Sons of Winter
Ormai siamo al giro di boa, dopo una prima parte di stagione perlopiù introduttiva e priva di momenti particolarmente esaltanti (anche se la situazione è migliorata nel terzo capitolo, trovate qui la recensione), TellTale è chiamata a recuperare proponendoci un esaltante climax ascendente che ci porti fino al sesto episodio lasciandoci a bocca aperta. E questo quarto episodio lascia presagire che siamo sulla strada giusta.
Ironrath will rise again
La narrazione riprende con un primo piano sul cadavere di Britt, ormai congelato. Gared viene accusato per aver ucciso un confratello e la pena, come ben sappiamo, è la morte. Neanche l’amicizia con Jon Snow potrà salvarlo da suo destino, il bastardo di casa Stark, infatti, è ben lontano dal diventare Lord Comandante dei Guardiani della Notte. Grazie all’aiuto di Cotter, però, riusciremo a sfuggire alla decapitazione e a fuggire aldilà della Barriera alla ricerca del misterioso North Grove. Nonostante questo filone narrativo resti per ora abbastanza anonimo e ininfluente, non manca però di attimi concitati e coinvolgenti come lo scontro con un gruppo di Bruti.
Asher invece è impegnato alla corte di Daenerys per ottenere una guarnigione di Unsullied e andare quindi in soccorso di suo fratello Rodrik a Ironrath. Khaleesi sta preparando l’assalto a Mereen per poter liberare gli schiavi della città dall’oppressione dei padroni. Per ottenere la nostra scorta di mercenari dovremo aiutarla nell’impresa, il tutto però non va già a Beshka, la quale, scopriremo, ha un passato difficile legato alla città di Mereen. La nostra missione consiste nel liberare uno dei quattro avamposti d’allarme della città per permettere all’esercito di Immacolati di entrare senza essere scoperto. Una buona fase stealth che, sebbene guidata, è godibile e viene intelligentemente inframmezzata con l’inserimento di una scelta morale che ci metterà davvero alle strette.
Nella triste e soggiogata Ironrath Rodrik si allena per recuperare un minimo di abilità nel combattimento quando viene a sapere che Elaena Glenmore è stata promessa in sposa da suo padre a Gryff Whitehill. Il fratello di Elaen, però, ci offre 20 soldati della guardia speciale del padre per imprigionare Gryff e la guarnigione che opprime Ironrath, ristabilire il nostro comando e impedire di conseguenza il matrimonio incriminato. Un’occasione davvero ghiotta che non ci lasceremo sfuggire. Finalmente dopo 3 episodi di soprusi, ingiustizie e frustranti umiliazioni, Rodrik si prende una piccola rivincita (e anche noi giocatori). Ma nel gioco del trono non si è mai al sicuro e nel successivo incontro con Ludd Whitehill, in cui verrano raggiunti altissimi livelli di tensione, la nostra vita e quella del fratellino Ryon verranno messi in pericolo dallo scellerato capofamiglia Whitehill. Sarà nostro compito mantenere la calma e organizzare uno scambio equo tra Ryon e Gryff, che avrà probabilmente luogo nel prossimo capitolo. Non c’è pace però per la famiglia Forrester, perchè ad attenderli a Ironrath, al ritorno, c’è uno dei personaggi più odiati della serie…avete già capito chi è no?
Infine non può mancare la dolce ma sempre più astuta Mira, che è alle prese con un pericoloso gioco delle parti in cui è chiamata a scoprire quale losco personaggio sta tramando contro la sua famiglia. Intrufolatasi all’incoronazione di Re Tommen contro la volonta della stessa regina Margaery, dovrà riuscire a origliare tra le conversazioni degli ospiti e riuscire a individuare il cospiratore senza però attirare troppo l’attenzione. Una breve ma intensa fase pseudo-investigativa che ci mostra la crescita del personaggio Mira dovuta alla permanenza in quel nido di vipere che è Approdo del Re.
Sons of Winter, quarto episodio della saga di Game of Thrones, è ciò che ci saremmo aspettati fin dall'inizio da quest'opera di Telltale: un ottimo mix di situazioni il più possibile coerenti con la saga e la serie TV, senza singhiozzi nel ritmo narrativo e nella struttura decisionale del gameplay. I quattro intrecci narrativi dei membri della famiglia Forrester si incastrano a meraviglia: passiamo dalla pura azione nei panni di Gared allo stealth di Asher; dalle rivincite morali di Rodrik alla crescita di Mira per inserirsi e sopravvivere in un ambiente ostile come King's Landing, il tutto con transizioni fluide e ben congeniate. Davvero pochi i difetti in questo quarto episodio, se non quelli già constatati in precedenza, come lo scarso peso posto sulle decisioni morali (almeno sul lungo termine), di cui ormai ci siamo fatti una ragione, e quindi un eccessivo imbuto di conseguenze in un percorso narrativo che sa tanto di già prestabilito. Ciò nonostante Sons of Winter non può non farci ben sperare per gli ultimi due episodi, il primo dei quali in arrivo, si spera, tra un paio di mesi.
- Niente cali di ritmo, tutti e quattro i filoni narrativi sono coinvolgenti e interessanti
- Finalmente ci prenderemo qualche rivincita morale
- Alcune scelte fatte in passato sembrano aver "perso importanza"
- Il finale è stato gestito un po' troppo frettolosamente