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Rusty Lake: Roots (PC) - Recensione

Rusty Lake: Roots è un titolo Point and Click sviluppato dall’omonima Rusty Lake, e attualmente disponibile per PC, Android e iOS.

Il gioco è il secondo venduto commercialmente dallo sviluppatore dopo Rusty Lake Hotel, ma si ricollega strettamente alla serie “Cube Escape”, distribuita gratuitamente tramite browser, Android e iOS.

 

Un affare di famiglia

Roots racconta la storia della famiglia Vanderboom, che ha inizio nel 1860 quando James Vanderboom si trasferisce in una casa presso Rusty Lake, ereditata dopo la scomparsa di suo zio. Nei sotterranei della casa James scopre un laboratorio, e a partire da alcuni appunti riesce a creare un elisir che dovrebbe donare la vita eterna. Questo getta tuttavia una sorta di maledizione sulla sua famiglia, che soffrirà fino a quando tutti i sacrifici richiesti dalla pozione non saranno stati compiuti e il cerchio non verrà chiuso.

Nella pratica, Roots è suddiviso in 33 mini-livelli, ciascuno dei quali racconta un evento particolarmente importante nella storia dei Vanderboom: si assiste progressivamente alla nascita, alla crescita e alla morte di 10 dei membri della famiglia, il tutto raccontato in modo minimale, surreale e un po’ simbolico.

 

 

Il gameplay è la quintessenza del termine “Point and Click”: si può interagire o raccogliere elementi da ogni ambiente per usarli da qualche altra parte, di solito per trovare una chiave o rivelare la soluzione di un enigma numerico/simbolico e poter procedere. Ogni livello è lineare e autoconclusivo, senza nessuna forma di inventario condiviso o più esiti possibili, quindi il gioco è sì strutturalmente molto semplice, ma anche nel complesso chiaro e facile da gestire, interrompere o riprendere.

Gli enigmi stessi variano molto per stile e complessità. Abbondano le “azioni dirette”, dove si utilizza qualcosa su qualcos’altro per produrre un effetto immediato, ma come ho già detto ci sono anche diversi codici da decifrare e puzze propriamente detti. La varietà e la creatività di molti enigmi è veramente encomiabile per un titolo di fascia così modesta, e il livello di difficoltà si mantiene sul medio per tutta la durata, facendo molto leva sulle capacità di intuizione del giocatore e allo stesso tempo riducendo virtualmente a zero il pixel-hunting.

 

 

Il gameplay, in definitiva, è qualcosa che sicuramente farà felici gli amanti degli enigmi, ma allo stesso tempo schiva completamente le grandi criticità del genere. Dal gioco stesso è accessibile un walkthrough completo realizzato dagli sviluppatori, ma non c’è nessun puzzle veramente da disperazione, e se si affina la mente non è per niente impossibile completare le circa 3 ore di gioco totali senza mai dover consultare una guida.

 

Il mondo di Mr. Crow

Rusty Lake: Roots è costruito su un immaginario tutto particolare e inconfondibile, che ha caratterizzato le opere dello sviluppatore fin dai titoli della serie Cube Escape.

 

 

Il gioco è pieno di immagini potenti e suggestive, una volta che si abbraccia la follia dietro il suo stile. Tra nobiluomini con la testa di animale, braccia che si affacciano da finestre e crepe, sagome nere con grandi occhi luminosi e viaggi in tunnel di carne e sinapsi dentro la mente o il corpo di una persona, Rusty Lake: Roots riesce comunque a non configurarsi come un gioco “horror” nel senso stretto del termine, favorendo l’accezione mistica e fumosa del proprio immaginario su quella truculenta o angosciante.

La grafica è quella che vedete nelle immagini, con animazioni molto semplici ma a loro volta in tono con la surrealtà del tutto. Anche la musica gioca un proprio ruolo fondamentale nel produrre atmosfera, grazie ad una buona colonna sonora inedita a base di pianoforte (che, tra l’altro, potete ascoltare gratuitamente sul sito dell’autore).

 

 

È veramente difficile descrivere a parole la struttura artistica e narrativa di questi titoli, che in Roots è approfondita e brilla come non mai. L’efficacia del risultato finale nel creare un’atmosfera tetra, un po’ disturbante e assolutamente impenetrabile, comunque, penso sia difficile da ribattere.

 

Provare per credere

Potrei continuare a parlarvi del gioco, cercando di scavare sempre più nei singoli dettagli, ma visto il modestissimo prezzo di vendita (3€ su tutte le piattaforme), francamente penso che se siete abbastanza interessati tanto valga che lo proviate e basta.

Visto il rapporto tra costo e contenuti (sia per qualità che per quantità), non ho nessun problema a consigliare Rusty Lake: Roots a tutti coloro che non odiano i Puzzle game.

 

 

Se siete esitanti a spendere persino così poco, potete immediatamente dare un’occhiata ai titoli gratuiti sviluppati fino ad oggi da Rusty Lake, e in particolare alla serie Cube Escape (disponibile sul sito ufficiale dello sviluppatore o sugli store di Android e Apple). Alcuni di essi sono un po’ più grezzi, e tutti quanti sono decisamente più corti, ma lo “spirito” che c’è dietro è sempre lo stesso.