Il percorso per l’approdo di Steins;Gate in Europa è stato lungo e travagliato. Uscito nel 2009 in Giappone, è arrivato in occidente solo l’anno scorso, per PS3 e PS VITA, sicuramente anche grazie al successo della relativa serie animata. A settembre 2016, infine, la visual novel sviluppata da 5pb. e Nitroplus approda anche su Steam. Tanta attesa è valsa la pena? Ecco cosa ne pensiamo.
Tra banane e teoria della relatività
Rintarō Okabe, protagonista della storia e autoproclamato scienziato pazzo, è un eccentrico studente universitario giapponese residente fuori sede insieme al “super hacker” Itaru Hashida. Dopo aver assistito ad una conferenza sui viaggi nel tempo, Okabe si imbatte nel cadavere di Makise Kurisu, giovane e intelligentissima ragazza, con cui aveva avuto modo di parlare proprio poche ore prima del tragico evento. Nemmeno il tempo di superare lo shock, però, che il nostra protagonista incontra nuovamente, in modo casuale, la teoricamente defunta Makise Kurisu, in perfetta salute, viva e vegeta. Come se già questo non bastasse a creare scompiglio nella testa del giovane Okabe, lo scienziato pazzo comincia anche a notare che alcuni dei suoi ricordi non coincidono con quelli dei suoi amici, come se gli eventi di poche ore prima (la conferenza sui viaggi nel tempo, la morte di Makise…) fossero solo frutto della sua immaginazione.
Steins;Gate è un titolo difficile da raccontare e riassumere in poche righe, specialmente volendo evitare spoiler. In men che non si dica, vi ritroverete immersi in lunghi dialoghi e monologhi sull’universo, la teoria della relatività, i viaggi nel tempo… intervallati da brevi momenti divertenti e spezzoni comici – che diventano sempre più sporadici man mano che ci si avvicina verso le battute finali. Se i doppi sensi sulle banane e i bizzarri atteggiamenti di alcuni dei personaggi sono sicuramente utili a spezzare la monotonia, Steins;Gate dà comunque il meglio di sé quando si addentra in disquisizioni filosofico-scientifiche e approfondimenti su tematiche spesso piuttosto complesse. Uno dei grandi pregi di quest’opera, infatti è riuscire a trattare argomenti generalmente molto difficili da comprendere in modo che però anche una persona con conoscenze appena basilari della materia possa capire tutto senza problemi. A patto di dedicare la giusta concentrazione e il giusto impegno.
Su questo è necessario spendere due parole. Giocare a Steins;Gate non è facile e non è per tutti. Il gioco raggiunge tranquillamente una longevità di 50 ore. Cinquanta ore di lettura, prive di qualsiasi forma di gameplay, se non la possibilità di compiere alcune scelte che determinano lo svolgersi degli eventi. In particolar modo, i primi capitoli, circa un terzo dell’avventura, hanno un ritmo estremamente lento: una lunga introduzione, necessaria e che vale sicuramente la pena di sopportare, ma eccessivamente verbosa e tediosa. Per dirla in modo ancora più chiaro: Steins;Gate è un gioco per pochi. Se non vi piace leggere, lasciate stare. Se non vi interessano approfondimenti lunghi e dettagliati su argomenti come i viaggi nel tempo, lasciate stare. Se volete rilassare la mente mentre giocate, lasciate stare. In tutti gli altri casi, invece, riuscirete a godervi una delle storie più avvincenti, emozionanti ed intriganti che mai incontrerete nella vostra vita.
Hacking to the gate
Il gioco presenta diversi finali, che possono essere raggiunti compiendo scelte diverse durante l’avventura. Purtroppo, come e perché alcune decisioni portino a determinate conseguenze risulta molto poco chiaro, al punto che arrivare al true ending senza ricorrere a guide specifiche risulta quasi impossibile.
Il doppiaggio (giapponese) e la recitazione sono eccezionali, e riescono a donare sempre la giusta enfasi ad ogni scena di gioco. Molto buona anche la colonna sonora, che purtroppo, però, può contare su un numero limitato di tracce riproposte molte volte in varianti diverse. Particolare ed interessante anche lo stile grafico e la cura dedicata ai disegni.
Evitate Steins;Gate. Statene alla larga: non è il gioco che fa per voi. C'è molto, moltissimo da leggere e quasi nulla da "giocare": l'interazione dell'utente è ridotta all'osso. Aggiungiamoci, inoltre, che vengono trattati temi piuttosto complessi, come i viaggi nel tempo, in modo decisamente approfondito, risultando quindi inevitabilmente noioso o quantomeno poco interessante a tutti i meno avvezzi a queste tematiche. Se queste righe appena lette, però, invece di spaventarvi vi hanno incuriosito, allora preparatevi a giocare un capolavoro che difficilmente riuscirete a dimenticare.
- Nel suo genere, una delle migliori storie mai scritte
- Character design eccezionale
- Ottimo doppiaggio
- I primi capitoli sono al limite del soporifero
- Gli effetti di alcune scelte sono poco chiari