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E’ tutto fin troppo facile!

Nessuno si è accorto che già da un po’ di tempo nel mondo videoludico c’è un’inesorabile tendenza ad editare titoli sempre più facili da completare? A nessuno mancano i bei vecchi tempi, quando si restava bloccati per giorni su un punto di un gioco, cercando disperatamente di andare avanti? A nessuno?!

Oggigiorno gli svilippatori prediligono le vendite facili, piuttosto che creare un titolo ricco di qualità, con il quale, dopo una estenuante partita, si tiri un sospiro di soddisfazione. Inoltre le persone che giocano ai videogames sono, anzitutto, notevolmente aumentate e hanno sempre meno voglia di impegnarsi a completare qualcosa: vogliono la pappa bell’e pronta. Insomma non saprei dire quale delle due faccende sia la causa e quale sia l’effetto:
E’ l’industria che avendo cambiato modus operandi attira più utenti?
Oppure è la maggiore affluenza di videogiocatori ad aver dato all’industria motivi per pubblicare giochi troppo semplici?

Un po’ di tempo fa diceva il direttore creativo di Ruffian Games, Billy Thompson: «Devo dire che mi preoccupo perché stiamo cominciando a fare giochi potenzialmente troppo facili da completare. Guardo ancora con nostalgia ai tempi dei primi giochi per Spectrum, che talvolta erano follemente difficili da finire. So che non potremo mai più fare giochi con quel livello di difficoltà. Stiamo puntando a un pubblico molto vasto, e fare giochi molto difficili sarebbe un suicidio commerciale, ma ciò non mi impedisce di desiderare egoisticamente di poter fare un gioco che possa essere genuinamente impegnativo per le persone che l’hanno creato.»

Un videogioco dev’essere un’avventura, qualcosa che ti trasporti, che ti faccia emozionare e non serve altro. Si parla sempre di più di grafica e sonoro mentre si tralascia l’aspetto più importante: il gioco in se stesso. A me –  ma sopratutto a chi prima di me – non sono serviti grandi effetti speciali per diventare un tutt’uno con l’avventura, qualunque essa sia stata.

Ora non voglio certo generalizzare, ci sono anche videogiochi straordinari in circolazione, ma di sicuro qualcosa che non va c’è.