E’ passata quasi una settimana dalla tragedia che ha colpito una scuola elementare statunitense, la Sandy Hook. Un ragazzo ventenne, Adam Lanza, irruppe nell’edificio armato, sparò e uccise venti bambini e sei maestre, prima di togliersi la vita. L’America è in stato di shok.

Molte persone di spicco americane sospettano che una delle cause dell’improvvisa pazzia, siano i videogiochi violenti. Si è scoperto infatti che Adam, il giovane killer, nutriva la passione per i videogames (seppur non per quelli sparatutto, bensì quelli strategici, Starcraft su tutti).

Un senatore americano, un certo Jay Rockefeller, avrebbe recentemente proposto alla National Academy of Sciences di svolgere alcune indagini sugli effetti che i videogiochi violenti (i vari giochi di guerra presenti nello scenario videoludico)  provocano a bambini e adolescenti.

Ora il mondo si chiede: Sarà davvero tutta colpa dei videogames? 

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4 Responses to “Di chi è la colpa?”

  1. Il videogioco o, meglio, i videogiocatori hanno le caratteristiche perfette del capro espiatorio:
    1. Hanno possibilità di difesa limitate (in confronto a chi muove le accuse);
    2. Godono di poca credibilità (videogiocatore=persona infantile, persona infantile/bambino=poca credibilità)
    3. I videogiocatori in quanto tali (quindi non necessariamente in quanto persone), tendono ad essere emarginati dalla società

    Per questi motivi, a nessuno o a pochi dispiace prendersela con i videogiochi/videogiocatori (punto 3), i quali non hanno i mezzi adatti per difendersi dalle accuse (punto 1) o comunque non vengono presi in considerazione (punto 2).

    Morale della favola: per evitare che i videogiochi vengano continuamente presi di mira, non basta provare che le accuse sono infondate, occorre migliorare la reputazioni di videogiochi e videogiocatori

  2. Daniela ha detto:

    Il solito polverone sollevato dai media e da gente poco informata su questi argomenti… :/ Di studi sull’influenza che i videogiochi violenti hanno su di noi ne sono stati fatti a bizzeffe, e tutti hanno dimostrato la cosa più ovvia: hanno sì un effetto, ma su persone già mentalmente predisposte. Su persone che potrebbero dunque esser spinte ad azioni folli anche da altri media. I videogiochi non fanno di certo “impazzire” la gente dotata di un minimo di capacità di discernere finzione e realtà. Allora cosa vogliamo: far analizzare ogni giocatore da uno psicologo prima di permettergli di acquistare un titolo? Il problema, per come la penso io, risiede sempre là: nelle famiglie assenti o poco vigili e nella società, più in generale. E poi: violenza nei videogiochi? Ok, certo, nessuno lo mette in dubbio. Ma nei film, ad esempio? Nei telegiornali? Nella vita reale?

  3. Zone ha detto:

    Questa stupida questione va avanti da anni e più passa il tempo e più me ne convinco: NO!
    Molte delle notizie vengono manipolate dai mass media che cercano solo uno scoop che faccia audiance, seppur a discapito della nostra passione videoludica.
    I casi particolari ci sono in ogni cosa.
    Inoltre, se una persona è mentalmente instabile, può essere influenzata da un videogioco come da un film e mille altre cose.
    Possono fare tutte le statistiche che vogliono, ma se tra milioni di giocatori solo una manciata fa pazzie, non si può dare la colpa esclusivamente ai videogiochi (mi rivolgo in particolare ai mass media che, sull’argomento, abbondano sempre).

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