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Kimishima e la sua strategia per il successo di Nintendo

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Tatsumi Kimishima ha parlato, in un documento disponibile sul sito giapponese di Nintendo, della strategia che vorrebbe impiegare per riportare la compagnia sulla cresta dell’onda.

Prima di tutto, è sua intenzione continuare quanto già iniziato dal compianto Iwata: puntare su uno staff giovane che possa portare nuove idee. Ha inoltre affermato di volere che gli sviluppatori ottengano un maggior riconoscimento da parte del pubblico e che quindi probabilmente appariranno più spesso in interviste e simili. Infine, ha sottolineato l’importanza di un servizio come My Nintendo per riuscire a creare una solida connessione con i propri utenti.

«Quando sono diventato Presidente, ho detto che era mio dovere proseguire nella stessa direzione presa dalla direzione precedente. A questo proposito, abbiamo bisogno di giovani che si aggiungano alle nostre fila e che, come nuova generazione, portino tantissime nuove idee. È importante creare un tipo di organizzazione in cui possano prosperare. Per questo motivo abbiamo creato un sistema in cui molte persone con del potenziale possono ricoprire dei ruoli attivi. Potrebbe essere difficile da cogliere dall’esterno della compagnia, ma la nostra organizzazione è cambiata molto. Vogliamo anche che più sviluppatori siano conosciuti dal pubblico, quindi li faremo apparire in video e simili».

«Il nostro interesse su hardware e software è ancora centrale nell’economia di Nintendo, ma stiamo anche integrando delle attività per dispositivi smart e si creeranno delle sinergie con questi. My Nintendo ne è una parte importante. Vogliamo creare delle connessioni con gli utenti facendoli diventare dei membri di My Nintendo».

«[A proposito del Quality of Life], non siamo ancora a un punto in cui il [sensore] per il sonno e l’affaticamento possa essere immesso sul mercato, quindi non abbiamo intenzione di lanciarlo a Marzo come era previsto. Tuttavia, siamo convinti di riuscire a produrre qualcosa in questo campo, quindi continueremo senza dubbio a esplorarlo».