Thomas Was Alone è un platform nel quale sono presenti alcuni puzzle che si dovranno risolvere per arrivare dall’altra parte del livello. Il gioco, sviluppato da Mike Bithell, come molti altri progetti Indie, era inizialmente in flash. Chiamare Thomas Was Alone “gioco” è improprio, infatti il gameplay è quasi messo da parte per lasciare spazio ad una trama ricca di messaggi.

Trama

“Thomas was alone, and then, well,  he wasn’t”. Il primo pensiero con cui si apre il gioco, quello del protagonista. Thomas è un piccolo rettangolo rosso, da solo all’interno di un programma scadente e pieno di bug. Thomas è soltanto un’ Inteligenza Artificiale che, però, comincia ad interrogarsi sul senso della vita, sul motivo della sua esistenza. Non è particolarmente bravo in niente, così comincia a saltare. Crede che in quel mondo bidimensionale gli vengano poste delle prove e che lui, mettendocela tutta, deve superarle. Comincia ad abituarsi al fatto di completare un livello per arrivare in uno tutto nuovo.

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Thomas, che saltando formula insolite teorie.

Poi, arriva Chris. Che nutre un’antipatia per Thomas – il quale invece è piuttosto contento di non essere più solo – perché fa lo sbruffone facendo salti più alti dei suoi. Oltre a essere tozzo, Chris è anche più basso di Thomas e riesce ad infilarsi nei cunicoli più stretti in cui Thomas non potrebbe passare, e questo gli da una soddisfazione incredibile! John invece è un’ Intelligenza Artificiale atletica e prestante che si fa vanto delle sue capacità al di sopra di quelle degli altri. Claire è l’unica in grado di nuotare. Laura crede di essere inutile, ma è solo grazie a lei che si potranno raggiungere zone altrimenti troppo alte anche per Mr. “Salto più in alto di tutti”. Poi, c’è James che è quello “strano” o “diverso” soltanto perché la gravità con lui … beh … ha l’effetto opposto.

 I personaggi sono semplici rettangoli, ognuno di colore diverso, ma, nonostante questa apparente “limitazione”, grazie anche alla voce narrante di Danny Wallace, il loro carattere, le loro emozioni, i loro pensieri verranno fuori rendendo perfettamente l’idea del tipo di persona che si vuole concettualizzare. Un’impresa ardua, senza dubbio, umanizzare quattro linee congiunte e renderle capaci di suscitare una grande empatia per quello che devono affrontare.

Ognuno con i suoi pregi e i suoi difetti da Intelligenze Artificiali, dovranno collaborare per raggiungere la libertà, perché “Uniti, restiamo in piedi” ma “Divisi, cadiamo”.

Gameplay

Come detto, se apprezzate Thomas Was Alone esclusivamente per il gameplay i vostri standard sono piuttosto bassi. Dopo i primi livelli per abituarsi alla comparsa di un nuovo personaggio e alle sue abilità, non c’è nient’altro di particolarmente complicato. Anzi, man mano, sarà sempre più chiaro cosa fare e quali combinazioni di personaggi usare. I livelli più interessanti sono quelli dove troveremo esclusivamente Thomas e James, ovvero la gravità in relazione con l’ antigravità. In questi livelli si possono sfruttare le due diverse situazioni fisiche per far avanzare i due anche nel vuoto, facendoli appoggiare l’uno sull’altro.

Tuttavia, anche se il gameplay è alle volte ripetitivo e quasi mai sorprendente, forse è un bene che nessun puzzle sia particolarmente impegnativo, in modo che la trama possa scorrere più liberamente.

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I personaggi devono collaborare per superare i livelli.

Grafica e sonoro

Lo stile minimalista ed essenziale di Thomas Was Alone lascia il giocatore affascinato da quella bilanciata composizione di forme e colori. Il livello è delimitato soltanto da poligoni neri mentre lo sfondo, pieno di disegni geometrici spesso in movimento contribuirà a creare la giusta atmosfera ad ogni capitolo.

Musica e effetti sonori, come anche la voce del narratore, sono realizzati in modo impeccabile e perfettamente accordati con lo stile del gioco. In particolare, la colonna sonora di David Housden non fa altro che avvicinare Thomas Was Alone al capolavoro: un intreccio di note di pianoforte e suoni elettronici perfettamente dosati, permettono a chiunque provi Thomas Was Alone di provare sulla propria pelle gli stessi sentimenti che i personaggi provano.

Il commento di Djego

Che dire? Beh, Thomas Was Alone è un capolavoro. Un racconto, più che un videogioco. Una storia emozionante e disarmante.

9
GAMEPLAY
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9
COINVOLGIMENTO
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9
LONGEVITÀ
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9
GRAFICA
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9
SONORO
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0
BONUS
Né bonus né malus
9 MEDIA + 0 BONUS = 9 TOTALE
  • Trama ricca di significato
  • Ottima colonna sonora
  • Stile affascinante
  • Disponibile solo in inglese
  • Bassa giocabilità

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