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GoG lancia il programma “Games in Development”

Nella giornata di ieri Good old Games (spesso noto con l’acronimo GoG), la piattaforma di distribuzione digitale posseduta da CD Projekt e caratterizzata dal catalogo piuttosto fornito di vecchi titoli e dalla scelta – antitetica a quella di Steam – di non utilizzare alcuna forma di DRM sui propri prodotti, ha annunciato l’apertura di un nuovo programma. Si tratta di “Games in Development“, che è esattamente quello che sembra: una variante dell’Early Access.

 

Una scelta selezionata di titoli eccellenti, politica di rimborso entro 14 giorni, sempre nessun DRM

Vogliamo che GOG.com sia la casa di giochi eccellenti e che valgano il vostro tempo.

Nel mondo videoludico odierno, vediamo sempre più titoli che diventano dei successi prima che lo sviluppo sia concluso. Vogliamo fornirvi un modo per apprezzare ciò che questi giochi hanno da offrire, un modo che vi risulti pratico ed equo — vogliamo farlo alla maniera di GOG.com: questo significa valutare ogni gioco singolarmente, una politica di rimborsi senza condizioni per 14 giorni, e altro ancora.

È per questo che oggi vi presentiamo i primi cinque giochi in sviluppo:

Alla maniera di GOG.com

Per prima cosa: stiamo scegliendo personalmente solo titoli che possiamo caldeggiare con convinzione. Offrire una selezione dei titoli più promettenti, e quelli più richiesti nella lista dei desideri della community, è il nostro modo di evitare il sovraffollamento e assicurarci che ogni gioco valga il vostro tempo.

Ci vuole un po’ di sicurezza per scoprire giochi a cui sta ancora venendo data una forma – e per costruire quella fiducia, ogni gioco in sviluppo è accompagnato da una semplice politica di rimborso: 14 giorni, nessuna condizione richiesta. Non importa se state incontrando difficoltà tecniche, se non pensate che il gioco sia sufficientemente sviluppato o se semplicemente non vi piace – tutti i giochi in sviluppo possono essere restituiti per qualsiasi ragione entro 14 giorni dall’acquisto.

Anche il client GOG Galaxy dovrebbe rivelarsi utile per i giochi in sviluppo. Vi permette, se lo volete, di controllare manualmente gli aggiornamenti, mentre la feature rollback vi permette di ripristinare con facilità qualsiasi versione precedente del vostro gioco, nel caso un aggiornamento dovesse rompere qualcosa o introducesse cambiamenti indesiderati. Per i giochi in sviluppo, rollback terrà anche traccia e creerà una serie di punti fermi lungo la storia dello sviluppo di un gioco. Questo significa che potete sempre rivisitare ogni momento nella storia di un gioco – per divertimento, o per ragioni scientifiche.

La scelta è vostra

Per quelli tra voi che preferiscono attendere l’uscita definitiva, nulla cambierà. Una volta che un gioco esce dallo sviluppo attivo, lo annunceremo e daremo alle uscite più recenti la giusta visibilità. In sostanza, le solite cose.

(…)

Divertitevi con i giochi in sviluppo!

 

L’iniziativa sta muovendo ora i primi passi, ma – come era prevedibile – si è già accesa una discreta discussione sulla validità di questa idea e sulle conseguenze che avrà.

 

Facendo l’inevitabile paragone della situazione caotica (per non dire catastrofica) su Steam, il fatto di non avere un programma di auto-certificazione per gli sviluppatori, ma di proporre solamente titoli scelti personalmente dallo staff, dovrebbe fare il grosso della differenza.

C’è anche da dire, comunque, che già le poche scelte fatte fino ad ora non sembrano completamente irreprensibili. Sia Starbound che Project Zomboid, pur essendo altamente apprezzati dalle rispettive community, sono in Early Access da più di due anni (e non se ne vede ancora la fine), il che incarna una delle maggiori preoccupazioni che vengono sollevate: il fatto che l’Early Access (o “giochi in sviluppo” che dir si voglia) non venga usato come spinta ulteriore verso la release finale, ma come uno stato intermedio da cui gli sviluppatori non vedono nessun motivo per uscire fintanto che il gioco vende, dilazionando i lavori e le release molto di più di quanto non avverrebbe in condizioni normali.

Anche alla politica di rimborso, pur essendo sulla carta già migliore di quella di Steam (che ha in più la clausola delle 2 ore totali giocate), potrebbe fare bene qualche precisazione. Se lo staff di GoG si sente così convinto dei titoli che propone, puntando sulla qualità piuttosto che sulla quantità, potrebbe facilmente farsi carico di un rimborso completo per tutti qualora lo sviluppo di un gioco dovesse essere abbandonato prima dell’uscita finale e dell’implementazione di almeno la buona parte delle feature promesse. Sarebbe anche una cosa di puro buon senso far scattare i 14 giorni dal momento del download dell’installer, e non dall’acquisto (che può avvenire durante un saldo, e quindi mettere la persona nelle condizioni di testare immediatamente ed estesamente tutto ciò che acquista per non vedersi invalidata la garanzia).

Sarebbe anche carino se si evidenziasse un po’ più chiaramente quali giochi sono in sviluppo e quali no. Con qualcuno che reputa troppo poco persino l’enorme riquadro azzurro di Steam, la finestrella marrone che si confonde facilmente nella grafica del sito e l’assenza di qualsiasi indicazione chiara nella home page sembrano decisamente un po’ poco…

 

Parlando in generale, la scelta di entrare nel mercato dell’Early Access sembra razionale dal punto di vista economico, perché di un intero mercato a sé, di fatto, si tratta. Ora però bisognerà capire se GoG (a fianco delle console, che stanno a loro volta facendo dei primi timidi passi) saprà introdurre un modello alternativo a quello del Far West completo di Steam, o se verrà piuttosto a sua volta trascinato sempre di più verso una situazione analoga.