GameBack

Life is Strange – Episode 1: Chrysalis (PS4) – Recensione

Come una crisalide pronta a diventare una splendida farfalla

Che i videogiochi possano essere anche molto più di “semplice gameplay” è cosa nota, ormai, e Life is Strange ne è sicuramente un ottimo esempio. La nuova avventura grafica a episodi sviluppata da Dontnod, infatti, estremizza al massimo questo concetto, puntando tutto sulla narrazione, e lasciando davvero poco spazio alla giocabilità vera e propria. Quello che ne viene fuori da questo primo capitolo (di cinque) è un prodotto sicuramente molto valido, sul quale però restano ancora molti interrogativi.

Chi non muore si rivede

Max (diminutivo di Maxine) è una ragazza timida ed introversa, con una grande dono per la fotografia. Proprio questa sua passione, dopo diversi anni trascorsi a Seattle, riporta la protagonista nella sua cittadina natale, Arcadia Bay, per frequentare un corso di fotografia presso la Blackwell Accademy. Durante quella che inizialmente sembrava una normale giornata di scuola, Max si ritrova ad essere testimone dell’omicidio di Chloe, una sua vecchia amica d’infanzia. In questa situazione limite, la protagonista scopre involontariamente di avere uno strano potere: riavvolgere il tempo.

Futuro incerto

Questo potere potrà poi essere usato nel corso di tutto il primo episodio, e servirà per risolvere alcune semplicissimi enigmi, per sbloccare nuove opzioni durante i dialoghi e per cambiare le proprie scelte, nel breve termine. Quest’ultima è probabilmente l’altra caratteristica più importante di Life is Strange: alcune decisioni e azioni influenzeranno lo svolgimento della trama e avranno ripercussioni nel corso dell’avventura. Il potere di riavvolgere il tempo, in questo senso, può aiutare, permettendo di modificare l’ultima azione effettuata. Tuttavia, le conseguenze delle scelte prese si presenteranno solo dopo diverso tempo; la maggior parte delle decisioni di questo primo capitolo, ad esempio, influenzano solo in minima parte gli eventi, e gli effetti più evidenti saranno apprezzabili solo nei prossimi episodi.
L’interattività con l’ambiente circostante è piuttosto elevata, e anche azioni apparentemente banali, come annaffiare una pianta, avranno ripercussioni nel futuro. È inoltre possibile scattare diverse fotografie ad obiettivi specifici, che fungono da collezionabili, e in alcuni casi possono anche incidere sulla trama, ad esempio sbloccando nuove opzioni di dialogo.

La vita è strana, a volte è bella, a volte è brutta

La natura “semi-indie” di Life is Strange si fa sentire, tanto nel bene quanto nel male. Graficamente, il titolo può contare su uno stile artistico di pregevole fattura, con una grafica acquerellata davvero accattivante, una sceneggiatura davvero ottima e soprattutto una colonna sonora da applausi, scelta tremendamente bene e in grado di intensificare e valorizzare l’impatto emotivo di ogni sequenza di gioco.
Purtroppo, il basso budget si fa sentire nel comparto tecnico. Non mancano, ad esempio, bug ed altri errori di vario tipo, più o meno evidenti ma che solitamente, per fortuna, non minano l’esperienza di gioco. Probabilmente, però, il problema più grande, da questo punto di vista, lo si ritrova nella mancata sincronizzazione tra il labiale e l’audio dei dialoghi, che in un gioco incentrato sulla narrazione rappresenta un difetto non di poco conto.