Negli ultimi tempi fa piacere un po’ a tutti trovarsi di fronte a una serie di titoli che sembrano portare una ventata di freschezza nelle definizioni di genere, così serrate nelle loro caratteristiche proprie. Come avviene spesso quando una serie avanza di “età”, in questo terzo capitolo della saga di Deus Ex viviamo un antefatto di quelli che sono gli eventi del primo episodio (risalente al 2000).

Evolution, revolution

In Deus Ex: Human Revolution ci troviamo a vestire i panni di un ex agente SWAT, Adam Jensen, impiegato nel 2027 come responsabile della sicurezza presso l’azienda Sarif, specializzata in biotecnologie e in particolare focalizzata sullo sviluppo degli innesti, vere e proprie protesi che oltre a servire da pezzi di ricambio per il corpo permettono anche migliori prestazioni. L’impatto etico che una simile tecnologia ha sulla popolazione è fortissimo: c’è chi vede negli innesti l’espressione delle piene potenzialità del codice genetico, e chi invece le giudica un’aberrazione che come tale avrà delle conseguenze negative sull’intera umanità.

Dopo pochi minuti di gioco siamo già nell’occhio del ciclone: l’azienda per cui lavoriamo, la Sarif (e in cui lavora anche la nostra “amica” Megan), viene presa d’assalto da un gruppo di attivisti. Adam è uno dei sopravvissuti dell’attacco, ma a caro prezzo: durante gli scontri egli viene duramente ferito e solo un intervento radicale che prevede la sostituzione di braccia e gambe (e parte della gabbia toracica) gli permette di salvarsi. Nuovamente on the road ed equipaggiato con il top di gamma in fatto di innesti, il nostro eroe viene quindi incaricato di svolgere indagini sul conto degli attivisti/attentatori: presto però verremo a conoscenza del fatto che il passato della compagnia non è così immacolato, e che lo scopo filantropico del “migliorare l’umanità” non sembra essere l’unico interesse del Signor Sarif.

Saremo quindi costantemente in bilico tra chi riconoscere come bene e chi come male, e d’altronde quello della scelta è un tema ricorrente in tutto il vg.

 

Silenzioso e letale, o spacco-tutto-io?

La storia può essere affrontata in vari modi: se siete amanti degli action/sparatutto non esitate a raccogliere le armi droppate dai nemici e a gettarvi nella mischia prediligendo un andamento più lineare, di sfondamento se volete. In caso invece siate giocatori più riflessivi, ecco che il gameplay si stravolgerà: le mappe di gioco mettono a disposizione tutta una serie di cunicoli più o meno nascosti per aggirare i gruppi di nemici, mentre potrete avvicinarne alcuni alle spalle eseguendo mosse silenziose e letali.

Parallelamente a come deciderete di affrontare le varie situazoni, starà a voi sviluppare i vostri innesti, preferendo ad esempio gambe più potenti per la corsa o rinculo delle armi limitato nel primo caso oppure occhi che vedono attraverso le pareti e capacità di hackeraggio nel secondo.

 

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L’hacking è uno degli elementi freschi del gioco; si tratta sostanzialmente di un minigioco basato in parte sulla fortuna e in parte sul tempismo che vi permetterà di aggirare i vari sistemi di sicurezza presenti nel gioco magari rivolgendoli contro il nemico. Il potenziamento è affidato ai punti Praxis, ottenibili durante le fasi di esplorazione e durante le missioni, oltre che tramite acquisto diretto nelle cliniche.

Altro campo in cui vi ritroverete a scegliere saranno determinate conversazioni, che vi permetteranno in parte di influenzare il corso degli eventi; tra le altre cose il vg prevede finali alternativi, quindi l’invito è di sbizzarrirsi il più possibile! La longevità perciò è molto alta, soprattutto per un titolo (sulla carta) action; la presenza di numerose missioni secondarie non fa che aggiungere materiale.

 

 

Il titolo è ambientato in una Detroit steampunk, superinquinata e divisa sul cosa pensare delle nuove tecnologie. Senza spoilerare nulla, l’azione si sposterà comunque anche in altre città: tutte sono rese in maniera perfetta, senza bug evidenti; nella versione provata gli unici “difetti” evidenziabili riguardano il comportamento dei corpi incoscienti a terra , i quali a volte vibrano o si spostano da soli. Le musiche accompagnano degnamente l’azione e montano soprattutto durante le fasi concitate. Ottimi gli effetti sonori e il doppiaggio in italiano, con voci ben riconoscibili.

 

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Il titolo è disponibile anche in Augmented Edition, inclusiva di un making of, colonna sonora, video di presentazione e fumetto ispirato all’universo di DE. Inoltre è disponibile l’edizione Director’s cut, la quale presenta diverse caratteristiche interessanti: un New game+, texture migliorate, 2 celle di energia si ricaricano di default invece di 1, boss modificati e molto altro. Vi consigliamo quest’ultima edizione.

Il commento di Oni

Il titolo in questione è imperdibile sia per gli amanti del genere che per i forestieri in cerca di avventura; tanto meglio se siete soliti fare colazione con romanzi di fantascienza. Da non amante del genere posso comunque dire che questo titolo è godibilissimo, anche se forse avrei preferito un miglior modo di gestire i potenziamenti: nonostante siano molti, a volte si rischia di spendere i propri praxis per la vista attraverso i muri per poi scoprire di aver bisogno dell'upgrade della capacità di hacking. Si tratta comunque di dettagli per un titolo così coeso e ben strutturato.

8.5
GAMEPLAY
Fluido come pochi.
8
COINVOLGIMENTO
La trama è molto interessante, e le missioni secondarie svelano molti retroscena.
8
LONGEVITÀ
Buona, soprattutto considerata la media del genere.
7
GRAFICA
Senza infamia né lode; il predominio di una certa scala cromatica è molto caratterizzante.
7.5
SONORO
Colonna sonora molto evocativa.
0.2
BONUS
Mi aspettavo un titolo nella media, ma ero fortunatamente in errore.
7.8 MEDIA + 0.2 BONUS = 8 TOTALE
  • Vario e ben strutturato; pieno di easter egg!
  • Il genere varia a seconda di come affrontate l'avventura
  • Grafica e animazioni ben fatte, ottimo anche il doppiaggio
  • Longevo
  • Lo si trova a buon prezzo
  • L'ambientazione steampunk potrebbe non piacere (ma non è certo un difetto del gioco!)
  • Armi relativamente convenzionali, innesti esclusi

1 Responses to “Deus Ex: Human Revolution (PS3) – Recensione”

  1. […] difetti che si potevano indicare in Deus Ex Human Revolution (di cui trovate la nostra recensione qui), c’erano certamente delle boss fight “forzate” che non potevano essere evitate […]

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