Il vero volto della guerra
Il centenario dell’inizio Prima Guerra Mondiale, che cade proprio quest’anno, non poteva non essere celebrato anche in ambito videoludico. Dopo il recente successo di Ubisoft, Valiant Hearts: The Great War, ci pensa il team polacco 11 Bit Studios a lanciare un altro toccante titolo, This War of Mine, un survival game che tratta in maniera originale e suggestiva la tematica della guerra, inquadrata non dal solito punto di vista di chi la combatte, ma dal punto di vista dei civili, ovvero di chi non può far altro che aspettare che tutto finisca, cercando disperatamente di sopravvivere.
Guerra e Pace
In This War of Mine inizialmente impersoneremo 3 civili, barricati in un rifugio di emergenza, che cercano di sopravvivere all’improvvisa guerra che ha portato fame e distruzione nella loro città, ora sotto assedio. Il gameplay, fondamentalmente, si divide in due fasi: il giorno e la notte. Durante il giorno, dovremo occuparci dei personaggi e del rifugio. È possibile craftare alcuni oggetti, come letti, banchi da lavoro, armi, attrezzi e così via, indispensabili per difendersi ma soprattutto per garantire il benessere psicofisico dei civili, che per sopravvivere non hanno bisogno solo di mangiare e stare al caldo per non ammalarsi, ma devono curare anche la loro integrità mentale, svagandosi leggendo un libro, fumando una sigaretta o ascoltando un po’ la radio. Tutte azioni molto semplici, banali, quasi scontate, ma che in tempi di guerra diventano briciole di gioia, fonte di distrazione dagli orrori del conflitto. Eliminare anche questi brevi e fugaci attimi di felicità, nel gioco, comporta una brutale conseguenza: la morte. In This War of Mine, infatti, si muore. Si muore di fame, si muore uccisi da banditi (o semplicemente civili disperati) che fanno irruzione nel rifugio per una rapina, e si muore perfino per suicidio, dato che la depressione è sempre dietro l’angolo, quando si vive in condizione del genere.
Sempre durante il giorno, è anche possibile imbattersi in eventi casuali, come richieste d’aiuto (che potrebbero anche portare alla morte di uno dei protagonisti), commercianti che chiedono di barattare, oppure superstiti che chiedono di unirsi al gruppo, con tutti i costi, soprattutto in termini di cibo, che questo comporta.
Durante la notte, invece,è possibile prendere il controllo di uno dei sopravvissuti, che vestirà i panni del “rovistatore“, ovvero potrà spostarsi in una delle ubicazioni presenti nella mappa di gioco alla ricerca di cibo, medicine, armi e materiale per il crafting. Durante l’esplorazione, ci si potrà imbattere anche in altri superstiti: banditi armati fino ai denti ai quali è meglio non avvicinarsi, commercianti con cui barattare merci e cibo, innocenti bisognosi d’aiuto… In queste occasioni, ci troveremo a scegliere la nostra condotta. Voi cosa fareste: preferireste far morire un caro amico ammalato, oppure rubereste le medicine ad una coppia di anziani deboli e indifesi? “Comportarsi male” (o “scegliere ciò che è necessario”, se preferite) non avrà gravi ripercussioni all’interno del gioco, ma ogni nostra azione ci verrà spietatamente rinfacciata una volta arrivati all’inevitabile game over, mettendoci di fronte agli orrori della guerra di cui siamo stati vittima ma, al tempo stesso, a cui noi stessi abbiamo contribuito, mostrando dunque cosa si può arrivare a fare, pur di sopravvivere, in situazioni critiche.
Anche chi resta al rifugio, tuttavia, non può dormire sonni tranquilli. Ogni notte, infatti, è opportuno lasciare di guardia (e possibilmente anche ben armato) almeno uno dei personaggi, in modo da difendersi da eventuali irruzioni, che nel migliore dei casi potrebbero significare il furto di gran parte delle provviste, mentre nel peggiore… be’,ormai lo sapete: in This War of Mine – come in guerra – si muore.
Sotto le macerie
Per quanto riguarda il comparto grafico, This War of Mine presenta uno stile particolare e sicuramente azzeccato. I colori sono decisamente spenti, quasi tendenti al bianco e nero, gli scenari sembrano quasi disegni in cui si riesce ancora a vedere il tratto della matita, mentre i personaggi sono ricreati a partire da modelli reali, quasi a sottolineare la loro (fragile) umanità in questo scenario devastato dalle disumane atrocità di guerra. Allo stesso modo, l’accompagnamento musicale si adatta molto bene alla tragicità di sottofondo del gioco, quasi riecheggiando la malinconica e angosciosa atmosfera del titolo.
Con la sua spietata e crudele schiettezza, This War of Mine mi ha davvero colpito. Sebbene le meccaniche di gioco non brillino per originalità e non offrano nulla di più di un classico survival game, il titolo targato 11 Bit Studios è riuscito a catturarmi grazie alle sua capacità di trasmettere forti emozioni e ad uno stile grafico accattivante. Proprio per questo motivo, This War of Mine non è per tutti: per cogliere la vera essenza del gioco, è necessario scavare in profondità e andare oltre il gameplay puro e semplice. Se siete pronti a farlo, questo è un titolo che va quantomeno provato.
- Davvero toccante
- Stile grafico azzeccato e ben realizzato
- Localizzato in italiano...
- ... ma con traduzioni non impeccabili
- Gameplay che dopo poco diventa lineare e ripetitivo