Tanti core, memoria unificata e condivisa, 8GB DDR3, 32MB supersonici

Ieri, nel silenzio quasi generale, si è tenuta a Stanford una conferenza (no, non quella nell’immagine, ovviamente) che ha visto John Sell e Par O’Connor di Microsoft rivelare definitivamente le specifiche tecniche di Xbox One. Queste sono le caratteristiche più rilevanti e facilmente comprensibili anche dal lettore medio (nonché da me):

  • 8GB di Flash memory
  • 15 processori special purpose
  • 4 command processor (2 per i calcoli e 2 per la grafica)
  • Picchi di banda da 68 GB/s per gli 8GB DDR3 (non integrati)
  • Picchi di banda da 204 GB/s per i 32MB di spazio integrato nel circuito

 

So cosa state già tutti quanti pensando di fare: Google, “PS4 specifiche”. Non serve, lo faccio io per voi:

PlayStation 4 Mark Cerny

  • 8GB GDDR5
  • 8 processori (e 8 thread, quindi niente multithreading) da 1,6Ghz circa con 2 blocchi da 2MB di cache L2 condivisa
  • GPU con 1152 core da 1,84TFLOPS
  • Picchi di banda da 176GB/s per gli 8 GB GDDR5 (non integrati)

Come avrete capito non sono esattamente un tecnico, quindi mi limito alle osservazioni più basilari a cui posso arrivare e ad integrarle con quanto ho letto in giro di scritto da persone ben più competenti in materia.

Dal punto di vista dei processori non posso aggiungere molto, se non altro perché non mi risulta siano stati rivelati nuovi dati relativi alla velocità delle unità di calcolo di Xbox One; i 15 processori sono ovviamente pensati per supportare soprattutto la componente grafica dei calcoli, quindi andrebbero raffrontati con gli 1,84TFLOPS di PS4: se nulla è cambiato, su questo versante PS4 dovrebbe essere in leggero vantaggio, stando alle vecchie informazioni (l’Xbox One dovrebbe assestarsi su una potenza di calcolo di 1,2 TFLOP circa). Niente di nuovo, comunqe.

La questione della RAM è più spinosa, e permette finalmente di farsi un quadro più preciso della situazione. Sulla carta PS4 ha tutta la propria RAM che lavora a quasti tre volte la velocità di quella di One, anche se quest’ultima si può avvalere di un piccolo pool da 32MB che supera in velocità la memoria della console Sony, non di tantissimo ma neanche di così poco da non poter almeno sopperire alla mancanza del resto, almeno in certe circostanze.

 

Il mio parere, più da “storico” che da ingegnere, è che macchine più spezzettate hanno tendenzialmente un potenziale che non riesce ad essere sfruttato dal grosso degli sviluppatori. Se si ottimizzassero quei 32MB di RAM a dovere di sicuro i vantaggi si vedrebbero, ma è qualcosa che non so in quanti riusciranno o anche solo proveranno a fare, perché si tratta di una complicazione che secondo qualcuno potrebbe non valere il tempo perso: meglio calare un paio di texture.

Il mio pronostico è che i primi tempi i giochi multipiattaforma saranno graficamente peggiori su One che su PS4, che poi ci sarà un pareggiamento medio di livello e che alla fine della generazione molto probabilmente PS4 tornerà in vantaggio, quando il grosso della RAM di One semplicemente non ce la farà più e il pool extra non riuscirà più a coprire i buchi neanche se sfruttato a dovere.

Ovviamente questo discorso non vale per le esclusive, che da come stiamo già vedendo danno un’idea molto chiara dei livelli su cui si muovono le due macchine: Ryse e Forza 5 sono tecnicamente spettacolari, ma mi azzardo a suggerire che almeno nei primi anni Xbox One tanto meglio non arriverà a fare in ogni caso, perché è evidente come questa line-up di lancio sia stata creata apposta per spremere al massimo la macchina invogliando da subito più persone possibili all’acquisto tramite i giochi. Sul versante Sony, che storicamente ha meno fretta e distribuisce meglio tutti i propri titoli di punta, ho solo tre parole, quelle del titolo di una tech demo: The Dark Sorcerer.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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