Molto early, molto access

Da un paio di giorni The Forest ha aperto le porte all’early access. Si tratta di un surviva-horror (nel vero senso dei due termini) in prima persona, che mette il giocatore completamente solo su un’isola con degli esseri umanoidi dalle intenzioni poco edificanti, e lo obbliga a sopravvivere trovando materiali e fabbricandosi oggetti e armi per respingere gli attacchi dei mostri e la fame.

The Forest è un gioco “indie”, realizzato credo da quattro persone, ma dal punto di vista del comparto tecnico punta davvero molto in alto. È curiosamente costruito sulla Unity Engine, non famosa per l’impatto grafico ma in questo caso veramente spinta ad un nuovo livello in relazione ai trascorsi del motore grafico.

 

Ieri ho avuto modo di provare rapidamente The Forest a casa di un amico, e per quanto si veda che un gioco dietro c’è, che l’idea che hanno in mente gli sviluppatori sia funzionale e intellignete, vi devo avvisare che questo access è particolarmente early. Il gioco attualmente è a dirla grossa funzionale, con l’acqua spesso trasparente e incorporea, pistole segnaletiche che sparano all’infinito senza ricaricare tra un colpo e l’altro e zone di salvataggio che non salvano.

Non sto cercando di smontare The Forest, è più che accettabile che un gioco appena arrivato in early access sia in uno stato simile. Voglio solo avvisarvi nel caso la vostra idea fosse quella di comparlo e iniziare a farci delle partite come si deve, anche con pochi contenuti, perché decisamente il gioco non è nelle condizioni di permettervelo, non ancora.

 

Per maggiori informazioni sui contenuti attuali e sulle future aggiunte, o se volete per l’acquisto (non ho idea se in futuro il prezzo salirà), potete visitare la sua pagina nello store di Steam.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

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