Mancano ormai 2 mesi all’uscita dell’attesissimo nuovo capitolo di Tomb Raider, che ha fatto parlare molto di sé, causa il reboot tanto amato e odiato allo stesso tempo.Ma in questo articolo non vi parleremo del reboot, bensì di Lara Croft e il brand Tomb Raider.

Era il 1996 quando un gruppo di 6 persone era deciso a creare un nuovo personaggio videoludico, capace di differenziarsi dallo stereotipo di quel tempo; Un uomo, Toby Gard, ebbe l’idea: il personaggio doveva essere una donna anziché un uomo! Questo fu il punto di partenza del progetto quando, nella realizzazione poligonale, per sbaglio vennero aumentate le dimensioni del seno della protagonista oltre il 100%, ottenendo un risultato eccessivo, ma che invece  portò giudizi positivi. Nacque così Laura Cruz di nazionalità britannica, nome successivamente cambiato in “Lara Croft”, conosciuta non solo come personaggio videoludico, ma anche come sex symbol.

Fu realizzato così il primo capitolo di una saga che ha fatto la storia dei videogiochi: Tomb Raider. Il gioco era conosciuto, a parte per la protagonista, per la varietà di ambientazioni e situazioni ed enigmi da spremersi le meningi, tant’è che fece molto successo (ad oggi ha venduto più di 8 milioni di copie). Inutile dire che il successo portò l’amata protagonista anche su copertine e giornali. Considerati i buonissimi risultati, la Core Design e la Eidos non poterono fermarsi, sfornando così i capitoli, uno dopo l’altro, a distanza di un anno … eh già, uno all’anno; forse fu proprio questo che portò la fama del brand a scemare col tempo fino al 6° capitolo, The Angel of Darkness, che uscì pieno di bug e non ancora finito, data oramai la “strada commerciale” intrapresa dalla saga. Il flop che derivò da AoD fu decisivo per la Core Design, che chiuse i battenti lasciando il brand nelle mani della Crystal Dynamics.

I nuovi sviluppatori cambiarono subito il motore grafico e realizzarono il loro primo lavoro: Tomb Raider Legend, titolo che riuscì a risollevare il nome di Tomb Raider, ma ancora lontano dai fasti di un tempo. Decisero così di creare il remake del 1° capitolo, anche in ricorrenza del 10° anniversario del brand, da cui derivò il nome Tomb Raider Anniversary. Purtroppo questo capitolo vendette pochissimo (è il titolo attualmente meno venduto) e così, lasciando  da parte i remake, Crystal Dynamics continuò  sullo stesso filo narrativo lasciato con Legend, facendone un seguito per quelle che erano le nuove console (X360 e PS3), dando vita a Tomb Raider Underworld, rinnovando ancora una volta il motore grafico data la potenza della nuova generazione. Ancora una volta Underworld risollevò la saga, però relativamente, presentandosi come un buon gioco, ma non il capolavoro dei primi capitoli. C’era solo una cosa da fare: un taglio netto col passato. Nacque così l’idea del reboot.

L’obiettivo era  “ricreare” il brand da capo, ovviamente lasciando le caratteristiche principali, ma mettendosi al passo con i tempi, e rivalutando sotto alcuni aspetti anche Lara Croft, che doveva avere un’impronta matura, una caratterizzazione incentrata più sull’aspetto della personalità e del carattere rispetto a quello fisico, quindi in una parola, più UMANA. Nel frattempo la Eidos viene acquistata dalla Square Enix, che sicuramente è stata ed è ancora una “maggiore garanzia” per la Crystal Dynamics.

Sono 4 anni che il titolo è in sviluppo, l’attesa apparentemente infinita (dati anche i diversi rinvii dell’uscita) sta per concludersi, e noi di GameBack non vediamo l’ora di mettere le mani su questo nuovo capolavoro!

Vi ricordo che il titolo uscirà in tutto il mondo il 5 marzo 2013 su PS3 – X360 – PC

Mattia Malgarini
Mi chiamo Mattia Malgarini, sono di Milano e sono uno studente di Informatica. Gioco a parecchi tipi di gioco, i generi che preferisco sono RTS e simulativi. L'inizializzazione al gaming è avvenuta con Age of Empire. Wololo!

Lascia un commento