ONESTAMENTE... c'erano dei dubbi?

Dopo qualche giorno di confusione e smentite, ora è ufficiale: Titanfall vedrà la pubblicazione di alcuni DLC nel corso dei mesi, che sarà possibile acquistare singolarmente e tramite un Season Pass.

A dirlo è stato Vince Zampella, capo di Respawn Entertainment, ai microfoni di GameSpot:

Pubblicheremo dei DLC a pagamento, e pubblicheremo anche contenuti gratuiti. Ci sono cose che vogliamo nel gioco ma che non abbiamo avuto modo di includere nel gioco completo, quindi aggiungeremo le partite private e cose del genere gratuitamente. Ci saranno alcuni DLC a pagamento. Ci sarà un Season pass solo perché se li acquistate in anticipo risparmierete. Non ci saranno microtransazioni. Quindi un Season Pass significa solo “compra in anticipo e avrai un prezzo migliore”.

 

Da un lato, l’assenza totale di microtransazioni sembra una notizia incoraggiante, e i DLC non sono certo un evento raro.

Ma… c’è qualcos’altro che, leggendo con attenzione, dovrebbe saltare all’occhio: “Ci sono cose che vogliamo nel gioco ma che non abbiamo avuto modo di includere nel gioco completo, quindi aggiungeremo le partite private e cose del genere gratuitamente”. Cosa significa esattamente? Lo sviluppo è stato accelerato per rientrare nei tempi di uscita? Se sì, con quali conseguenze sul gioco?

La Beta conclusasi poco tempo fa dovrebbe tranquillizzare, perché comunque anche nel più drastico degli scenari peggio di come erano lì le cose ora non possono essere, ed è già qualcosa. Dall’altra parte c’è lo spettro di Battlefield 4, pubblicato sempre da EA e il cui sviluppo non è tuttora tecnicamente “finito”, visti i problemi che persistono ancora nel codice stesso dell’online.

 

Titanfall uscirà in America l’11 marzo prossimo, data ultima in cui tutta la varità, in un modo o nell’altro, salterà fuori. Ricordo che in Europa l’uscita è invece prevista per il 13 marzo su Xbox One e PC, mentre chi prevede di acquistarlo su Xbox 360 dovrà aspettare fino al 25.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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