Se poteva andare male, è andata peggio

Xbox One è uscita in Giappone la scorsa settimana, ma non ha fatto esattamente un buon esordio. Come dice Famitsu e riporta Dualshockers, le vendite dal 4 settembre al 7 settembre sono state di sole 23’562 unità in tutto, tra pre-ordini e vendite in negozio.

Il gioco che ha venduto di più è Titanfall, con quasi 22’416 copie (non lo so per certo, ma immagino ci fosse qualche bundle), seguito da Kinect Sports Rivals a 14’919 copie e Dead Rising 3, l’unica esclusiva di punta di uno studio giapponese, che sorprendentemente si ferma a sole 7’330 unità.

 

Se i dati riportati una decina di giorni fa da un utente di NeoGAF, sempre teoricamente derivati da Famitsu, sono veri, non è solo un brutto lancio, ma il peggiore per una console fissa della storia del Giappone da quando la rivista traccia le vendite, cioè dalla fine degli anni ’90.

PS4 ha venduto nei primi 2 giorni 322’000 unità e spiccioli, cioè tredici volte quello che ha fatto Xbox One nel doppio del tempo, e WiiU ha a sua volta piazzato 308’500 console in due giorni. Anche il rapporto con le precedenti console Microsoft è tutt’altro che felice: 124’000 unità in 3 giorni Xbox, 62’000 unità in 2 giorni Xbox 360 e ora appunto circa 23’500 unità Xbox One in 4.

 

 

A tutti quelli che inevitabilmente staranno pensando “perché, c’era qualche dubbio?”: no, non c’era nessun dubbio che Xbox One in Giappone avrebbe venduto meno delle console fisse giapponesi, ma un risultato così negativo non era scontato da immaginare, e ora la situazione si fa davvero grigia.

Xbox è un brand poco noto al grande pubblico nipponico, e il settore console fisse nel Paese è già in crisi di suo. Se pensate che diversi sviluppatori giapponesi hanno paura a passare a PS4 per via della ridotta base installata in confronto a PS3, potete figurarvi quale sia la situazione ora per Xbox One e le sue speranze di vedere l’uscita di qualsiasi cosa che non arrivi dall’Occidente.

 

Microsoft si trova con solo giochi occidentali in un Paese in cui per avere successo servono titoli locali, virtualmente senza una base installata – ad un abisso di distanza anche da chi fino alla settimana scorsa si diceva stesse andando male – e nel mezzo della più grande crisi delle console fisse che il Giappone abbia mai vissuto.

Con un esordio simile direi che al 99% Xbox One saluta ogni possibilità di vendere più che briciole nella terra di Sony e Nintendo. La partita ora torna a giocarsi solo in America e in Europa.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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