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Monster Hunter Generations (3DS) - Recensione

Un gradito ritorno.

Monster Hunter è una di quelle avventure videoludiche che si può permettere di accompagnare il ciclo di vita di una console nella sua interezza. Questa gradita caratteristica è dovuta alla longevità della serie di Capcom: il farming delle armature, la caccia ai mostri e molti altri fattori possono tranquillamente tenere incollati alla console per centinaia e centinaia di ore. Di conseguenza, dopo esserci gustati a dovere Monster Hunter 4 Ultimate sulla medesima console, è con un minimo di scetticismo che ci siamo avvicinati a questo nuovo capitolo della saga. Monster Hunter Generations è un more of the same? Vale la pena di essere giocato?

Si esce a cacciare.

Se siete già pratici della struttura di altri Monster Hunter, potete avventurarvi in una lettura distratta di questo paragrafo. In Monster Hunter il protagonista (casualmente tu, giocatore!), un cacciatore, deve confrontarsi con creature sempre più grandi e feroci per soddisfare le talvolta astruse richieste dei personaggi di gioco. Due sono i modi in cui si migliora: si apprendono i pattern degli attacchi nemici, e in secondo luogo con i premi che ricavate dalla loro sconfitta potete forgiare armi e armature sempre più potenti.

In Monster Hunter Generations la trama non fa difetto di continuità alla serie: nei panni di un cacciatore, potete viaggiare per ben 4 villaggi nutrendo il vostro ego di cacciatore, rafforzandovi e arrivando a svelare e (si spera) a sconfiggere la minaccia finale. Da questo punto di vista Monster Hunter Generations ha ripreso la struttura “a carovana” presente in MH4U, nel senso che non sarete legati ad un villaggio specifico e potrete spostarvi liberamente per svolgere le vostre missioni.

Volti nuovi, meccaniche rodate.

Ogni capitolo di Monster Hunter uscito finora ha avuto una propria creatura signature: in Monster Hunter Generations ben 4 nuovi mostri fanno la loro comparsa. Si tratta di creature dall’aspetto molto originale e dai temibili poteri, anche se i giocatori più navigati non impiegheranno molto a dar loro il benservito. Da questo punto di vista Monster Hunter Generations non rappresenta una vera e propria sfida per chi è già pratico della saga, ma sul fattore difficoltà torneremo più in là nella recensione.

Fanno il loro ritorno molteplici scenari e personaggi di capitoli precedenti, ma non abbiate paura di spoiler. La loro presenza e più che altro celebrativa, e se avete giocato i vecchi capitoli vi strapperanno un sorriso. Il sistema di reward è specifico per villaggio, con oggetti premio limitati alle richieste dei singoli NPC. Da questo punto di vista Monster Hunter Generations fa un leggero passo indietro rispetto a MH4U, non offrendo in realtà una trama particolarmente interessante.

L’utilizzo di alcuni oli permette alla combinazione Scudo e Spada di guadagnare effetti aggiuntivi.

Nya!

Una delle aggiunte più gradevoli rispetto al passato è la già menzionata Modalità Cacciamiao. Ricordate i Felyne? Quelle simpatiche palle di pelo che in MH4U ci accompagnavano in missione per assisterci? Peparatevi a giocare nei loro panni in questo nuovo capitolo.

L’aggiunta di questa modalità estende di fatto moltissimo la varietà di MHG. I Felyne hanno un loro modo di combattere e tutta una serie di abilità esclusive e personalizzabili. Non pensiate che siano una “seconda scelta”. Con il gusto equipaggiamento possono infliggere seri danni agli avversari! A loro sono dedicate alcune missioni, ma il loro utilizzo non ha reali limiti. Ritrovarsi online a cacciare in quattro gatti (letteralmente!) ha un che di comico.

In missione in quattro gatti.

Proprio l’online è -come in passato- il vero cuore pulsante di questo capitolo di Monster Hunter. Purtroppo però (vuoi per il servizio online in sé, vuoi per la connessione utilizzata) abbiamo sperimentato molteplici disconnessioni. Fortunatamente il sistema vi permette di continuare (in solitaria) fino al termine della missione, se ve la sentite.

Non vi spoileriamo troppe informazioni a riguardo, ma sappiate che più avanti nel gioco sono presenti alcune missioni… speciali. Il loro funzionamento è basato sull’utilizzo di buoni acquistabili, ma non vi sveliamo altro per non rovinarvi la sorpresa.

Niente grado G in Monster Hunter Generations?

Gli sviluppatori hanno preso la decisione di non inserire il grado G. Si tratta di una scelta azzardata, considerando che è il livello di gioco più arduo. Il fattore sfida è andato dunque a farsi benedire? In realtà no. Il bilanciamento generale del titolo fa sì che il livello “Alto” sia già di per sé una buona sfida. Si aggiunga il gran numero di missioni, la modalità felyne e tutti i contenuti di cui vi abbiamo parlato, e il (video)gioco è fatto.

Il villaggio di Berna sembra un vero paradiso di montagna. Se non fosse per dei guastafeste che ogni tanto si fanno vivi…

In Giappone è già successo che vari MH fossero rilasciati senza la versione G e fossero poi aggiornati dopo alcuni mesi ad una versione Ultimate. Questo è anche il motivo per cui in genere questi capitoli sono spesso arrivati in ritardo da noi. MH4U ha subito proprio questo percorso. Non escludiamo quindi che Capcom possa essere al lavoro ad una versione G al momento di scrivere questa recensione, anche se ci sembra improbabile non essendo MHG un capitolo 5 ma più un 4.5.

Alcune armi hanno degli effetti non presenti in MH4U. Vedete la scia lasciata dalla Spada Lunga? Vi stupireste vedendo quanta soddisfazione possono dare certi dettagli.

Un more of the same?

Il rischio nel pubblicare Monster Hunter Generations presso lo stesso pubblico di MH4U era questo. Fortunatamente, alcune sapienti migliorie hanno portato quel tanto di novità da permetterci di dire che questo nuovo capitolo vale la pena di essere posseduto, soprattutto dai fan del brand. Alcune di queste migliorie ve le abbiamo già presentate. Che altro differenzie dunque questo titolo dal passato della serie?

Ma le arti e gli stili di combattimento, che domande! I giocatori che vogliono ritrovare il classico gameplay della serie potranno tranquillamente impostare lo stile Gilda. Per tutti coloro che vogliono sperimentare, invece, si aprono ben tre diverse possibilità. Lo stile Offensivo è basato sullo stile gilda, ma permette di caricare più velocemente gli attacchi e le arti. Lo stile Aereo trasforma la schivata in un balzo. Se effettuato sui nemici (o perfino sugli alleati!) potrete effettuare un attacco in salto ed eventualmente cavalcare il nemico. Lo stile Ombra, infine, vi permette di effettuare micidiali attacchi se imparerete a schivare con perfetto tempismo.

Vecchio e nuovo è il tema principale di Monster Hunter Generations.

Ogni stile si combina meglio con determinate armi, ma sta a voi trovare il vostro abbinamento ideale. Lo stile Offensivo ad esempio lo abbiamo trovato molto gradito per lo Spadone. Gli stili Ombra e Aereo con la Spada Lunga invece danno (secondo noi) il meglio di sé. Sperimentare è la parola d’ordine.

A questi quattro stili sono collegate varie arti di combattimento: si va da degli attacchi speciali (molto scenici, dobbiamo dire), ad abilità passive che incrementano la guarigione o la difesa. Insomma, come potete vedere ce n’è veramente per tutti i gusti. La personalzzazione del proprio pg raggiunge livelli mai visti finora.

Una OST gradevole.

Ad accompagnarvi nelle vostre avventure troviamo i classici motivi della serie, oltre a tutta una nuova serie di brani. Se volete un assaggio vi consigliamo di ascoltare qui sotto il theme del Mizutsune, di chiara derivazione orientale.

Come ultima nota, ci teniamo a ricordarvi che fin dal D1 il titolo ha ricevuto aggiornamenti gratuiti con contenuti sia utili che graditi.