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Dying Light potrebbe essere rimandato di nuovo

Dying Light, l’ultimo titolo di Techland a base di zombie, è previsto in Italia per il 30 gennaio prossimo su PC, PS4 e Xbox One, ma ci sono segnali di un possibile nuovo rinvio. Benché non ci sia nulla di ufficiale, per ora, per come la vedo io non sono solo paranoie, ci sono elementi concreti da tenere a mente.

 

Amazon.fr mostra come data d’uscita attuale il 31 marzo 2015, che è probabilmente un placeholder per qualcosa che deve arrivare intorno alla fine del Q1 2015. Qualcuno ha pensato che il sito banalmente non abbia mai avuto la data corretta esposta, ma, come riporta anche Crave Online, scavando in Google cache si scopre che fino al 15 gennaio la data d’uscita riportata su Amazon.fr era correttamente il 29 gennaio, e che solo il 16 gennaio, cioè ieri, lo si è cambiato nel 31 marzo.

Se fosse solo questo si potrebbe pensare a qualche tipo di errore, ma c’è dell’altro. Da un paio di video recenti postati dal canale YouTube PlayStation Access si assiste ad un gioco, almeno nella versione PS4 (e con ogni probabilità, quindi, anche Xbox One; non sappiamo per il PC), con spinti problemi di pop-in di texture, asset e ombre, e a tratti evidenti tearing e cali nel frame rate (già di base “solo” a 30 fps), che in un titolo in prima persona – poi in particolare uno così mobile e sballottante – possono diventare estremamente fastidiosi e fonte di mal di testa o nausea nei giocatori più suscettibili.

Un esempio:

 

Visto che, per tutte le rassicurazioni che ci si può fare a vicenda, è molto probabile che a due settimane dall’uscita quello che vedete nel video sarà identico o quasi a quello che si troverà nei negozi, non è assurdo pensare che Techland abbia deciso di non voler fare un Unity-bis e di prendersi un paio di mesi in più per completare l’ottimizzazione al meglio delle sue possibilità, invece di fermarsi al minimo sindacale per poter parlare di un titolo giocabile.

 

Ovviamente si attendono conferme o smentite, ma se volete sapere la mia sensazione… non promette benissimo, in un modo o nell’altro.

Se serve un rinvio di un mese o due, molto meglio quello che trascinare Dying Light in un nuovo inevitabile vortice di polemiche per un’uscita tirata via, col rischio che poi il gioco rimanga in uno stato incompleto per sempre.