso.
Immagine originale qui.

 

La grafica… la grafica è servibile. Alcuni elementi ambientali sono incredibilmente curati sul PC, altrettanto quanto molti modelli (tra cui curiosamente Rayne stessa) sono grezzi e trascurati. In ogni caso le geometrie ambientali estremamente semplici inchiodano ancora il gioco alla prima generazione del 3D, facendolo indiscutibilmente apparire datato nella costruzione degli scenari.

Non credo comunque che vogliate giocare un gioco del 2002 per la grafica; vi basti sapere che gli schizzi di sangue si attaccano sia al pavimento che alle pareti.

 

Una cosa che invece potrebbe farvi piaciere è il livello di serietà su cui il gioco si mantiene: uno medio. È ovvio che una cosa simile non possa prendersi incredibilmente sul serio e farsi drammatica, ma lo scrittore ha avuto l’intelligenza di capire che esagerare dall’altra parte e far si che il gioco si auto-rendesse ridicolo non era necessario, un problema che invece si trova spesso in titoli di questo tipo.

Rayne ha sempre la battuta pronta, ma è una battuta intelligente, non forzata o trash. E, per quanto vi sembrerà ASSURDO (e per quanto scrivendo “bloodrayne” su Google appaiano in maggioranza immagini porno-soft, cosa non particolarmente conveniente se si stanno cercando degli screenshot per scrivere un articolo), il gioco non mette mai in evidenza il tema sessuale. Ovvio, la protagonista non è vestita come una suora, ma non c’è mai una sola situazione in cui si atteggia volutamente “in modo sexy”, e per carattere è al contrario molto diretta, ferma e sprezzante.

Credo che il suo momento più “ribelle”, in cui esce dall’essere puro personaggio d’azione, sia questo:

 

https://youtube.com/watch?v=aQbW42MScKE%3Fstart%3D32%26end%3D54%26version%3D3

 

e, credetemi, dopo quello che vi avrà fatto passare quella boss-fight è lo stesso esatto gesto che starete facendo voi spontaneamente al televisore.

 

La cosa molto interessante, e probabilmente un po’ triste, è che il personaggio di Rayne è di sicuro sopravvissuto al videogioco BloodRayne. È interessante perché raramente succede una cosa simile, ed è triste perché come vi ho già detto ne è uscita modificata radicalmente nel “carattere”, venendo assurta ad un modello gothic sexy di cui nel gioco non c’è davvero traccia. Probabilmente ha aiutato BloodRayne 2, che pur restando poco sessuale lo è già più del primo. E questi salvaschermi promozionali qualcuno li ha creati; quindi, Terminal Reality, non prendiamoci in giro.

Ripeto, comunque, che in BloodRayne 1 non ci sono sesso e droga, solo rock n’ roll: l’unica ragione per cui è stato classificato nella fascia d’età più alta disponibile (“BBFC 15”, per essere precisi) è il puro, continuo e consistente massacro che provocherete. Quindi, mamme, comprate BloodRayne ai vostri bambini in totale sicurezza.

 

Per finire, BloodRayne è anche doppiato integralmente in italiano, con una voce protagonista di Cinzia Massironi raramente così azzeccata e tutto il resto del cast di alto livello per gli standard di un videogioco di quegli anni (è uno di quei titoli doppiati dalla “vecchia guardia”; insomma, un gioco in cui c’è Riccardo Rovatti).

Una cortesia che, per inciso, non è stata fatta a BloodRayne 2, solo sottotitolato – realizzare wallpaper sexy a quanto pare costa e non poco.

 

Bloodrayne screenshot 5

No, non è opera vostra. Quando sarete intervenuti anche voi dovranno giocare a ricostruire il puzzle.
Immagine originale qui.

 

Non so davvero cos’altro potrei dire. BloodRayne non è di un genere per tutti, e non tanto per il gameplay un po’ vecchiotto, ma per quello che vuole essere: macello, puro e crudo, ma non volgarizzato più del dovuto. È un macello dal portamento molto “professionale”, se preferite.

E no, i film di Uwe Boll sulla saga non fanno solo schifo, ma non c’entrano assolutamente NIENTE con quello che erano i giochi. La trama è diversa, l’ambientazione è diversa, Rayne stessa è decisamente diversa, e a differenza di quella di BloodRayne 3 (film) questa non vi fa venire voglia di ucciderla voi pur di farle smettere di rendersi dannosamente inutile.

 

Il gioco è disponibile su Steam al non generosissimo prezzo di 10€ o su GoG ad un più ragionevole $6 (4,40€), anche se temo che entrambi non comprendano l’audio italiano. Esistono una versione Xbox e una GameCube, che non ho mai visto, e ovviamente ce n’è una per PS2, che con ogni probabilità se trovata in negozio ovvierebbe al problema della lingua. Ma – lo sto dicendo davvero, nel 2014 di un gioco del 2002 – la grafica non è al livello di quella della versione PC.

Cosa. Mi. Avete. Fatto.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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