Oggi l'America, domani il mondo

Microsoft ha annunciato ieri che negli Stati Uniti per tutta la stagione natalizia Xbox One sarà scontata di $50. L’offerta inizierà il 2 novembre e avrà termine il 3 gennaio, e sarà applicata anche ai bundle della console con Assassin’s Creed: Unity, Sunset Overdrive e Call of Duty: Advanced Warfare. Il prezzo base di Xbox One quindi scende da 399$ a 349$, almeno per un paio di mesi.

Per ora non sappiamo se questa o altre offerte simili arriveranno anche da noi.

 

 

Stando alle vendite tracciate da VGChartz (che non sono aggiornate alla perfezione ma bastano a fornire un’idea di massima della situazione) sono state vendute ai clienti americani circa 5 milioni di PS4 e quasi 4 milioni di Xbox One; in Europa si passa a poco meno di 4,5 milioni di PS4 contro 1,5 di Xbox One, e nel resto del mondo (Giappone incluso) la console Sony vince su quella Microsoft per 2,3 milioni contro 0,6.

Sul territorio americano Xbox One è quindi in svantaggio rispetto a PS4, ma il gap è decisamente più abbordabile che nel resto del mondo. Un prezzo inferiore a quello della concorrenza potrebbe rivelarsi un’arma vincente per recuperare definitivamente il terreno mancante e tornare alla pari o quasi, un passo fondamentale per facilitarsi la battaglia di lì in avanti: tantissime console sono comprate in base a quello che già possiedono amici e conoscenti, quindi va da sé che si tratta di una diffusione esponenziale, e che trovarsi sotto significa essere destinati a finire sempre più sotto – in assenza di altri fattori importanti, come appunto una differenza di prezzo.

Da parte sua, Sony non sembra intenzionata a starsene zitta a guardare cosa succede, visto che è stato annunciato per l’inizio di dicembre un evento aperto al pubblico dedicato al brand PlayStation, che con ogni probabilità sarà anche occasione per l’annuncio di una o più nuove esclusive.

 

 

Vedremo cosa porterà il 2015, che si prospetta un anno piuttosto pieno per le due nuove console e per i videogiochi in generale.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

Lascia un commento