GameBack

Cyberdimension Neptunia: 4 Goddesses Online (PS4) - Recensione

Gli MMO sono ormai da oltre un decennio uno dei generi simbolo dell’industria videoludica, non solo perché riuniscono milioni di giocatori in un solo mondo facendoli interagire in tempo reale, ma per la “sottocultura” che si è creata al loro interno creando un linguaggio e un modo di relazionarsi unico che piano piano però si sta diffondendo in tutti i giochi online. Per questo poteva la serie videoludica basata sulla console war stessa esimersi dal trattare questo argomento ? Ovviamente no e infatti eccoci qui con il tredicesimo capitolo della serie Neptunia che lasciati da parte gli zombi di MegaTagmension Blanc + Neptune e i viaggi nel tempo per salvare le console Sega di Superdimension Neptune , torna in parte alle sue origini con il nuovo Cyberdimension Neptunia che ci rimette nei panni delle nostre quattro dee preferite e delle loro adorabili sorelline impegnate con la closed beta di 4 Goddesses Online un mmorpg sviluppato da tutte e quattro le nazioni della GameIndustri.

Nep Start !!

E’ un giorno come un altro nella GameIndustri, finalmente in pace dopo la serie di scontri che l’hanno coinvolta, in questo totale periodo di spensieratezza arrivano a Vert, divinità di Leanbox, alcuni inviti per il nuovo mmorpg realizzato dalla Weiss&Co in collaborazione con le quattro nazioni della GameIndustri 4 Goddesses Online. Da accanita hardcore player qual è Vert invita subito le altre dee e le loro sorelline ad unirsi a lei alla scoperta del regno di Alsgard, dove pochi istanti dopo il log in, incontrano Bouquet un npc con l’aspetto di una fata dotata in un intelligenza artificiale avanzatissima, che le permette di comunicare con gli altri come un qualsiasi altro giocatore. L’npc, dopo l’esuberante dimostrazione d’affetto da parte di Vert, si presenta come la loro guida nel mondo di Alsgard e chiede alle CPU di risvegliare le loro controparti digitali all’interno del gioco e di sconfiggere il re demone così da riportare la pace nel regno.

La storia di Cyberdimension Neptunia è, come sempre, molto sopra le righe e senza pretese per tutta la durata del gioco, che si aggira intorno alle 20 ore, saranno presenti tantissimo fanservice e riferimenti. Essendo un gioco parodia del genere mmo Cyberdimension non ha potuto resistere a fare il verso anche al più famoso esponente del genere nel campo dell’animazione, ovvero il tanto amato quanto odiato Sword Art Online, infatti all’interno del gioco troveremo tantissimi riferimenti al mondo nato dalla penna di Reki Kawahara come alcuni personaggi, boss o “semplicemente” citazioni al limite del copyright.

Purtroppo questo nuovo Neptunia essendo una specie di spin off/seguito del Neptunia VII è sconsigliato a chiunque si voglia avvicinare alla serie perché come Neptune stessa si lascia scappare in un dialogo “Siamo quasi stufi di presentare ogni volta i personaggi, se volete altre informazioni recuperate i capitoli precedenti”, infatti Cyberdimension darà qualsiasi informazione degli altri capitoli per scontata e prosegue senza voltarsi indietro, neanche per un secondo, sulla sua strada.

Sword Nep Horizon

Il sistema di combattimento di Cyberdimension è un ottimo connubio fra i classici action rpg e la natura più tattica invece degli mmo, infatti oltre a dare la totale libertà di movimento ci permette anche di schivare e parare, tutto in tempo reale, senza doverci preoccupare degli action point. Altre caratteristiche interessanti del combat system sono la possibilità di scegliere l’approccio allo scontro degli altri tre membri del party e la barra awakening che permette un potenziamento delle statistiche del personaggio che la utilizza oppure l’attivazione di una potentissima mossa finale.

Come in ogni “mmo” gli equipaggiamenti sono gli alleati più preziosi di ogni giocatore e 4 Goddess Online non è da meno, una buona parte del tempo nostro tempo infatti verrà speso facendo la spola fra la città hub di Wishuel e i vari terreni di caccia alla ricerca di materiali per potenziare armi ed armature oppure di gemme, ovvero dei cristalli equipaggiabili ad ogni personaggio che modificheranno in positivo o in negativo alcune statistiche a secondo del loro effetto. Una scelta molto particolare per un jrpg moderno invece è la non condivisione neanche parziale dell’esperienza all’interno del party, il che crea già dopo poche ore un divario incolmabile fra i personaggi e molta ripetitività al titolo.

Come accennato in precedenza Wishuel sarà il nostro hub di gioco dal quale potremo accedere a diverse strutture e negozi come la chiesa, il negozio di IF e Compa oppure ad un’arena dove ci può allenare per padroneggiare il sistema di combattimento.

Purtroppo Cyberdimension soffre diversi bug di varia natura, glitch, cali di frame e anche crash…. molti bug intaccano il gioco in maniera non eccessivamente invasiva, tanto da far crashare la console, ma rendono la partita a dir poco frustrante alcuni esempi sono: l’impossibilità di muoversi durante una boss fight rendendo lo scontro o la scomparsa dei membri del party senza nessuna ragione dal livello.

4k ?!?! non proprio…

Il passaggio dal precedente motore grafico all’ Unreal Engine 4, è stato un passo avanti notevole per la serie, che finalmente riesce a offrire animazioni e modelli poligonali degni di questo nome. Purtroppo però per quanto riguarda i dungeon non è cambiato quasi nulla e risultano ancora anonimi e piuttosto banali. In compenso il doppiaggio è ormai una garanzia della serie, così come le opening e le ending cantante dalla promettete Fuki, le ost invece hanno subito un leggero rinnovamento ma nulla che possa far gridare al miracolo.