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Final Fantasy X/X-II HD Remaster (PS3) – Recensione

Square-Enix ci delizia con il remaster di uno dei suoi titoli migliori di sempre, Final Fantasy X, e come se non bastasse include nel pacchetto anche il seguito/ spin-off che a suo tempo ha fatto tanto discutere, ovvero Final Fantasy X-II. Quella che vi apprestate a leggere è la recensione di uno di quei titoli che hanno contribuito a rendere degna di essere vissuta la stagione videoludica di PS2; come evidenzieremo, non si tratta comunque di un titolo esente da lacune.

La nuova edizione è disponibile anche nella versione per collezionisti, con l’aggiunta di colonna sonora, litografie e artbook. Nella versione portatile, FFX-II è presente come titolo scaricabile. Nell’edizione casalinga i contenuti sono tutti presenti su Blu-ray, così come i contenuti aggiuntivi.

 

I filmati in computer grafica sono splendidi ancora oggi!

 

Ritorno al futuro

FFX è un’ avventura grande, enorme: la maggior parte degli eventi si svolgono in retrospettiva, come si può capire dall’introduzione di gioco. Tidus, il protagonista di questa avventura (ma ce n’è uno solo, poi?), si allontana dal gruppo di guardiani riuniti attorno al falò e all’invocatrice Yuna, e inizia a raccontarci una storia… Non una qualunque, bensì la sua storia!

Manca poco all’inizio di un’importante partita di blitzball, lo sport locale: Tidus, in quanto asso della propria squadra, riesce a fatica a farsi largo tra la folla in festa, riunitasi allo stadio (una sorta di grande sfera riempita d’acqua circondata dagli spalti) per celebrare i giocatori. Durante uno dei primi filmati in computer grafica del gioco possiamo apprezzare le dinamiche di questo sport, che impareremo a conoscere ancora meglio più in là nel gioco: nella grande sfera d’acqua sospesa più giocatori si contendono un pallone che dovrà essere infilato tra i pali della rete avversaria in modo da fare punto. La partita è frenetica: la palla schizza in alto, tanto che egli Tidus compie un avvitamento sulla sommità della grande sfera, fuori dalla stessa, per poterla calciare in porta. Ma qualcosa non va…

 

Auron contempla Zanarkand, ormai prossima alla fine

 

Quello che Tidus vede in quel frangente è apocalittico: un’enorme creatura, avvicinatasi quasi indisturbata grazie all’attenzione polarizzata sulla partita, emerge dalle acque e attacca la città di Zanarkand, seminando distruzione. Il panico si diffonde in fretta tra la folla, e mentre Tidus fugge dallo stadio incontra Auron, un vecchio amico del padre, dall’aspetto serio e autoritario.

 

 

Molteplici creature infestano Zanarkand dopo la venuta dell’enorme mostro, e durante il tutorial dovrete farvi largo tra di loro cercando di scappare da Sin… Senza riuscirci. Raggiunto dall’enorme creatura, Tidus ne viene letteralmente risucchiato e si risveglia di notte, in mezzo a delle rovine: raggiunto da un gruppo di predoni delle rovine di razza Albhed, scopre di trovarsi su Spira, lontano da casa non solo nello spazio ma anche nel tempo! Cosa può essere successo alla sua Zanarkand?

In seguito ad un nuovo attacco di Sin, Tidus si risveglia su di un’isola, Besaid, e viene soccorso dalla squadra di blitzball locale durante gli allenamenti sulla spiaggia. Grazie alle proprie abilità non impiega troppo tempo a mettersi in mostra e a fare amicizia con Wakka, il capitano. Wakka non ricopre solo questo ruolo, bensì è anche il guardiano di una giovane invocatrice: dopo la venuta di Sin gli esseri umani si sono radunati in comunità relativamente ristrette, solo un frammento di quello che in passato era stata Zanarkand con le sue macchine e i suoi grattacieli.

 

 

L’effetto di straniamento derivato dallo sguardo di Tidus che narra è sempre presente: unico legame tra il suo mondo e il presente sembra essere il blitzball… Non senza curiose varianti ed estensioni come apprendiamo in fretta. Su Spira è inoltre diffusa la religione Yevonita, un credo che parla di come Sin si sia manifestato a causa dell’uso delle tecnologie proibite: unica via per la salvezza è la preghiera e l’espiazione per le colpe del passato… Ma sarà veramente così? Ombre oscure e giochi di potere si muovono alle spalle degli invocatori, i paladini della fede di Spira.

Proprio agli invocatori spetta il compito di viaggiare accompagnati dai guardiani e, compiendo l’invocazione suprema al termine del pellegrinaggio, sconfiggere Sin… Ma le cosa non sono così semplici, come è facilmente intuibile: vi evitiamo spoiler, ma sappiate che le avventure di Tidus lo porteranno a scoprire legami inaspettati su Spira, viaggiando al fianco di un’invocatrice e dei suoi guardiani.

In FFX-II seguirete invece le avventure di Yuna alcuni anni dopo il pellegrinaggio verso la battaglia finale. Non vi riveliamo altro perché la carne (narrativa) sul fuoco è veramente tanta! I due capitoli sono comunque molto diversi tra loro, anche se condividono lo spazio narrativo. Mentre nel capitolo principale gli scontri sono a turni, nello spin-off si ritorna al sistema visto nei precedenti FF (ad esempio nei capitoli VII e VIII), il quale vede le battaglie svolgersi in tempo reale.

Alcuni pg sono più uguali degli altri

Ciò che a suo tempo ha reso famoso il decimo capitolo della fortunata saga di Squaresoft non è solo una trama intricata e finemente narrata, bensì anche il sistema di crescita dei personaggi. Scordatevi il sistema tradizionale a livelli e jobs/costumi: l’incremento delle statistiche è affidato all’originale sferografia!

In seguito alle battaglie i personaggi accumulano punti esperienza e, a soglie via via crescenti, accumulano punti sfera. Questo non implica che personaggi con un alto livello di punti sfera siano più potenti! I suddetti punti svolgono la funzione del punteggio del dado in un gioco da tavolo: un punto sfera vi permette di spostarvi di una casella sul tabellone di gioco (nel nostro caso, la sferografia), o di 4 caselle nel caso siate già passati in quella zona. Man mano che vi spostate sul tabellone di gioco potete “attivare” le caselle che incontrate utilizzando appositi oggetti rilasciati dai mostri sconfitti in battaglia, e vedere così incrementare le statistiche. Ad esempio, posizionandovi su di una casella “Attacco +4” e utilizzando un’energosfera acquisita in battaglia, vedrete crescere l’attacco fisico del personaggio. Allo stesso metodo è affidato anche l’apprendimento delle nuove abilità.

 

Questa immagine corrisponde a un frammento infinitesimale della sferografia…

 

La sferografia è comune per tutti i personaggi, ma ognuno di questi segue un percorso ben preciso al suo interno grazie a delle “barriere”. Le conseguenze sono principalmente 2: innanzitutto, ogni personaggio tenderà a specializzarsi in un terreno ben preciso, come ad esempio “guaritore” piuttosto che “ladro” o “guerriero”. In secondo luogo, ed è forse uno dei limiti di questo sistema di crescita, una volta terminata la sferografia i personaggi saranno praticamente identici. Rassicuratevi: completare la sferografia richiede comunque molte ore di gioco, ed è improbabile (per non dire impossibile) che ne veniate a capo prima del post-game, soprattutto se non utilizzate qualche trucchetto per accumulare esperienza impunemente. Sono inoltre presenti 2 tipi di sferografie selezionabili all’inizio: in quella standard il percorso di crescita è più chiuso, mentre nell’avanzata potrete sbizzarrirvi di più.

A differenziare realmente i personaggi sono le turbotecniche, attacchi finisher sfruttabili al riempimento dell’apposita barra arancione (il riempimento segue regole diverse a seconda di come viene impostato). Ogni personaggio del party possiede la propria e si evolve nel corso del gioco.

 

Fortunatamente si tratta di un alleato!

 

Un discorso a parte lo meritano gli Eoni, creature che lotteranno al vostro fianco e la cui acquisizione procede di pari passo con l’evoluzione di Yuna nel suo pellegrinaggio verso l’invocazione finale. Le loro statistiche sono influenzate globalmente da quelle di Yuna, e in particolare da un singolo membro del gruppo a cui sono legati. Non lasciare indietro alcun personaggio è la chiave per avere eoni sempre più forti in battaglia! Per conseguire i vari eoni dovrete superare alcuni enigmi presenti nel gioco, a volte non così intuitivi.

Cosa è cambiato?

Perché dovrei acquistare questo remaster? Ebbene, gli ampliamenti fatti riguardano principalmente il fronte sonoro e grafico.

Come potete vedere nel video, gli aggiornamenti grafici sono stati piuttosto pesanti. A beneficiarne sono state soprattutto le texture ambientali, ora decisamente più definite e nitide. Anche i modelli utilizzati per i pg sono molto più realistici: basta osservare il ciondolo di Yuna a circa 1:05. La nuova risoluzione grafica permette inoltre di superare i lineamenti “paffuti” che caratterizzavano i personaggi nella versione PAL su PS2, in favore degli originali: ritroverete dunque dei personaggi “dimagriti”! Altri miglioramenti grafici riguardano il cambiamento dell’hud di gioco, sia nei menù di battaglia che nei menù di pausa.

 

Impressive, lady summoner!

 

Sul versante sonoro, il seguente video vale più di mille parole:

Assicuratevi di usare delle cuffie per apprezzare fino in fondo il cambiamento. In alcuni casi si riscontrano veri e propri riarrangiamenti orchestrali dei temi originali, ad ogni modo mai troppo lontani. Tenete presente che nella prima parte del video sono stati tolti gli effetti sonori della battaglia, ma in realtà erano presenti nell’originale.

Se questo non basta, è ora presente una lista di trofei da conquistare col sudore della fronte: alcuni di questi vi terranno ancorati al gioco per tutte le famigerate 200 ore che lo hanno reso famoso.

Arte, passione, sentimento…? Sport!

La narrazione in FFX è un elemento fondante: potete apprezzarlo se fate caso al modo in cui sono disposte le sequenze animate, i combattimenti coi numerosi boss, lo sviluppo dei personaggi… Un ordine diverso ne avrebbe probabilmente compromesso il perfetto equilibrio. A fianco di ciò va comunque sottolineato che, anche nel suo genere, FFX è un titolo bello “pesante”, che richiede una certa attenzione da parte del giocatore anche se il livello di difficoltà (almeno per la campagna principale, e con gli opportuni livellamenti)  non è tra i più alti. Il ritmo generale è piuttosto lento, ma dovendo calarsi nelle dinamiche del pellegrinaggio irto di insidie verso una meta finale non si può certo dire che si tratti di una scelta incoerente. FFX-II è invece decisamente più leggero come giocabilità, e vi regalerà delle piacevoli ore aggiuntive (anche se scommettiamo che resterete scioccati dal filmato d’apertura, con la “nuova” Yuna!).

 

“Victory!”

 

All’interno di FFX potrete partecipare a diversi minigiochi, che vanno dalla cattura dei mostri (lo Zoolab) agli “esami di guida” del chocobo. Tra questi il più riuscito è di certo il blitzball! Viaggiando per Spira potrete arruolare premendo il tasto quadrato diversi giocatori, per poi metterli alla prova nello stadio di Luka. I tornei sbloccano ricompense e non sono funzionali alla trama (tranne per una singola partita, la prima che affronterete), ma una volta cominciato scoprirete di non poter smettere!

Accanto ai minigiochi sono inoltre presenti svariati collezionabili: tra questi spiccano i dizionari Albhed, che vi permetteranno (una volta trovati tutti) di comprendere il suddetto idioma.