Pronto a combattere?
Strike Suite Zero: Director’s Cut è la versione aggiornata e rimodernata del gioco pubblicato da Born Ready Games il 23 Gennaio 2013. Questa relase presenta una grafica migliorata, una riorganizzazione della campagna e la modalità “Eroi della flotta” ovvero un incremento che comporta cinque nuove missioni (riguardanti gli eventi precedenti l’inizio della trama principale) nonché il background della famigerata “Flotta Nera”, una forza da battaglia appartenente ai coloniali.
Racconti di guerra
“Anno 2299: la Terra è in un periodo di pace e l’umanità vive serenamente, finché un giorno non viene captato un segnale di origine aliena, il quale illustra come creare un motore in grado di viaggiare alla velocità della luce. L’uomo comincia così a viaggiare nello spazio e a colonizzare nuovi pianeti, con l’obbiettivo e la speranza di riuscire a trovare l’origine di quel misterioso segnale. Per molto tempo le colonie tentano di ricevere l’indipendenza dalla Terra. Quando, finalmente, viene localizzato il luogo da dove era partito il famoso radiosegnale, ovvero da una nave aliena
precipitata, i coloni comprendono che il contenuto della nave non può essere condiviso con la Federazione Terrestre. Così la guerra ebbe inizio”.
La nostra storia sarà vista dagli occhi del Tenente Abrams, un ufficiale della Flotta Terrestre ai comandi della Strike Suite, un progetto segreto della Federazione.
La trama presenta perennemente un’aura di mistero ma non è sicuramente la colonna portante del titolo, essa infatti non è né particolarmente innovativa né facile da seguire, visto che buona parte delle rivelazioni cruciali vengono rese note nel mezzo degli scontri. A rendere ancora più difficile la comprensione degli eventi che si stanno verificando, subentra l’audio in inglese, fattore compensato dall’aggiunta dei sottotitoli in italiano, a loro volta troppo piccoli per dare la possibilità al giocatore di continuare lo scontro senza perdersi qualche pezzo di trama. La presenza di 4 finali differenti (modificabili tramite scelte cruciali durante la campagna principale) rende il videogame più longevo.
Un’occhiata dall’abitacolo
Il gameplay, esclusivamente single-player (cosa decisamente negativa, poichè si presterebbe molto bene ad una modalità multiplayer, come nel vecchio X-Wing Alliance della Lucasart) e dai tratti un po’ arcade, si presenta molto essenziale per essere un simulatore di volo, cosi come l’HUD, poiché le uniche informazioni presenti nella schermata sono l’indicatore dei missili e del cannone al plasma con rispettivo contatore delle munizioni, la visuale di indicazione del bersaglio nemico selezionato (mine, caccia, incrociatori, ecc. ecc.), la barra della salute, degli scudi e dei propulsori, indicatore del flusso (è quell’energia che permetta l’attivazione della Strike Suite). La mancanza della minimappa si fa sentire, poiché nel mezzo delle battaglie è molto difficile orientarsi senza il supporto di quest’ultima. Nota a favore è la possibilità di alternare in qualsiasi momento la visuale in prima e terza persona. Degna di attenzione è la parte che riguarda la personalizzazione dell’armamentario e il buon numero di armi a disposizione, per adottare sempre nuovi modi di portare a termine l’obbiettivo assegnatoci.
Il comparto audio si presta ben curato sotto il punto degli effetti sonori e ambientali, come i missili, i cannoni e le esplosioni. Per quanto riguarda la colonna sonora, curata da Paul Ruskay (compositore della OST del videogioco Homeworld), con la collaborazione della cantautrice giapponese Kokia, tende ad essere ripetitiva nel tempo, visto il basso numero di tracce presenti. Essa è acquistabile da Steam al prezzo di €9,99 e comprende:
- The Signal
- Strike Suit Zero Main Theme (Featuring KOKIA )
- Memories of Ishvara
- Off World
- Thule Research Station
- Veils of the nebula
- Ancient A.I (Featuring KOKIA )
- Nomads
- Procession of The Lanterns
- Return Of Shakti
- The Mind Of the Machine
- Taranto
- Vanishing Point
- Dr. Abram’s Discovery
- Plans Within Plans
- The Rendezvous
- Total War
- The Warrior Instinct
- Desperate Hope
- Time Fold
- The Black Fleet
- Earth’s Fate
- Journey To The Core
- Unity (Featuring KOKIA )
- Credits (Featuring KOKIA )
- Epilogue
Per quanto riguarda la grafica, gestita dallo Xed Engine, risulta un po’ minimale sotto alcuni aspetti: le texture delle astronavi e dei detriti sono a dir poco essenziali (specie per quanto riguarda i modelli poligonali e la risoluzione); al contrario dei riflessi e della luce, decisamente più curati. Le ambientazioni qualvolta lasciano a bocca aperta, permettendoci di esplorare nebulose dai toni più sgargianti fino ai pianeti del nostro Sistema Solare.
Il gioco poteva essere migliorato sotto molti punti di vista e molto probabilmente non era il caso di fare la riadattazione per next-gen (al massimo per PC). Il titolo a primo impatto non mi ha preso più di tanto, ma da metà della storia diventa più divertente. Purtroppo il gameplay tende ad essere estremamente ripetitivo (colpa un po' del genere Simulation), ma allo stesso tempo la scelta dello stile di gioco, che ricorda molto famosa la serie nipponica Mobile Suite Gundam, garantisce un'esperienza divertente. Nel complesso sono soddisfatto.
- Finali multipli
- Ambientazione mozzafiato
- Trama intricata
- Numero di nemici supportati dal motore grafico
- Prezzo abbordabile
- Presenza di classifica
- Sottotitoli troppo piccoli
- Assenza di doppiaggio in diverse lingue
- Colonna sonora bella ma ripetitiva
- HUD decisamente essenziale
- Assenza di multiplayer
ottima recensione molto chiara e descrittiva. da una chiara idea del gioco