Un progetto molto promettente

War for the Overworld è un titolo indipendente attualmente acquistabile su Steam in formato Early Access. È stato aperto al pubblico a maggio 2013, e da quello che leggo e vedo siamo vicini a quello che almeno in teoria dovrebbe essere un punto importante dello sviluppo. Queste sono le mie impressioni su quello che ho potuto giocare.

 

L’idea

Non mi piace fare sensazionalismi o proclami anzitempo, ma credo che il modo più chiaro, diretto ed inequivocabile per descrivere magari non quello che War for the Overworld è, ma di sicuro quello che promette di voler essere, sia “Dungeon Keeper 3”. War for the Overworld non “si ispira” a Dungeon Keeper, è di fatto Dungeon Keeper 2 con un altro nome, una veste grafica più moderna e tutta una serie di piccole modifiche, novità e aggiunte. Per questo motivo non intendo soffermarmi troppo a lungo sul gameplay, che confido conosciate almeno sommariamente o possiate comunque facilmente scoprire in maggiore dettaglio altrove.

 

War for the Overworld screenshot 1

Vi ricorda qualcosa?

 

Le novità sono la parte più interessante e su cui, almeno per ora, dovremmo soffermarci. È rimasto praticamente tutto quello che era presente in Dungeon Keeper 2, in qualche caso leggermente modificato, ma è soprattutto stato aggiunto dell’altro. Ci sono quattro o cinque nuove strutture, alcune nuove unità e diversi nuovi oggetti costruibili ed incantesimi. Ad ogni modo il cambiamento più grosso e radicale, ma che sembra incredibilmente calzante con la formula di gioco e con il suo stile, è l’aggiunta di un albero di potenziamenti tramite il quale si sbloccano edifici, oggetti ed incantesimi con più o meno libertà riguardo l’ordine: i punti che si spendono in esso si chiamano Peccati (Sins) e vengono ricercati da Warlock e altre unità compatibili nelle Biblioteche (che precedentemente sbloccavano solo gli incantesimi in un ordine prefissato).

Il panorama finale è quello di un titolo discretamente più ampio di quanto visto fino ad ora nella serie a cui fa riferimento, ma allo stesso tempo coerente e coeso. Insomma, tutte le modifiche e le aggiunte mi sembrano perfettamente a tema con quello che War for the Overworld cerca di essere.

 

Ci saranno una campagna, simile a quelle di Dungeon Keeper 1 e 2, e si potranno giocare varie “schermaglie” sia contro il computer che contro altri giocatori umani, anche online.

 

War for the Overworld screenshot 4

I Cimiteri sono spariti e al loro posto sono arrivate le Cripte, che degli NPC uccisi raccolgono le anime. La sostanza, al primo impatto, non mi pare sia cambiata.

Le speranze

Beh, una cosa è sicura: come “sequel” di Dungeon Keeper, War for the Overworld fa tutto quello che ci si potrebbe auspicare e anche di più. La formula base di gioco è completamente intatta senza nessun compromesso, e le svariate aggiunte, come ho già detto, sembrano perfettamente credibili e bilanciate, al punto che se avessi visto DK 1 e 2 solo di sfuggita mi sarebbe virtualmente impossibile dire cosa è stato recuperato e cosa è stato cambiato o aggiunto, da tanto che il tutto si integra e incastra naturalmente.

Con una formula così collaudata sembra veramente difficile riuscire a steccare qualcosa di serio nel gioco finito.

 

I dubbi

La campagna, per ora, letteralmente non esiste. E ovviamente un gioco simile senza una campagna almeno discreta perde molto di senso, quindi questo, anche se non proprio un “dubbio”, è una completa incognita: gli sviluppatori si dimostreranno capaci di creare missioni e magari anche di collegarle con la stessa abilità che hanno dimostrato nel capire i fondamentali di Dugeon Keeper, ricrearli e poi espanderli?

 

War for the Overworld screenshot 10

Sono tornati tutti i vecchi incantesimi, più quattro o cinque nuovi. Si può ancora possedere un proprio servitore e controllarlo, anche se non mi è ancora completamente chiaro lo schema dei controlli una volta che lo si usa.

 

Stato dei lavori

Gli sviluppatori chiamano questa fase “Bedrock Beta”, e a ragione: c’è il gameplay, ma non c’è il gioco. E non c’è neanche l’ottimizzazione: War for the Overworld gira in Unity e ha una grafica decisamente modesta, soprattutto a settaggi bassi, e non è che debba gestire molto di più che IA abbastanza semplici per una cinquantina di NPC al massimo, ma su un Dual Core da 3,3 GHz con 8 GB di RAM e una GTX 560 appena ci sono cinque o sei stanze tutte insieme non solo i 30 fps, ma anche i 20 diventano un miraggio.

Il gioco vero e proprio inizieremo a vederlo nei prossimi mesi, e già a settembre (dicono gli sviluppatori) intanto sarà implementata la prima forma di multiplayer per dare nel vero senso della parola qualcosa da fare a chi lo possiede che impegni per più di un paio d’ore (a voler esagerare).

La mia impressione generale

Nel grosso dei titoli in Early Access sviluppati da piccoli team inesperti si vedono delle buone idee mal implementate o semplicemente non implementate per niente, quindi è difficile a prodotto non finito dare un giudizio su quello che ne verrà fuori. Per War for the Overworld, in tutta onestà, nutro davvero pochi dubbi. La formula di gioco non è work-in-progress, sappiamo già che funziona perfettamente, e in un gioco di questo tipo una formula di gioco che funziona è il grosso del divertimento e di quello che importa.

Se la campagna sarà decentemente lunga e si avrà anche solo il minimo indispensabile in termini di varietà e profondità – perché comunque non è che Dungeon Keeper, o qualsiasi altro strategico/gestionale ad esso paragonabile, vanti una storia di campagne sconvolgentemente variegate – non ho nessun dubbio che War for the Overworld sarà un gioco completamente riuscito, e che i fan di Dungeon Keeper che cercano un sequel spirituale lo avranno trovato, in tutte le sue particolarità.

 

War for the Overworld screenshot 6

La gestione degli scontri tra “keeper”, dal pochissimo che ho visto, sembra sia stata un po’ migliorata, nel senso che ora si ha a disposizione un oggetto specifico per aprire brecce nelle pareti. La sensazione generale che ho avuto di War for the Overworld nelle due ore circa che ci ho passaso è che gli sviluppatori abbiano ben interiorizzato non solo i punti di forza di Dungeon Keeper 2, ma anche i suoi limiti, e abbiano cercato degli stratagemmi per limarli.

 

La questione si fa più difficile nel momento in cui devo consigliarvi o no l’acquisto non in assoluto, ma adesso. L’unica ragione razionale che vedo per farlo, al di là del supporto al team e tutto il resto, è risparmiare sul prezzo, perché, se si è già assolutamente sicuri che lo si acquisterebbe comunque prima o poi, coi titoli in Early Access conviene entrare prima invece che dopo, dato che più lo sviluppo avanza più il prezzo si avvicina a quello finale di listino.

Se conoscete bene Dungeon Keeper e vi fidate tanto di me quanto degli sviluppatori, compratelo anche ora; questo è il mio consiglio privato. Ma da giornalista devo avvisarvi che una piccola percentuale di rischio c’è sempre, e che in uno scenario improbabile ma possibile (lo sviluppo viene abbandonato, gli sviluppatori si dimostrano completamente incapaci di avanzare nell’ottimizzazione…) risparmiare 10-15 euro oggi potrebbe trasformarsi nell’averne buttati via 23 domani.

Lorenzo Forini
Sono nato a Bologna nel 1993, videogioco da sempre, e da sempre mi ha affascinato l'idea di andare oltre al solo giocare, di cercare di capire cosa c'è nascosto in ogni titolo dietro al sipario più immediato da cogliere. Se i videogiochi sono una forma d'arte, forse è il caso di iniziare a studiarli davvero come tali.

1 Responses to “War for the Overworld – Primissime impressioni”

  1. […] mesi fa avevo scritto delle prime impressioni su War for the Overworld, che penso forniscano tuttora una buona descrizione di massima di come è concepito e di cosa punta […]

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