Sony propone un prezzo estremamente aggressivo rispetto ai competitori

PlayStation VR

Nei giorni scorsi Sony ha annunciato che PlayStation VR, il visore per la realtà virtuale compatibile con PlayStation 4, uscirà sul mercato ad ottobre 2016, e sarà venduto al prezzo di 400€.

È bene precisare che nella confezione non sono inclusi videocamera e Move, necessari comunque per utilizzare il visore (una scelta intelligente, nell’ottica di non aumentare inutilmente il prezzo d’accesso per chi già li possieda, anche se forse sarebbe stato più saggio proporre un secondo bundle che li comprendesse). Anche sommando il loro prezzo (arrivando a 480€ circa), il costo complessivo rimane comunque ben al di sotto di quello di Oculus Rift (700€), e quasi la metà di quello di HTC Vive (900€).

 

 

Come riporta PlayStation Lifestyle, sembra che la prima mandata di pre-ordini sia già sostanzialmente esaurita, dato che chi pre-ordina in questo momento un’unità sta venendo avvisato che la consegna all’uscita non è garantita. Anche le vendite di PlayStation Camera e Move, prevedibilmente, sono salite a dismisura.

 

È evidente come Sony punti a proporre la realtà virtuale come un prodotto di massa, piuttosto che una curiosità rivolta ad un pubblico di nicchia – destino invece suggerito, almeno nel breve periodo, dai prezzi di Rift e Vive.

Dato che al momento PlayStation VR è indiscutibilmente il visore per la realtà virtuale “serio” (sto logicamente escludendo le scatole di carone in cui mettere lo Smartphone) dal costo complessivo più accessibile, e che viene proposto in collegamento ad un altro prodotto (PS4) con una diffusione solida in tutto il mondo, ora la parola passa al supporto software che riceverà, e in generale all’impatto che una tecnologia simile avrà sul grande pubblico.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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