Il Pugnale di Dunwall, come saprete già, è il nuovo DLC di Dishonored, ennesimo centro di casa Bethesda, sviluppato dal team di Arkane. Nell’add-on vestiremo i panni di Daud, questo cambio di prospettiva, fornirà, al videogiocatore, differenti punti di vista nell’analisi complessiva della trama, intrecciando nuove vicende ad esperienze pregresse. Le fasi preliminari del gioco, ci vedono impegnati in un lavoro che comporta l’assassinio dell’Imperatrice, una sorta di oscuro presagio pervade l’atmosfera, lo si sente nel respiro meccanico di Daud e nei suoi pensieri, dai quali si capisce subito che l’omicidio che si sta per compiere non ha nulla a che vedere con quelli del passato. Ma un assassino porta sempre a termine i suoi compiti, così Daud, nonostante il sentore della profondità dell’atto, uccide l’Imperatrice senza esitare. È proprio qui che il mistero s’infittisce, ad omicidio compiuto, infatti, una visionaria apparizione dell’Esterno, ci regala nuovi interrogativi che  si cristallizzano in un sussuro, pronunciato poco prima di svanire: Delilah. Nei sei mesi successivi Daud proverà a dimenticare, ma la città è stravolta dai cambiamenti e, in ogni caso, l’oblio è una difficile via di fuga. Non rimane che sfruttare quell’unico indizio che abbiamo, così sguinzagliamo Billie Lurk, nostra seconda in comando, per scoprirne di più. Le tracce puntano verso Bundry Rothwild, crudele proprietario del mattatoio che ha al soldo una baleniera di nome Delilah. Come suggerisce lo stesso Daud, le coincidenze non esistono a Dunwall e le situazioni nascondono più intrighi di quanto non si possa sospettare. In ultima analisi, il  DLC, oltre ad offrirci una trama succulenta, incanta per la sua grafica che sa giocare bene con luci ed ombre, quasi a rifletterne le atmosfere e la caratterizzazione del personaggio. Il comparto audio è ben studiato e le musiche aderiscono perfettamente al fascino vittoriano di Dunwall. Design immutato per quanto riguarda il gameplay, anche se c’è un lieve incremento della difficoltà, soprattutto per i giocatori che preferiscono un approccio stealth. Questa difficoltà aggiuntiva è da ricercarsi nel sensibile aumento di villains che incontreremo nel corso delle nostre avventure. La cosa non è per niente negativa, anzi aggiunge un pizzico di brivido e di azione in più. Unico neo legato alla longevità, certo stiamo pur sempre parlando di un DLC, ma si poteva dare più spessore in questo senso, anche se, va detto, il fattore rigiocabilità è un dato da non sottovalutare. Non resta che immergerci  nelle sue cupe atmosfere, tra lo steampunk e il noir, seguendo Daud sulla via dell’espiazione.

Eduardo Lupia
Di fronte ad un videogame mi sento di citare Fry di Futurama: "Un sabato sera senza donne, ho due litri di frizzantella e una cassetta col meglio dei Rush. Diamoci da fare!"

1 Responses to “Dishonored: Il Pugnale di Dunwall”

  1. […] interrogativi che molti videogiocatori si sono posti alla conclusione del precedente add-on, ovvero Il pugnale di Dunwall. Se vi siete innamorati del personaggio di Daud, se l’assassinio è il vostro pane quotidiano […]

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