L'unico modo per combattere il problema è capirlo alla radice

– Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 1.
– Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 2.
– Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 3.
Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 5.

ARTICOLO ORIGINALE (25/6/2014):

Due cose sono infinite: l’universo e l’immaturità dimostrata da internet. E della prima non sono sicuro.

Tralasciando Einstein, l’articolo di oggi è diverso dal solito. Non riguarda un preciso caso o evento, ma intendo aggirare la facciata che di volta in volta ci si trova davanti per far capire cosa c’è sotto le tende.

Questa è la battaglia finale tra me e l’ignoranza di internet. Più o meno.

 

 

Cominciamo con un piccolo quiz. Ditemi la software house che viene più facilmente presa di mira su internet da parte degli utenti, soprattutto a livello internazionale/inglese. No, non è Microsoft; ormai la moda di insultare Microsoft è passata da alcuni mesi (siete indietro, eh?). No, non è EA; tutti sono sempre disposti a borbottare un “EA del cavolo” se necessario, ma per ogni cosa che fa se ne si discute per massimo un paio di giorni, poi ci si dice “è EA” e si lascia perdere. No, non è Activision; la gente ce l’ha specificamente con CoD, non con Activision, che in molti sembrano non guardare affatto.

Vi do qualche aiutino. Fa incazzare i pupi siciliani della “PC Master Race” (termine con cui ovviamente mi riferisco solo a chi si autodefinisce tale, non ai milioni di utenti e videogiocatori PC) perché non ha problemi ad ammettere che il PC non è il suo mercato primario per molti titoli. Sviluppa l’unica serie Action molto di successo non incentrata sullo sparare. Non è americana ma europea.

Ancora no? Ultimo aiuto: è l’unica casa produttrice di videogiochi della storia a me nota ad essersi trovata “sotto processo” da parte di svariati siti e personalità del web perché non ha incluso un personnaggio donna in una modalità multiplayer.

 

Ovviamente parlo di Ubisoft.

 

È importante che sia Ubisoft?

Mi piace mettere le mani avanti, quindi vi dico direttamente io per primo che anche il grosso dei miei articoli di “attualità non strettamente videoludica” riguarda Ubisoft, e sostanzialmente sono tutti volti a difenderla, anche laddove nessun sito osa neanche minimamente contestare la folla urlante. Ho parlato svariate volte di Watch Dogs e della sua grafica, e ho appunto scritto quell’articolo su Assassin’s Creed Unity (se siete interessati, trovate i riferimenti necessari qui, qui, qui, qui, qui e qui).

Qui i casi sono due. O io sono un fanboy di Ubisoft, che si ostinerà a darle ragione qualsiasi cosa succeda, oppure sono solo una persona che guarda il mondo prima attraverso gli occhi della razionalità e solo poi attraverso quelli di internet, e che notando un accanimento decisamente esagerato nei confronti di Ubisoft prova ad ogni occasione a riportare tutti alla calma e alla ragione.

Decidete voi. Ma DECIDETE davvero, non “date per scontato”, o “seguite la folla”.

 

Oggi vorrei cercare di farvi vedere l’impossibile: che internet può avere torto marcio anche quando grida tutto all’unisono la stessa cosa. Ubisoft in questa sede è solo lo strumento per permettermi di farlo, non importa tanto che sia proprio Ubisoft o che siano proprio quei giochi (o meglio, importa, ma non per scelta mia), quello di cui parlo è un principio di massima, non voglio dimostrare che tutti sono “hater di Ubisoft”. Potrebbe essere un’altra azienda, ma seguendo io personalmente più questa di altre, di questa finisco e mi viene più comodo parlare. Ubisoft è il mezzo in questo discorso, non il fine.

 

Nascita di un preconcetto

Premessa fondamentale: su internet nessuno sembra mai disposto ad avere torto. Ammettere di sbagliarsi platealmente con dei perfetti estranei è più di quanto in molti siano predisposti a fare, e di sicuro più di quanto un dodi-tredi-quattordi-quindi-sedicenne che ha appena scoperto un mondo in cui può fare il figo e darsi delle gran arie senza che nessuno lo fermi sarà disposto a fare.

 

Possibile discussione faccia a faccia tra due persone che si conoscono:

A: Ehi, ma l’hai visto l’ultimo video di Watch Dogs [cioè questo]? La grafica è peggiorata molto rispetto a quello vecchio [cioè questo].
B: Come dici?
A: Sì, dai guarda: non vedi come è diverso?
{aprono i due video e li guardano}
B: Ma no, non è che hanno cambiato la grafica è che le scene sono costruite in un altro modo. Vedi, [tutto quello che ho spiegato in questo articolo].
A: Mhhh… non so, forse hai ragione. In effetti torna tutto.
B: Non è una cosa ovvia da vedere, soprattutto se non si è abituati a studiare la grafica dei videogiochi. Può facilmente trarre in inganno.
A: Interessante.

 

Discussione sullo stesso esatto argomento tra due sconosciuti su internet:

A: Ehi, WD di Ubimerd ora fa cagare.
B: Come?
A: Hai visto l’ultimo video? È diventato uno schifo, l’hanno downgradato quei bugiardi bastardi.
B: Ma, veramente non è un downgrade. È che hanno usato gli stessi effetti in modo più sparpagliato e meno cinematico. Vedi, qui per es-
A: Ma che cazzo dici?! Fanboy coglione, apri gli occhi, è un downgrade di merda!
B: Sai cos’è un “downgrade”? Questo non è un downgrade, è solo un video fatto in modo diverso.
A: Sì, certo, perché ora non fa schifo, mentre prima sembrava fighissimo. Ma torna a giocare ai tuoi giochi mainstream di merda e smettila di sparare cazzate, dai, che è meglio.

 

Se entrambi vi sembrano credibili, e fareste molta fatica ad immaginarveli a contesti invertiti, mi ritengo più che soddisfatto.

Quello che cerco di fare capire è che su internet è molto più facile non ammettere di avere torto senza dover dimostrare la propria tesi. E senza pagarne le conseguenze in termini di relazioni umane. Chi è quell’utente su YouTube? Chi è quel tipo su quel forum? Chi è quel tale su quel sito di videogiochi? Che me ne importa se lo insulto e non sto neanche ad ascoltarlo?

 

 

Il fatto è che nella vita di tutti i giorni avere ragione in una discussione simile non è fondamentale, anzi, è ben poco importante. Se sono solo un videogiocatore qualunque che ogni tanto gioca a qualcosa non ho motivo per VOLERE che Watch Dogs sia stato downgradato, è solo una mia impressione personale e la difenderò solo finché non avrà più senso farlo (come nel caso mi sia fornita una spiegazione alternativa valida e ragionevole). Non sto INVESTENDO niente in quell’opinione.

Su internet è l’esatto contrario. Se su un qualche forum qualcuno posta per primo “Watch Dogs downgradato”, io apro il video e ho a mia volta la stessa impressione, e arriviamo magari ad essere già in sette o otto in breve tempo, il meccanismo che scatta è molto diverso. Abbiamo “scoperto qualcosa”. Il motivo di questa differenza è che un forum di videogiochi esiste apposta per parlare di queste cose, e in esso quindi argomenti simili finiscono per rivestire un’importanza ben maggiore di quella che avrebbero nella vita reale. Stiamo scommettendo su quell’impressione, le stiamo dando noi stessi voce, comunicandola ad altri e cercando di coinvongerli in quella scoperta, o più semplicemente stiamo facendo commenti su di essa che implicano che sia giusta. Quella scoperta è un po’ nostra, e, se si rivela falsa, da abbandonare non c’è più solo una disinvolta e noncurante impressione, ma anche ciò che abbiamo messo in gioco su di essa, ovvero l’averla diffusa o anche solo abbracciata pubblicamente.

 

Questo porta ad un fenomeno frequentissimo quando ai più invisibile: una lieve forma di isteria di massa, l’usare gli altri come “scusa” per convincere se stessi di qualcosa, mentre anche tutti gli altri stanno facendo lo stesso. Nessuno dimostra definitivamente quel qualcosa, ma se tutti la pensano così come fa ad essere sbagliato? Non sono io che lo dico, sono tutti.

Ho scommesso su un’opinione, il più delle volte senza neanche rendermene conto o pensarci. Ci sono altre 20, 200, 2’000 persone che la pensano come me. Abbandonarla sarebbe doloroso; non voglio abbandonarla. Se in così tanti la pensano uguale, deve per forza essere vero, non posso sbagliarmi. Visto che io non mi sbaglio, che noi non ci sbagliamo, se tu la pensi diversamente vuol dire che sei tu che ti sbagli.

 

Questa è la tempesta perfetta in un sistema – internet – che permette a tutti di comunicare con tutti su tutto all’istante e dove i più sono abbastanza giovani o comunque non hanno un’istruzione sopra la media, quindi in sostanza mancano delle conoscenze per smentire o confermare qualsiasi cosa. È una macchina dell’auto-convinzione, finché si bazzicano ambienti senza una “voce autoritaria” dall’alto (giornale) o privi di elementi interni molto attivi con pensieri forti e/o spirito critico e autocritico sopra la media.

 

Pandorum

Se aprite internet leggerete ogni sorta di idiozia dal punto di vista tecnico/artistico/ludico, ma troverete centinaia o migliaia di persone disposte a dare ragione all’una o all’altra teoria, e visto che quelle persone sono tutto sommato le uniche voci interpellate si comporteranno e convinceranno come se avessero indiscutibilmente ragione. In parte per il meccanismo che ho appena esposto, in parte perché in alcuni casi non è solo un qualcosa di esterno all’utente, ma che indirettamente finisce per riguardarlo in altro modo, si vengono a creare queste situazioni.

Nella seconda parte di questa serie ho buttato giù una rapida lista di luoghi comuni diffusi in certi ambienti di internet, che in un modo o nell’altro, più o meno platealmente, puntano ad indicare che il PC sarebbe la piattaforma da gioco superiore. Quelle sono le conseguenze, o meglio il prodotto, del fenomeno di cui parlo qui.

Anche quella del PC, come quella per Ubisoft, non è una mia “fissazione”, è una realtà abbastanza palese di come vanno le cose su internet, ed è palesata in parte da questi stessi fattori e in parte da una serie di ragionamenti razionali (ad esempio, sempre dall’altro articolo, che visto che su internet per scrivere si va quasi sempre da PC un giocatore su PC avrà un accesso molto maggiore di uno su console).

 

Il fatto che il giocatore PC non sia solo la categoria di gran lunga più rappresentata su internet, ma anche quella la cui componente aggressiva, intensigente e immatura è di gran lunga più rappresentata, ha portato nel tempo alla creazione di un intero universo parallelo in cui il PC e gli utenti su PC hanno sempre ragione. Non è l’unico universo parallelo esistente su internet, ma in ambito videoludico è di sicuro il più diffuso e conseguentemente violento ed aggressivo.

Per queste persone se qualcosa non va, qualsiasi cosa, il PC e gli utenti su PC sono dalla parte del giusto, gli sviluppatori, i giornalisti, le console e gli utenti su console da quella del torto. Sempre.

 

Se pre-ordini un gioco e poi non ti piace è ovviamente colpa dell’azienda, anzi, di tutte le aziende che permettono di pre-ordinare, non di te che da bravo furbo stai pagando a scatola chiusa quando non ti costerebbe niente aspettare il giorno dell’uscita.

Se un gioco ha dei problemi su PC è colpa delle console, se un gioco ha dei problemi su console è perché le console fanno schifo, e nelle rare occasioni in cui un gioco ha dei problemi su PC ma è impossibile incolpare le console perché non ci è uscito (vedi Rome 2: Total War) il contraccolpo sugli sviluppatori è di una forza e una violenza indescrivibile.

È tecnicamente e storicamente provato che le console nel tempo migliorano il proprio rapporto hardware/prestazioni (eppure ho dovuto mettermi io a darne un esempio argomentato), ma non se ne può parlare, e se ne parli sei chiaramente un fanboy ignorante: PS4 e Xbox One sono PC di fascia medio-bassa, se la pensi diversamente, non importa quali argomentazioni tu abbia, sei un illuso.

C’è persino più di un’anima disperata che ha cercato di “dimostrare” (con dati dedotti, senza fonte e facendo calcoli poco meno che a caso fino ad arrivare ad avere un numero più alto da una parte che dall’altra) che la pirateria è più attiva su console che su PC, una cosa così balzana è razionalmente IMPOSSIBILE che nessuna persona che ha vissuto mezz’ora fuori di casa si sognerebbe mai di immaginare di poter dire, e su cui comunque esistono elementi diretti, immediati da interpretare e difficilmente discutibili che smentiscono categoricamente questa ipotesi (ad esempio il numero di seed nei torrent degli stessi giochi per console e PC), ma che ovviamente vengono ignorati.

 

Posso andare avanti, se volete; gli esempi sono tanti, tutto un mondo. Su internet si sta formando una realtà parallela, una sorta di universo dei sogni per l’utente medio rappresentato in cui lui ha sempre ragione e tutti gli altri sono nemici cattivi e mostruosi.

 

 

Il mio proposito oggi non è cercare di dimostrare questa o quella cosa, ma di mettere in evidenza il principio di fondo che sta dietro a tutto, e usare quel principio per prevedere quello che diranno gli utenti nel prossimo futuro, indipendentemente da come andranno davvero le cose.

E ora quindi riallacciamoci ad Ubisoft. Internet odia Ubisoft, per una serie di piccole ragioni che si sono accumulate e ingigantite nel tempo e hanno dato vita ad un processo spontaneo di perpetua ricerca di materiale per lamentarsi, in modo da continuare a dare forza a tutte le accuse precedenti. È una sorta di rilancio infinito, solo che mazziere e giocatore coincidono, e non rischiano mai di perdere in ogni caso.

 

È da sempre che Ubisoft non brilla nei port per PC; non è certo l’unica azienda, ma è una costante nel tempo. Poi arriva Uplay, che fa incazzare parecchia gente. Poi le dichiarazioni sulla pirateria, esagerate ma a cui la reazione è altrettanto esagerata (tra le altre, quei patetici e disperati tentativi di “dimostrare” che i pirati in realtà sono su console). Ormai si è messo in moto qualcosa, e lo zoccolo duro del PC ce l’ha già con Ubisoft, motivo per cui in qualsiasi cosa l’azienda faccia o dica si cerca motivo di polemica. Quindi Assassin’s Creed è sempre lo stesso gioco (forse a qualcuno manca la concezione di cosa sia e come funzioni qualsiasi serie), Far Cry 3 è “Skyrim con le armi da fuoco”, le conferenze stampa di Ubisoft all’E3 fanno schifo e chiunque le presenti è un pagliaccio e via dicendo.

Poi arriva Watch Dogs, di cui tutti sappiamo la storia ma che, come ho cercato di dimostrare in più articoli e con svariate argomentazioni, si è suo malgrado trasformato nell’ennesimo capro espiatorio per colpire Ubisoft il più pesantemente possibile senza guardare di fatto alla realtà. Non è da tutti i giorni che qualcosa venga piratato prima dell’uscita e giocato ore su ore da qualcuno apposta per creare video in cui si cerca di dimostrare che fa completamente schifo pescando tanti piccoli bug in qua e là o addirittura cose normalissime che vengono alterate o presentate in un modo tale da farle sembrare bug. E non è da tutti i giorni che un gioco già lievemente sottovalutato dalla stampa venga completamente distrutto dai voti degli utenti su Metacritic.

Ormai però il treno è partito, e non può più fermarsi: Ubisoft è “sotto assedio”. Ma a differenza, ad esempio, di Microsoft, loro non rispondono agli attacchi, non danno segno di resa o della ricerca di una mediazione, di fatto ignorando queste vicende quasi completamente. La cosa fa ovviamente infuriare ancora di più internet, che inizia a colmare i vuoti costruendosi proprie articolate teorie del complotto, fino ad arrivare a dire che Ubisoft sia stata pagata da Sony e Microsoft per peggiorare Watch Dogs su PC, che devo dire è abbastanza comica, visto che console e PC sono mercati complementari e non conflittuali, e che il conflitto stesso esiste solo nella testa di chi lo cerca a tutti i costi.

 

Guardiamo un altro po’ di cani

Una piccola parentesi di ordine tecnico: la teoria che gli “effetti da E3” trovati tra i file di gioco di Watch Dogs sarebbero stati tolti per “castrare” la versione PC ha giusto una piccola falla alla radice, di cui mi ero dimenticato di parlare l’altra volta. Secondo gli stessi PC gamer attivarli non peggiora la resa del gioco, che con o senza viene eseguito in sostanza allo stesso frame rate; anzi, per qualcuno miracolosamente la migliorerebbe… quindi, visto che il gioco su PC senza gli effetti è praticamente identico a quello su console, cosa impedirebbe dal punto di vista tecnico di averli anche su console? Come fa lo stesso effetto ad essere stato tagliato dalle versioni console perché non lo avrebbero retto, quando su PC non richiede più potenza per essere usato rispetto al gioco normale, che gira già perfettamente anche su console?

E posso anche spiegarvi il perché attivarlo non peggiora la resa (cosa che dovrebbe già di per sé accendere un campanello d’allarme). Almeno uno, e il più vistoso, dei settaggi nascosti, cioè quel tipo di riflesso sull’asfalto e di luce nell’ambiente, è in realtà già presente nel gioco ANCHE PRIMA DELLA MOD, solo che è limitato ad alcuni tipi di luci, motivo per cui è comunque pre-caricato nella RAM video e non essendo per niente pesante da eseguire ha ripercussioni quasi invisibili sulla quantità di calcoli per la GPU anche se viene esteso a tutte le luci.

 

Per capirci, PC con mod:

Watch Dogs modded image

Guardate l’asfalto e il modo in cui la luce evidenzia le pieghe.

 

PS4 (ovviamente senza mod):

WATCH_DOGS™_20140528133000

Questo particolare pezzo di asfalto ha una “mappa” zigrinata e non a righe, e la luce è più debole di quella del sole, ma l’effetto è esattamente lo stesso: l’uso di una normal/bump map per rappresentare una finta superficie tridimensionale quando in realtà il modello è piano.

 

Quello che state per vedere è stato fatto da me in Blender, un editor 3D gratuito.

Per prima cosa, creiamo il modello 3D della strada, che è piano, un semplice rettangolo:

blender 1

La telecamera è il punto di vista del render. La fonte di luce è un elemento del mondo a produrre illuminazione, senza sarebbe tutto nero (come nella realtà). Il modello 3D è la nostra sezione di strada.

 

Se faccio un render (cioè la stessa cosa che il gioco fa in tempo reale 30, 60 o quelle che sono volte al secondo) mi accorgo che la texture del modello è una semplice superficie grigia, assegnata di default a tutti i modelli dall’editor:

blender 2

Si vede che la luce arriva da destra, c’è illuminazione dinamica, ma il nostro quadrato non ha nessuna vera texture.

 

Diciamo che vogliamo che diventi una strada, quindi gli applichiamo questa immagine come texture:

texture strada

 

E otteniamo questo risultato:

blender 3

 

Va già molto meglio, ma c’è un problema: anche se guardando l’oggetto dall’alto può apparire decente, una visuale più bassa e una luce meno diffusa svelano il trucco:

blender 4

Ho abbassato la telecamera e la luce (che per qualche motivo ho anche messo a sinistra). Abbiamo ancora una lastra piana e lucida, ma con sopra incollato il disegno di una strada. Non è questo che vogliamo.

 

Cosa si fa quindi? Si usa la texture per creare una normal map (normal map e bump map sono le due componenti di questo effetto: una definisce la direzione, l’altra l’intensità. Comunque, per farvi capire come funziona la tecnica mi basta andare a lavorare sulla prima). In altre parole, si dice all’engine che il disegno della texture deve anche influenzare la geometria del modello. In Blender, che non è un’engine completa ma un editor, questa funzione è già integrata nel menù delle texture:

blender 5

Questo pannello è su cosa la texture deve avere effetto. Prima c’era solo “color”, cioè che colori la superficie emette quando la luce la colpisce (il disegno della texture). Ora ho attivato anche “norm” (“normal”), cioè ho detto al programma che la normale geometrica deducibile dall’immagine piana della texture deve influenzare la geometria apparente del modello quando è illuminato dalla luce…

 

blender 6

… o più semplicemente questo.

 

Non sarebbe ancora un lavoro perfetto e finito – quel riflesso è esagerato, e segue ancora il modello invece della texture – ma va già molto meglio e mi basta a darvi l’idea.

 

L’engine di Watch Dogs ha un funzionamento molto più complesso di Blender. In sostanza, gli sviluppatori possono decidere cosa deve avere quali effetti attivati con cosa. Posso ad esempio avere una strada in cui la texture fa solo da “color” per la luce del sole ma fa anche da “normal” per i fari delle auto, cioè il gioco in versione retail. Oppure posso avere “normal” attivo per tutto, cioè il gioco dopo la mod.

Il problema qui, immagino, è che le normal/bump map non sono visibili senza riflessi. Guardate il mio modello: vedo qualche effetto perché gli “spigoli” dei sassolini riflettono bianco, il che rimanda al riflesso esagerato della strada di giorno col gioco moddato. In realtà la mod grafica non cambia solo questa cosa, va a toccare tutta una serie di settaggi, in buona parte riassumibili nel pannello dei comandi che ho incluso qui sopra. È, appunto, una regolazione diversa di cosa deve fare ogni texture del mondo con quali luci e quanto forte.

 

Il punto è che difficilmente una pura alterazione dell’intensità dei settaggi può avere effetti così drammatici sulla performance in fase di rendering, e difatti in questo caso non ne ha. Renderizzare l’effetto “normal” della strada per i fari di un’auto o per il sole, al gioco, fa poca differenza; sì, il sole copre una superficie più vasta, ma non è certo un effetto così pesante che basta raddoppiarne la superficie per mettere in ginocchio una GPU. Il fatto che tutto sia più luccicoso non vuol dire che la macchina sia davvero più impegnata, solo che i settaggi sono diversi.

Il che ci riporta al punto di partenza: i settaggi della mod, sfocatura a parte, sono gli stessi effetti del gioco normale ma leggermente modificati e/o estesi a più tipi di luci. E il fatto che Ubisoft abbia deciso di eliminarli dalla versione finale non può avere niente a che fare con le prestazioni delle varie piattaforme, perché semplicemente – come gli utenti PC stessi poi dicono – non dovrebbero avere impatto sulla performance, su PC come su console. Se li hanno tolti avranno avuto i loro motivi, che ho provato ad intuire in un precedente articolo, ma che qualunque siano non hanno niente a che vedere con strani complotti da cappellino di latta in testa.

 

Meccanismo autosufficiente

Il che ci riporta alla triste realtà di internet.

 

Quello che ho appena scritto, chi lo ha mai scritto in giro? Nessuno. Ma, molto più importante, chi ha scritto il contrario, cioè ha provato a DIMOSTRARE una qualsiasi delle pesantissime accuse mosse ad Ubisoft? Nessuno. Conoscete qualcuno che sappia muovere delle obiezioni serie a questa parentesi tecnica? Conoscete qualcuno che abbia avanzato ragioni tecniche per dimostrare che il gioco visto all’E3 non potrebbe mai girare su console? Conoscete un detrattore convinto di Watch Dogs che abbia messo sul piatto motivazioni condivisibili, oltre ad “Ubisoft è cattiva” e “non lo VEDI che è molto più bello?!”?

La teoria del downgrade, delle ragioni del downgrade, sui PC e le console, stanno in piedi perché non hanno contraddittorio, e quando se ne presenta uno viene immediatamente bollato come fanboy ed escluso dalla discussione con la forza. La verità è che il grosso di quello che sentite in giro su internet, anche le grandi verità assolute ed indiscutibili, se messo sotto esame serio cadrebbe a pezzi miseramente, o si arriverebbe in ogni caso ad un risultato molto più mediato.

La storia è scritta dai vincitori, e su internet hanno vinto l’ignoranza e l’immaturità tanto, tanto tempo fa.

 

Se vedete qualcuno portare avanti una qualche teoria con una convinzione fuori dal normale, quasi febbrile, probabilmente significa che in cuor suo sa di non avere prove per dimostrarla e ha la coda di paglia, quindi vuole proteggersi preventivamente da possibili contro-argomentazioni partendo aggressivo.

Inutile dire che un sistema simile, sui forum ad esempio, funziona. Chi dice chi ha ragione? La gente. E se il grosso della gente vuole avere ragione, alla fine avrà ragione.

La cosa tremendamente grave è che questo meccanismo si auto-alimenta, nel senso che assorbe senza che neanche se ne rendano conto quasi tutti quelli che passano per il dato sito, forum o quello che è, e che poi spandono queste convinzioni auto-prodottesi ed auto-giustificatesi ovunque, dove a sua volta è raro che qualcuno abbia le conoscenze o la pazienza di rispondere a tono, come sto facendo io qui da un po’.

 

La cura è una sola: la gente su internet non deve essere più ignorante e predisposta a seguire i flussi spontanei come è ora. Fatemi pure un fischio quando ci arriveremo.

 

La Divisione

Oh, ma vi devo ancora una previsione, giusto. Vi ho riassunto la situazione di Ubisoft su internet. Ora fatemi provare a dirvi cosa sta succedendo oggi e cosa succederà in futuro, e ovviamente perché.

Ubisoft sta al momento sviluppando quattro grossi giochi (noti) per le console next-gen e il PC: The Division, Assassin’s Creed Unity, Far Cry 4 e The Crew. The Division, Unity e The Crew sono solo next-gen, mentre Far Cry 4 è anche old-gen (cioè uscirà su PS3 e Xbox 360).

 

Far Cry 4 uscirà a fine anno: non ci saranno troppe lamentele, perché il port per PC sarà buono (già quello di Far Cry 3 era di alto livello), ma di sicuro qualcuno si attaccherà con le unghie e con i denti a qualche scelta di design per cercare lo stesso di sminuirlo (non so, del tipo “è troppo simile a Far Cry 3”, oppure “gli ambienti sono troppo lineari” o qualsiasi altra cosa). Prevedo anche diverse lamentele fuori misura per qualsiasi tipo di multiplayer sia stato implementato, perché l’acqua ribolle già adesso.

Unity uscirà sempre a fine anno. Se aprite qualsiasi video di YouTube in inglese del gioco troverete persone che smentiscono categoricamente che nella sua versione finale apparirà come si è visto fino ad ora, di sicuro non su console. Invece sarà sostanzialmente identico, anche se dubito che si riesca ad arrivare sia a 1080p che a 60 fps su PS4 e Xbox One, soprattutto su Xbox One, come uno sviluppatore si è fatto scappare che stanno provando a raggiungere; se ci riuscissero sarei sorpreso io per primo di cosa si sta già facendo con queste console, ma non fatico a vedere un 1080p 30 fps su PS4 e 900-1080p 30 fps su Xbox One. Visto che la lamentela “downgrade” sarà quindi caduta o molto, molto difficile da usare con efficacia, tutta l’attenzione passerà ai pochi appigli rimasti, ovvero che (in linea con la tradizione) su PC si farà molta fatica a superare o tenere i 60 fps con tutto al massimo, indipendentemente dalla macchina, che servirà Uplay per attivare il gioco e che il servizio potrebbe addirittura andare offline per un giorno o due al lancio (come se aspettare un giorno in più per giocare a qualcosa sia la fine del mondo, e non è che si paghi di più per il privilegio di giocare prima, anzi, pre-ordinando si ha pure uno sconto di solito). È probabile che anche la questione “sessismo” sia destinata ad essere ritirata in ballo periodicamente come forma di insulto generico ad Ubisoft.

The Crew non sta polarizzando molta attenzione, e non è un classico “gioco da Ubisoft”, quindi passerà abbastanza inosservato, senza particolari lamentele (a meno che non salti fuori qualcosa di grosso che ovviamente qui e ora non posso prevedere).

 

The Division sarà quella che farà più ridere, perché il balletto è già iniziato.

Dopo che molti iniziano ad interiorizzare che Unity non subirà nessun downgrade (perché, beh, non è che manchi molto tempo all’uscita), arrivano già i primi “insider” a rivelare che sarà The Division a subire un downgrade voluto e mirato su PC, proprio come quello che (non) ha subito Watch Dogs. Guardare per credere.

Un supposto “sviluppatore del team”, anonimo e che ha “contattato” un giornale semi-ignoto, si sarebbe convertito alla vera fede della PC Master Race e ha detto una dopo l’altra prioprio le cose che tutti volevano sentirsi dire: che il gioco sta venendo downgradato su pressione di Ubisoft, perché si vuole che sul superiore PC rimanga ancorato al livello delle peggiori console, per non scontentare tutti gli idioti che hanno comprato una PS4 e Xbox One e fare un torto alla Master Race, e ha aggiunto dettagli completamente inutili, fuori tema e che non si capisce come farebbe lui a conoscere già ora, ma semplicemente fantastici, del tipo “Ubisoft non rivelerà mai cosa ha tolto da quella build, e non lo farà neanche se vi appellerete ai diritti dei consumatori”.

È una perfetta lista dei desideri che contiene proprio tutto quello che si stava aspettando di sentirsi dire per avere un minimissimo appiglio e iniziare già a lamentarsi (e infatti c’è già gente che ha recepito “fonte anonima dice che” come “Ubisoft sta”, ovviamente perché come tale voleva recepirlo).

Devo dire che sarebbe tutto molto più credibile se almeno da UN punto di vista avesse senso.

 

Dunque, riepilogando, il team di sviluppo starebbe facendo questo. Prima sviluppano un gioco splendido ed enorme, apposta per farne vedere 10 minuti in un video. Poi, ad un anno abbondante (se non due) dall’uscita, iniziano in segreto a tagliare via tutti gli effetti migliori perché su console non girerebbero.

Perché ovviamente partire già col gioco che si sapeva si sarebbe dovuto fare alla fine sarebbe stata una scelta che avrebbe permesso di risparmiare troppo tempo e denaro, e non è che se proprio si volevano “fregare” gli utenti si poteva realizzare solo quella scena di 10 minuti con degli effetti migliori, e non tutto il gioco. No, ovviamente no.

E non scordiamoci che ovviamente ad un anno e mezzo dall’uscita sai già perfettamente cosa girerà e cosa non girerà su console, visto che le versioni finali per le singole piattaforme si costruiscono negli ultimi mesi a sviluppo del gioco già finito e si aggiustano fino all’uscita, se non addirittura dopo (qualcuno ricorda la patch di Assassin’s Creed 4 per PS4 che ha aumentato la risoluzione?), e che da qui ad allora usciranno nuovi devkit per entrambe le piattaforme con nuovi tool che permetteranno prestazioni migliori (ah, scusate, me l’ero dimenticato; non si può dire che le console migliorano di resa nel tempo, è da fanboy).

E perché ovviamente Ubisoft ci guadagnerebbe peggiorando la versione PC. Perché ovviamente chi ha una console è più invogliato a comprare un gioco, se sa che la versione per un PC di fascia altissima che comunque non possiede è leggermente peggio di quanto avrebbe potuto essere sulla carta. E ovviamente al contrario non danneggerebbe le vendite sul PC stesso.

O perché Microsoft e/o Sony avrebbero motivo di pagare Ubisoft per operare su delle questioni tecniche che forse l’1% dei clienti conoscono, a cui una percentuale ancora minore è veramente interessata e che potrebbero effettivamente influenzare per possibilità materiali un numero semplicemente risibile di clienti.

Il tutto perché, ovviamente, proprio come su internet, tutti i videogiocatori sono delle finte graphics whore che inseguono sempre l’effetto di luce migliore, e in base a quello effettuano tutti i loro acquisti.

 

The Division non subirà nessun downgrade. L’unica ragione per cui si parla di downgrade è che non si vuole accettare che la grafica vista fino ad ora in esso non è assolutamente impossibile su console (perché questo smonterebbe il precedente dogma “le console sono PC di fascia medio-bassa”), e si sta portando come argomentazione Watch Dogs, che ha subito un processo completamente diverso e comunque non basato sulla potenza grafica intrinseca, quanto piuttosto sul compromesso dovuto all’essere cross-gen (che i giochi cross-gen vengano fuori peggiori tecnicamente non lo scopriamo di sicuro oggi).

Questi utenti PC/ hater di Ubisoft VOGLIONO il downgrade, perché in questo modo potranno dire che avevano ragione nel loro ennesimo rilancio, il che ne fa poco dei “giocatori” e molto dei bambini capricciosi che pur di avere ragione e attirare l’attenzione si prenderebbero a schiaffi da soli.

Ma non importa davvero se il downgrade ci sarà o no. Le voci su di esso, supportate da “giornali”, “sviluppatori anonimi” e i più buffoni degli “insider” si faranno così insistenti da qui a quando uscirà che almeno qualcuno crederà già ad esse prima di vedere il gioco. Al che ci si attaccherà fino alla più piccola foglia fuori posto rispetto ai vecchi video per urlare al complotto, qualcuno andrà a modificare i file di gioco per rimettere al suo posto la foglia, e poi dichiarerà che su console non sarebbe stato possibile, che Ubisoft deve morire e che suddetti “giornali”, “fonti anonime” e “insider” avevano ragione, pronti a seguirli tutti di nuovo un domani, come già si è fatto decine di volte.

 

 

Solo il tempo dirà se e quanto ho ragione, ovviamente. Ma prometto che qui tornerò, man mano che i vari giochi usciranno.

 

Ora di concludere

Questa non è solo la fine di questa pagina, ma con ogni probabilità anche di questa rubrica. Ho cercato di fare il discorso più vario e omnicomprensivo possibile e di colpire direttamente il problema alla radice, perché ho deciso che non vale semplicemente la pena di continuare a rincorrere ogni singolo caso del giorno.

Più di così, se non rispondere ad eventuali dubbi o domande e discutere con chi avesse idee comuni o contrastanti con le mie, non saprei veramente cosa fare.

 

Mi piacerebbe che questo articolo venisse diffuso e passato a chiunque pensiate possa trovarlo interessante. Non sto scrivendo per me, sto scrivendo per voi, e credo che questo sia un problema enorme di cui non si parla virtualmente mai; un po’ di informazione, o anche solo una voce diversa dal solito, non può fare male. Aiutatemi a contrastare la disinformazione, tantopiù che non vi costa nulla.

 

In ogni caso, alla prossima.

 

 

AGGIORNAMENTO (28/12/2014):

Vi avevo promesso di tornare su questo articolo man mano che i vari titoli di cui avevo parlato sarebbero usciti, e intendo mantenere la parola.

 

Cominciamo da Far Cry 4, di cui avevo scritto:

“Far Cry 4 uscirà a fine anno: non ci saranno troppe lamentele, perché il port per PC sarà buono (già quello di Far Cry 3 era di alto livello), ma di sicuro qualcuno si attaccherà con le unghie e con i denti a qualche scelta di design per cercare lo stesso di sminuirlo (non so, del tipo “è troppo simile a Far Cry 3”, oppure “gli ambienti sono troppo lineari” o qualsiasi altra cosa). Prevedo anche diverse lamentele fuori misura per qualsiasi tipo di multiplayer sia stato implementato, perché l’acqua ribolle già adesso.”

Direi che in buona parte ci avevo preso, sia sul gioco che sulle reazioni. Il port per PC è in effetti abbastanza buono, ma sùbito qualche problema vero lo aveva. E in effetti la critica principale al gioco è che è troppo simile a Far Cry 3; ed è probabilmente giustificata in quanto tale, non intendo o intendevo dire che sarebbe stata immotivata, solo che ci si sarebbe marciato sopra fuori misura rispetto a svariati altri giochi e serie (per esempio, provate ad andare a scrivere da qualche parte che Far Cry 4 sta a Far Cry 3 come Mario Kart 8 sta a Mario Kart 7 e verrete probabilmente linciati). Il multiplayer è invece uscito dal radar dell’attenzione comune, e la componente lineare è più marginale nel gioco di quanto mi aspettassi, quindi nessuno ne parla veramente.

 

The Crew è passato inosservato, quindi anche le discussioni a riguardo sono state più marginali. E tra l’altro è quello che avevo scritto allora:

“The Crew non sta polarizzando molta attenzione, e non è un classico “gioco da Ubisoft”, quindi passerà abbastanza inosservato, senza particolari lamentele (a meno che non salti fuori qualcosa di grosso che ovviamente qui e ora non posso prevedere).”

Qui mi ero sbilanciato poco, ma penso di poter dire onestamente di averci preso. Il gioco è quello che è, ed è stato preso per quello che è.

 

Ora arriviamo al caso più complicato, AC Unity. Cominciamo da quello che avevo scritto:

“Unity uscirà sempre a fine anno. Se aprite qualsiasi video di YouTube in inglese del gioco troverete persone che smentiscono categoricamente che nella sua versione finale apparirà come si è visto fino ad ora, di sicuro non su console. Invece sarà sostanzialmente identico, anche se dubito che si riesca ad arrivare sia a 1080p che a 60 fps su PS4 e Xbox One, soprattutto su Xbox One, come uno sviluppatore si è fatto scappare che stanno provando a raggiungere; se ci riuscissero sarei sorpreso io per primo di cosa si sta già facendo con queste console, ma non fatico a vedere un 1080p 30 fps su PS4 e 900-1080p 30 fps su Xbox One. Visto che la lamentela “downgrade” sarà quindi caduta o molto, molto difficile da usare con efficacia, tutta l’attenzione passerà ai pochi appigli rimasti, ovvero che (in linea con la tradizione) su PC si farà molta fatica a superare o tenere i 60 fps con tutto al massimo, indipendentemente dalla macchina, che servirà Uplay per attivare il gioco e che il servizio potrebbe addirittura andare offline per un giorno o due al lancio (come se aspettare un giorno in più per giocare a qualcosa sia la fine del mondo, e non è che si paghi di più per il privilegio di giocare prima, anzi, pre-ordinando si ha pure uno sconto di solito). È probabile che anche la questione “sessismo” sia destinata ad essere ritirata in ballo periodicamente come forma di insulto generico ad Ubisoft.”

Visto lo stato in cui è uscito il gioco, di motivi fondati per lamentarsi ce n’erano; questo ovviamente non potevo prevederlo mesi fa, e non ho molto da dire. Al contrario, mi stupisce che non ci sia lamentati di più: se Watch Dogs fosse uscito nello stato in cui è uscito Unity sarebbe stata l’Apocalisse. Per qualche motivo la bolla Unity si è sgonfiata molto presto, non si è sentito il bisogno di rincarare la dose ancora e ancora, anche se sicuramente ci sarebbe stato più margine per farlo che in altri casi; forse è perché i vecchi detrattori si sono visti presi in contropiede, con tutte le precedenti tesi del perché ci sarebbe stato da lamentarsi smontate e l’apparizione di elementi totalmente nuovi all’orizzonte.

Quello che invece penso di poter dire di avere azzeccato abbastanza è il lato tecnico del gioco. Avevo detto che 1080p 60 fps su console erano follia per un titolo simile, e infatti non ci andiamo neanche vicino. Avevo stimato 1080p 30 fps su PS4 e 900p-1080p 30 fps su Xbox One; il risultato è stato 900p 30 fps su entrambe, ma tenendo conto dello stato estremamente precoce in cui Unity è stato pubblicato rimango che, prendendocisi altri tre o quattro mesi per fare un lavoro al meglio, 1080p su una o su entrambe non sarebbe stato impossibile. Il downgrade non c’è stato, anzi, nonostante tutto c’è diversa gente che considera Unity uno dei giochi open world tecnicamente più avanzati di sempre. Non so di problemi con Uplay, ma anche nel caso sarebbero stati sorpassati da tutti gli altri. Su PC, come avevo detto, non si arriva a 60 fps coi settaggi massimi, come era in Watch Dogs (e, come avevo detto, nonostante tutto il resto questa resta una delle cose più rimarcate da diversi siti e giornalisti specializzati nel ramo PC).

Riguardo al sessimo, è successa un’altra cosa che non potevo prevedere: #GamerGate. L’odio di diversi videogiocatori su internet per il femminismo nei videogiochi e nel giornalismo videoludico supera di parecchio quello per qualsiasi cosa faccia Ubisoft, quindi ovviamente quello ha la precedenza. Il gioco è stato molto “perdonato” anche dagli stessi che lo accusavano di sessismo quasi un anno fa, per la semplice ragione che dopo averlo giocato suona come un’accusa ancora più ridicola di quanto non fosse prima di sapere molto su di esso.

 

Piccola analisi finale

La situazione attuale è un po’ diversa da quello che mi aspettavo, ma sono successe anche davvero tante altre cose che non mi aspettavo e che non potevo aspettarmi. Il fatto che l’odio per Ubisoft da parte di diversa gente stia per così dire “sublimando”, mantenendo ancora meno ancoraggi ad elementi concreti e diventando pura religiosità, rimane un aggravamento serio delle cose rispetto a prima.

Oggi stesso PCGamer ha pubblicato Watch Dogs come una delle scelte personali dei redattori tra i giochi di quest’anno, ed è abbastanza palese nella sezione commenti il muro che divide quelli che l’hanno giocato e dicono che è abbastanza buono e quelli che si indignano per partito preso, probabilmente senza neanche sapere come sia effettivamente (questi ultimi sembrano in solida maggioranza). Sotto svariate recensioni positive di Far Cry 4 su svariati siti ho trovato tra i commenti più votati ragionamenti del tipo “è di Ubisoft, quindi solo per quello non è degno di essere comprato” o “è troppo simile a Far Cry 3, quindi è uno scandalo che prenda voti alti” (nonostante anche Far Cry 3 li avesse presi).

 

Se volete la mia opinione spassionata, ormai l’utenza su internet molto attiva nel ramo videoludico si divide tra chi parla principalmente dei giochi che ha giocato e chi parla principalmente dei giochi di cui qualcun altro ha parlato. E il fatto che persino titoli oggettivamente famosi e dalle buone vendite come Watch Dogs, Assassin’s Creed e Far Cry finiscano molto più sotto la lente del secondo gruppo che del primo mi fa pensare molto, molto male.

Quanta gente ha veramente anche solo giocato ai giochi di cui continua a parlare? E quanta ripete solo quello che ha letto da qualche altra parte, facendolo passare (con risultati poco credibili, spesso) per farina del proprio sacco? Non sto dicendo ovviamente che chiunque affermi che questi o altri titoli non gli piacciono deve non averli nanche giocati; gli indizi sono nelle argomentazioni e nello schema più generale.

 

Delle preferenze soggettive incondizionate dovrebbero seguire una distribuzione statistica normale. Quindi, in sostanza, più gente c’è che dice che qualcosa fa schifo più quel qualcosa dovrebbe avere elementi oggettivamente accettabili come negativi, e più gente dice che è fantastico più dovrebbe avere evidenti pregi. Praticamente nessun gioco piacerà a tutti, come praticamente nessun gioco non piacerà a nessuno, ma la qualità per così dire “reale” del prodotto dovrebbe influenzare la probabilità che il gioco piaccia o no (al netto di preconcetti di genere, che però vengono tagliati fuori dal fatto che il grosso della gente non guarda neanche ai titoli dei generi che non gli interessano).

Il problema, dal mio punto di vista, è dimostrato dal fatto che in alcuni casi isolati questo double-check con la realtà sembri venire a mancare. Guardando sia internet che i videogiochi alcuni titoli sembrano quasi venire mistificati dal grosso della gente, nel bene o nel male. Certe volte ci sono ondate di adulazione costruite sull’adulazione stessa, e altre ondate di odio fomentato dall’odio altrui.

Per restare in tema, se chiedete a qualcuno che afferma che Watch Dogs faccia schifo il perché lo pensa, otto volte su dieci riceverete una risposta vaga dedotta da altre risposte vaghe date in precedenza dal altri nella stessa situazione, e la nona verrete attaccati per avere anche solo potuto pensare che Watch Dogs non faccia schifo. Il processo inverso si verifica più spesso con titoli neanche ancora usciti, un po’ per colpa degli sviluppatori, un po’ dei giornalisti e un po’ di utenti molto zelanti. Il cosiddetto “hype”, come tutte le emozioni, va saputo gestire, e se c’è una cosa che questa comunità non sa fare è gestire le emozioni.

E così logicamente tutto torna: quando ci si fanno delle opinioni sulle opinioni e non sul gioco stesso la qualità “oggettiva” del titolo viene tagliata fuori dall’equazione, e quanto esso sia “apprezzato” resta in mano a fattori puramente comunicativi, sociali ed emotivi.

 

 

Penso di avervi già assillato abbastanza negli scorsi mesi con questi discorsi, quindi vedo di chiuderla qui.

Ricordo solo, ancora una volta, che tutto questo non ha il fine di “difendere Ubisoft”, da cui io sono e devo restare completamente imparziale a prescindere. Lo scopo è provare a svegliare voi, se ce n’è bisogno, mettendovi sotto gli occhi l’esempio più ovvio e facile da leggere di un fenomeno enorme che ha già trascinato il grosso dell’internet videoludico internazionale in un vortice di pressapochismo, menefreghismo e creduloneria, intanto allontanandolo dai videogiochi veri e propri.

Teniamo tutto questo fuori da casa nostra, e non facciamogli prendere il posto dei videogiochi.

– Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 1.
– Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 2.
– Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 3.
Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 5.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

6 Responses to “Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 4: resa dei conti [aggiornato]”

  1. […] con questo articolo potrei passare per un fanatico pro-Ubisoft o pro-Assassin’s Creed, ma come ho già spiegato non sono io a decidere il terreno dello scontro. Il punto qui non è né Assassin’s Creed né […]

  2. […] per dimostrarsi superiori. Se ci tenete a sapere cosa avrei detto su questa vicenda vi rimando a questo mio vecchio articolo; lì si parlava di Watch Dogs e di The Division, ma a quanto pare certe cose non cambiano […]

  3. […] per l’uso. Parte 1. – Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 2. – Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 4. – Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte […]

  4. […] – Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 2. – Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 3. – Videogiochi e internet, istruzioni per l’uso. Parte 4. […]

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