L.A. Noire è un gioco prodotto da Team Bondi e Rockstar Games disponibile per Playstation 3, Xbox 360 e PC, ora anche nella sua versione Complete Edition che include i cinque DLC . A differenza di altri giochi dall’inconfondibile stile action cui ci ha abituato la Rockstar, L.A. Noire, sin dai primi minuti di gameplay, si mostra al giocatore per quell’aspetto che più lo caratterizza, ovvero per la sua natura riflessiva, un gioco, quindi, da affrontare con calma, prendendo i giusti tempi, d’altronde si tratta pur sempre di investigare. Non facciamoci però ingannare da quanto detto finora, l’azione non manca e ci saranno numerose occasioni per mettere alla prova i nostri riflessi.
LA CITTÁ DEGLI ANGELI
L.A. Noire è ambientato nel 1947, la seconda grande guerra è ormai finita, lasciandosi alle spalle il suo lungo strascico di orrori. Noi vestiamo i panni dell’agente di polizia Cole Phelps, la cui vita è il ritratto della famiglia americana perfetta, un lavoro stabile, una casa in un quartiere tranquillo, un’automobile, dei vicini rispettabili, una moglie piena di cure e due figlie che hanno di fronte un futuro roseo. Los Angeles riflette il boom economico di quegli anni, l’orizzonte è pieno di cantieri che ben presto diventeranno abitazioni ed l’industria cinematografica ha avuto la sua parte in questo. Sfilze di giovani, soprattutto belle ragazze, tentano la via delle stelle, il sogno americano impresso nelle pellicole in celluloide. Come per molti sogni, però, basta poco affinché questi si tramutino in incubi. Così dovremo muoverci in una L.A. dalla doppia natura, quella opulenta, fatta di flash, champagne e lusso mostrata dal cinema e quella, più reale, dei piccoli drammi quotidiani, della violenza, della droga e di una guerra che sì, è finita, ma che ha portato con sé qualcosa di oscuro. Il percorso di Cole Phelps attraverserà varie fasi all’interno dell’LAPD, la promozione da agente semplice a detective è solo il primo passo della sua personale scalata al successo. Ma, come ogni cosa a Los Angeles, anche il successo ha un prezzo e Phelps se ne accorgerà ben presto. Quel ritratto della famiglia modello inizia a sbiadire, offuscato dalle tinte della Los Angeles del malaffare, una città che degli angeli caduti, fatta di corruzione, speculazioni edilizie, furti e, troppo spesso, omicidi. Starà a noi cercare di portare un po’ d’ordine in questo inferno, andando a scovare le menzogne, pestando i piedi ai potenti, ma quanto di noi riuscirà a salvarsi da quel lerciume, quanto la nostra coscienza ci darà la forza di andare avanti? In fondo non tarderemo a capire che anche Cole Phelps, così come Los Angeles, dietro la maschera dell’eroe nasconde i suoi più oscuri segreti. L.A. Noire è un intrigo poliziesco dalle connotazioni psicologiche, dove il colpo di scena si nasconde dietro ogni ombra. Per quanto riguarda i cinque DLC, i cui titoli sono rispettivamente: Un piccolo lapsus, La macchina del console, Un mare d’erba, La città nuda e Nicholson Electroplating, questi aggiungono dei casi ai dipartimenti del Traffico, della Narcotici e degli Incendi Dolosi, trovando posto nella cornice della storia senza alterarne le vicende, anzi arricchendole con nuovi rompicapo da sbrogliare.
GAMEPLAY
L.A. Noire si è lanciato nel mercato dei videogames proponendo al giocatore una sfida, ovvero quella di leggere le intenzioni, le menzogne o le verità osservando il comportamento dell’intelligenza artificiale, in alcune specifiche situazioni di gioco. Di conseguenza, nel gioco, gli interrogatori aggiungeranno una componente ardua (a volte neanche troppo) che prevede un grande intuito da parte del giocatore, anche perché più si va avanti, più si avrà a che fare con criminali incalliti, abituati a dissimulare e quindi avremo più gatte da pelare. L’utilizzo del taccuino sarà fondamentale, in esso, infatti, vengono raccolte le prove, i luoghi d’interesse, le notizie sugli indiziati e le domande da porre negli interrogatori. Il gioco si muove attraverso queste fasi, la prima è quella dell’investigazione sulla scena del crimine, qui dovremo aguzzare la vista per individuare i possibili indizi, con la possibilità di coinvolgere anche le parti che collaborano alla soluzione di un caso, quindi il coroner o il centralino per identificare veicoli e per avere altri tipi di informazioni. Poi c’è l’interrogatorio vero e proprio, questo non avviene necessariamente nelle sale preposte dall’LAPD, ma, spesso, sarà necessario interrogare testimoni o sospetti sia sulla scena del crimine stesso che nelle loro abitazioni. Le indagini hanno una dose di enigmi da risolvere e di possibilità da sfruttare, quindi il giocatore dovrà saper gestire i tempi, prendendo le cose con calma e riflettendo bene sulle mosse da effettuare. L.A. Noire, però, non è fatto solo di intelletto, ma sa farsi pragmatico al momento giusto e nelle giuste dosi. Nel gioco, l’utilizzo delle armi è necessario e si inscrive ottimamente nel ruolo che dovremo svolgere, quindi dimenticate le sparatorie alla GTA, siamo pur sempre degli integerrimi poliziotti, quindi, colpire i passanti andrà a penalizzare il punteggio finale relativo al caso, togliendo punti dalla nostra esperienza. Stessa cosa per vale nelle fasi di guida, dove, però, in alternativa, potremo scegliere se far condurre l’automobile al nostro collega. L’esperienza accumulata ci farà salire di livello e ci farà accumulare punti “intuito” che potremo sfruttare durante gli interrogatori più ostici. Il free roaming è un’altro aspetto importante di L.A. Noire, in questa fase si può esplorare a piacimento la città, svolgere le missioni via radio su crimini minori e passare il tempo svagandosi un po’ dai vari casi che andremo a risolvere. In definitiva l’offerta di L.A. Noire è vasta, articolata e, seppur con qualche pecca qua e là, regala una buona dose di ore di gioco ed una trama intrigante.
GRAFICA E SONORO
Il comparto audiovisivo di L.A. Noire è calzante ed evocativo, ma soprattutto, sa ben rappresentare il genere cui fa riferimento, per l’appunto i noir. Le musiche riescono a far immergere il giocatore nella situazione, creando suspense, azione, basti pensare alle sparatorie o agli inseguimenti in macchina, ma anche dando il giusto peso ai momenti di pathos o ai flashback dove Phelps ricorda il proprio passato e la guerra. La grafica è ben studiata e rende ottimamente, nonostante il i frame bloccati a 30 FPS, il prezzo da pagare per le animazioni del volto dei personaggi. Per il resto L.A. Noire offre una riproduzione della Los Angeles degli anni ’40 molto dettagliata, sia per quanto riguarda la struttura della città a livello urbanistico e architettonico, sia per ciò che riguarda la moda dell’epoca. Lo studio e la cura di queste rappresentazioni valgono una nota di merito al Team Bondi ed alla Rockstar, che sono riuscite ad esprimere graficamente lo stile di un’epoca, cogliendolo appieno in molte delle sue sfumature.
Rappresentare un genere come il noir, non è cosa da poco. Ci vuole un'ambientazione di un certo tipo, una buona quantità d'azione, le luci giuste (possibilmente al neon) ed una profonda consapevolezza drammatica, quasi pessimistica nei confronti dell'animo umano. L.A. Noire riesce a centrare tutti e tre questi aspetti, l'ambientazione è perfetta, una Los Angeles suadente ed allo stesso tempo spietata. L'azione è ben dosata, tra corse in auto, sparatorie e anche qualche scazzottata in pieno stile noir. A chiudere il tutto arriva la visone consapevole dell'insuccesso, il dramma dell'antieroe, tormentato dai rimorsi e dai segreti, che sa di non poter nulla contro un sistema marcio ed indifferente, ma che, al contempo, non riesce ad astenersi dal farlo. L.A. Noire è un videogame da giocare con lentezza, prendendo un bel respiro ed assaporandone ogni aspetto.
- Un gioco dove l'intuito può fare la differenza
- Scorrazzare per la Los Angeles degli anni '40
- L'enorme varietà di veicoli d'epoca
- Le atmosfere classiche del genere noire
- L'esperienza di guida non è delle più confortevoli, viste anche le penalizzazioni sugli incidenti
- Sbagliare in modalità interrogatorio non porta a conseguenze così decisive
- La fase di freeroaming, per quanto piacevole, è poco ricca di cose da fare