Niente Half Life 3, gente. Tornate pure a casa

E così questa settimana di annunci da parte di Valve si è conlcusa: prima SteamOS, poi le ancora abbastanza misteriose Steam Machines, e ora il tuttaltro che oscuro Steam Controller.

Parlando di quest’ultimo, si tratta senza dubbio di un prodotto innnovativo: dall’aspetto è chiaro come si sia cercato in ogni modo di distanziarsi dai controller tradizionali, eliminando sia d-pad che stickpad a vantaggio di ben due trackpad, uno a destra e uno a sinistra di un ulteriore superficie touch, questa propriamente un piccolo touch screen simile a quello del Dualshock 4. I quattro tasti frontali canonici da controller (con gli stessi nomi di quelli del pad di Xbox, X, Y, A e B) sono disposti ai quattro angoli del touch screen. Sul retro sono presenti altri quattro tasti, due nella parte alta – come negli altri controller – e due all’interno dell’insenatura delle due impugnature. Il touch screen sembra essere nativamente suddiviso in quattro porzioni quadrate, che verranno spesso usate come tasti aggiuntivi.

Ovviamente prima di poter fare affermazioni definitive bisognerebbe provare il pad su alcuni tipi di giochi, ma la mia impressione è che alcune scelte siano un po’ discutibili in termini di gioco. Quella del trackpad è un’ottima trovata, che può imitare un mouse molto meglio di altri tipi di pad, ma ne servivano veramente due, e così grandi da occupare tutto il controller? Se si vuole emulare nel modo più indolore possibile un pc bisognerebbe creare una periferica il più asimmetrica possibile, con un equivalente di un mouse a destra (e il trackpad può andare bene) e una tastiera semplificata a sinistra, magari con più tasti sulla cima e sul retro per via della posizione delle mani. Non sono così sicuro che un secondo trackpad a sinistra possa essere una conversione così valida da un tradizionale WASD, e in tutti i giochi in cui la tastiera per muoversi si usa poco o niente mi sembra comunque abbastanza inutile. Anche la posizione dei tasti mi lascia dei dubbi, ma vista la posizione dei trackpad e dei tasti stessi  mi sembra probabile che il grosso delle funzioni importante verranno assolte dai quattro “grilletti”; i problemi potrebbero iniziare qualora quattro tasti veramente a portata di mano non fossero più sufficienti, non tanto perché i tasti richiedano di togliere le dita dai trackpad (quello succede sempre in qualsiasi controller), ma piuttosto perché non so se la mente umana è in grado di usare rapidamente lo stesso pollice per strisciare su una superficie come un mouse e saltare su dei tasti (la semplicità di uno stick qui penso si farà sentire), tralasciando poi che i tasti in questione sono divisi equamente tra destra e sinistra, e che quindi bisognerà spesso farlo contemporaneamente con entrambe le mani, portando già solo con l’idea di provarci nell’aria la mia mente ai limiti della sua capacità di coordinazione.

Insomma, la mia paura è che per voler essere il più originali e diversi per forza si possa aver esagerato su certe cose. Ma di questo ci sarà tempo di parlare meglio più avanti, con controller e giochi in mano.

 

Steam controller tasti Portal 2

Un esempio di conversione di tasti di gioco (Portal 2) per il nuovo controller.

 

Dunque Steam si allarga in tutto e per tutto al salotto, cercando allo stesso tempo di non perdere la propria natura di piattaforma pc. Ma a chi è mirata questa linea di prodotti? Questa è la domanda più interessante, a mio avviso.

La mia impressione è che Valve voglia proporre un’alternativa a tutti coloro che già sono nell’universo pc e che pensavano di allargari, se non proprio di passare, al mondo console con le uscite di questo fine novembre. Insomma, se con la nuova maggiore attenzione agli indie e alle funzioni social di PS4 e Xbox One lo scopo era di attrarre parte dell’utenza pc meno “radicale” in termini di potenza hardware ora Steam sembra dire loro: “Volete una console? Ve la diamo noi!”. Questa, perlomeno è l’idea che mi sono fatto. Vedere nella mappatura di Portal 2 che ben quattro tasti (di cui due del touchpad) sono pensati per funzioni “social” – chat e comunicazione di vari tipi e screenshot – rafforza solo la mia convinzione. Dubito, infatti, che questa novità possa riuscire a far sostituire qualcosa a chi usa già e solo il pc. Ieri sera leggevo la notizia dell’annuncio assieme ad un mio amico che gioca praticamente da sempre solo su pc, e la prima cosa che mi ha detto è stata “io CoD (sottinteso “in multiplayer”) con questo affare non lo gioco”. Non me la sento di dargli torto.

 

Rimane un altro dubbio non da poco e che mi pare che nessuno ancora si sia veramente posto: il prezzo di tutto quanto, computer e soprattutto controller (che non sembra proprio puntare alla sobrietà in termini di tecnologia impiegata). Ma anche per questo non resta che aspettare.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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