Benvenuti a Tamriel!
Si sa, The Elder Scrolls è stata una di quelle serie “must” per i giocatori di ruolo armati di tastiera (o controller). Partendo da Arena e finendo con Skyrim, chiunque abbia provato almeno uno di questi cinque capitoli, è rimasto affascinato dalle sue tipiche ambientazioni, dalle razze che popolano le città, persino dalla mitologia che Bethesda ha voluto donare a questi meravigliosi RPG medievali.
Ma The Elder Scrolls Online (purtroppo) è tutt’altra storia. Una storia fatta di elementi ripescati da troppi MMORPG, di riciclo da Skyrim, di servizio clienti alquanto scadente. Ma prima di giudicare senza prove, andiamo ad analizzare nel dettaglio i pro e i contro.
Il gioco
The Elder Scrolls Online è un gioco di ruolo online, disponibile solo in lingua inglese, pubblicato nei primi mesi del 2014. Il titolo riprende le varie ambientazioni che compongono l’universo della saga. Tamriel, il continente fantasy ov’è strutturata la trama, sarà a sua volta suddivisa nelle città di Deshaan Plain, Shadowfen, Dune, Auridon, Khenarthi’s Roost, Valenwood e Hammerfell. Da molte di esse provengono le specie più curiose, come gli uomini-gatto Khajiit e i rettili su due zampe, gli Argoniani. Queste, come le altre, verranno analizzate nel paragrafo dedicato alla creazione del personaggio.
Il videogame è disponibile per PC/MAC (€54,98) e Xbox One/PlayStation 4 (€70,98). Un prezzo alquanto salato, visto che per giocarci è indispensabile la sottoscrizione ad un abbonamento mensile dal prezzo di €12,99. Per chi vuole di acquistarlo su Xbox, la spesa sarà doppia, visto che è necessario anche del classico Xbox Live Gold.
Noi di Gameback.it abbiamo avuto la possibilità di testarlo su PC. Ecco i requisiti minimi:
- Sistema operativo Windows XP 32 Bit
- Processore Dual Core da almeno 2 GHZ
- 2 GB di memoria RAM
- 60 GB di spazio libero su disco
- Scheda video compatibile DirectX 9.0 con 512 MB di RAM
- Scheda audio compatibile DirectX
- Connessione internet attiva
- Sistema operativo Mac OS X 10.7.0 o superiore
- Processore Intel Core 2 Duo
- Scheda Video Intel HD 4000, NVIDIA GeForce GT 330M o ATI Radeon HD 6490M
- 4 GB di RAM
- 60 GB di spazio su disco
- Lettore DVD
- Risoluzione minima 1024×760
- Connessione internet attiva
Insomma, 60 GB di spazio liberi sono un po’ tanti per un MMORPG, contando che un colosso come GuildWars 2 ne richiede la metà, ovvero 30 GB. In realtà, durante l’installazione ne chiede ben di meno… che siano stati contati per aggiornamenti futuri?
Piccola nota riguardo la recensione
Mi sento in dovere di dirlo: non è stato facile testare questo videogame. Quando è stato registrato l’account, ci sono stati dei disguidi che hanno bloccato il tempo di gioco. Il servizio clienti è stato pressoché assente: inizialmente, le risposte arrivavano abbastanza in fretta, dopodiché hanno “abbandonato” il nostro problema per più di una settimana. E’ stata mandata successivamente un e-mail per capire dove fosse il problema e abbiamo ricominciato da capo la questione, ma alla fine è finita bene, ma ci è voluto quasi un mese prima che si riuscisse a giocarlo. Questo è sicuramente un fattore negativo per un MMORPG visto che i problemi relativi agli abbonamenti o ai tempi di prova sono all’ordine del giorno.
Le versioni rilasciate
Come ogni gioco che si rispetti, anche The Elder Scrolls Online ha le sue edizioni speciali. Oltre all’edizione standard, disponibile per PC (€54,98), Xbox One e PlayStation4 (€70,98), esiste anche una Imperial Edition, in formato digitale(€79,99) e fisico(€99,98). Vediamo cosa c’è all’interno.
• La Guida dell’Impero, 224 pagine di annotazioni, spunti e immagini
• Statua di Molag Bal (30cm)
• Box in metallo
• Mappa di Tamriel
• 5 Giorni di accesso anticipato per coloro che preordinano
• Bonus razziali (acconciature, volti, caratteristiche varie)
• Gioca come imperiale: diventa un imperiale e partecipa qualsiasi alleanza
• Cavallo bianco Imperiale: evoca questa creatura ed esplora Tamriel con celerità
• Rings of Mara: completa il Ritual of Mara con un amico e ricevi un bonus esperienza quando giocate insieme
• Mudcrab Vanity pet: esplora Tamriel al fianco del granchio che ti aiuterà nei combattimenti
• Contenuto digitale: Explorer’s Pack:
– Possibilità di giocare in qualsiasi alleanza
– Mappa del tesoro digitale
– Scuttler Vanity Pet per esplorare Tamriel e avere un aiuto nei combattimenti
Effettivamente sono parecchie cose, la statua è davvero molto bella e tutto il contenuto digitale è indispensabile per i fan della saga sin dai vecchi tempi.
Il gameplay: la creazione del personaggio
Come ogni The Elder Scrolls che si rispetti, il personaggio da noi creato si troverà in una cella. Spetta a noi crearlo fisicamente e dargli un nome.
Ed ecco il nostro personaggio: visto che alla redazione è arrivata una versione speciale, abbiamo creato una donna imperiale, ma sono disponibili molte altre razze, fra cui:
- Imperial
- Breton
- High Elf
- Argonian
- Orc
- Wood Elf
- Dark Elf
- Redguard
- Khajit
- Nord
Ognuna di esse sarà liberamente personalizzabile dal punto di vista fisico, tramite una vasta scelta di capelli, tinte, colori della pelle e degli occhi, età, dimensioni di seno e piedi, e con due piramidi che permettono di scolpire il protagonista, fra “grasso-magro-muscoloso” (per il corpo) e “delicato-spigoloso-eroico” (per il viso).
Il gameplay: la trama
La trama di ESO è… ma ha una trama?! Da quanto abbiamo visto… poco o nulla. Ok, iniziamo da una cella, ammanettati, cerchiamo di scappare, ci riusciamo e…? E troviamo un sacco di quest, in giro per una Tamriel non del tutto esplorabile. Persino siti come Wikipedia non hanno saputo definirla, si sa solo che si svolge mille anni prima degli eventi di Skyrim. Peccato, perché ci sono altri MMO, come Star Wars: The Old Republic e Final Fantasy: A Realm Reborn che offrono una trama migliore e lineare, seppur in lingua inglese.
Il gameplay: muoversi e combattere
Il titolo sfrutta la classica combinazione WASD per muoversi, più l’utilizzo del mouse per combattere (nel nostro caso, click sinistro per colpire, click destro per parare con lo scudo) e risulta abbastanza comoda da utilizzare. Per ambientarci, potremo sfruttare una piccola mappa, discretamente comoda.
Il gameplay: missioni e crafting
Le quest nel gioco sono svariate e ci porteranno da un capo all’altro di Tamriel, e per avviarle, dovremo parlare con determinati personaggi. Lo stile di interazione non vi ricorda nulla?
Le missioni non sono nulla di divertente, se non per qualche boss da uccidere… forse è meglio dedicarsi al crafting! I “lavori” disponibili sono Provisioning, Enchanting, Blacksmithing, Clothing, Woodworking, Alchemy. Insomma, c’è una vasta scelta e questi lavori vi potranno fruttare alcuni soldi, tramite i canali di chat, perché, signore e signori, non c’è una casa d’aste!
Il gameplay: giochiamo tutti insieme!
Il comparto tecnico
…e qua arrivano le cosiddette “mazzate”. Per quanto le ambientazioni di The Elder Scrolls siano magnifiche, questo gioco è assolutamente ricco di bug, fattispecie grafici. Ma andiamo con calma.
Innanzitutto: com’è la grafica di questo gioco? Sinceramente, non è delle peggiori. Le texture, per quanto riguarda i personaggi e alcune ambientazioni, sono fatte davvero bene. I visi hanno una belle che sembra vera, e anche l’acqua è stata “digitalizzata” in maniera ottimale. Il problema è che ci sono tanti piccoli accorgimenti che fanno rabbrividire. Alcuni modelli tridimensionali sono più rigidi di un manico di scopa, tutti angolati, danno l’impressione di trovarsi davanti ad un blocco mastodontico di pixel. Tantissime cose, anche solo il puntatore della bussola, è stato riciclato da Skyrim, come diversi oggetti presenti. I capelli, per la prima volta nella storia della Bethesda e ZeniMax, sono fatti in maniera realistica, il problema è che passano attraverso scudi, vestiti e quant’altro. Eccone una prova.
Gli abiti, se di tessuto, non sono il massimo. Le armature, al contrario, sono veramente belle da vedere! Così come le ombre e le luci, molto curate, che danno una ottima impressione di tridimensionalità.
Purtroppo, però, la “caratterizzazione” dei personaggi gestiti dal videogame non è delle migliori. Per carità, si tratta di un titolo fantasy, va bene, ma alcuni character non hanno proprio senso, come quest’uomo con la pentola in testa, nonché cieco.
Ciò che però, ancor prima della grafica, ci preoccupa più di tutto, è la frequenza degli aggiornamenti e della manutenzione dei server. Ogni volta che si vuole giocare, c’è qualcosa che non funziona. Dopo il 4 Aprile, data ufficiale del lancio del videogame, ci siamo trovati davanti a ben 5 down dei server a causa di patch o di manutenzione:
- 7 Aprile: manutenzione server
- 21 Aprile: manutenzione server
- 29 Aprile: manutenzione server
- 23 Maggio: patch
- 26 Maggio: manutenzione server
Ora, comprendiamo il fatto che ESO sia appena uscito, ma è davvero necessario chiudere i server ben cinque volte nell’arco di così poco tempo? Peraltro per un gioco che (ricordiamo) necessita di un abbonamento (e quindi porta via tempo di gioco anche discretamente salato, visto che costa €12,00/mese)?
Il comparto Audio
Una delle più belle cose di questa saga fantasy è sempre stata la colonna sonora. Anche in questo caso, i compositori hanno fatto il loro sporco lavoro, ma non passerà alla storia fra quelle migliori, come per le OST di Skyrim e di Oblivion (rispettivamente quinto e quarto capitolo di The Elder Scrolls).
I doppiaggi, in lingua originale, sono stati fatti bene, ed è un inglese piacevole da ascoltare (un po’ meno da leggere). I suoni rispecchiano bene l’ambiente e le situazioni, come il cozzare delle spade o il lancio di un incantesimo.
Tiriamo le somme: il parere di Gameback… e del web
Se avete letto fin qui, è perché siete veramente interessati a sapere com’è questo MMORPG tanto atteso. La verità, per noi di Gameback, è che non è degno né di portare il nome di una serie videoludica tanto amata quanto vecchia, né di essere definito un MMORPG. Non vale assolutamente spendere soldi per un titolo del genere, specie se si gioca su Xbox, dove oltre all’abbonamento mensile è richiesto anche la sottoscrizione al Live Gold. Insomma, fra una cosa e l’altra, nel caso di console, bisognerà sborsare quasi €20 al mese. E sono tanti.
Ma, se ancora non siete convinti, vi invitiamo a controllare la pagina Facebook Ufficiale e a dare un’occhiata ai commenti. Quasi tutti i giocatori richiedono un rimborso dell’abbonamento. E se ancora non vi basta… provatelo, e poi diteci la vostra in un commento a questa recensione!
Sono fan di The Elder Scrolls da diversi anni, ho giocato Morrowind, Oblivion e Skyrim. Amo le loro ambientazioni, la storia, la mitologia... ma questo, ragazzi, non è assolutamente un MMO degno di essere acquistato. Sono partita già prevenuta, avendo fatto parte della beta, ma purtroppo il risultato è stato quel che avete visto. E il servizio clienti è pauroso.
- Bellissima ambientazione
- Discreta l'idea del crafting
- Buona colonna sonora
- Ampia personalizzazione del protagonista
- Abbonamento costoso
- Server down spesso e volentieri
- Bug ovunque
- Sembra di giocare a qualcosa già visto in passato...
- Mancanza di una casa d'aste
- Gioco disponibile solo in inglese